Capitolo 28 - Vero coraggio

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Tre settimane passarono, e rimasi piacevolmente sorpresa dal fatto che Nico rimase un emarginato. Si era spinto troppo oltre, e le persone se ne rendevano conto.

A Nico non sembrava dar fastidio, il che diede fastidio a me. L'unica persona con cui provava davvero a parlare era Ciara. La vidi urlargli contro parecchie volte di essere lasciata in pace. Sembrava sempre che volesse darle uno schiaffo, ma poi se ne andava abbattuto. Quelle erano le uniche occasioni in cui sembrava subire la situazione (ma non sembrava pentito o altro, nossignore. Solo arrabbiato). Non sapevo se fosse giusto o meno, ma vedere la loro amicizia rovinata mi riempì di gioia, specialmente per Nico.

Adalyn mi sembrava completamente persa. Non la odiavo, quindi un paio di volte fui tentata di parlarle. A quanto sembrava, non parlava con Nico, ma evitava pure Ciara. Non sapevo cosa fosse successo tra le due ragazze, ma comunque mi dispiaceva che Adalyn fosse rimasta invischiata in tutto questo. Ben presto si unì ad un gruppo di Serpeverde del terzo anno, quelle con cui era amica prima di Ciara e Nico.

Ciara continuava a provare a parlarmi, ma non volevo ascoltare una sola parola. Ogni volta che la ignoravo sembrava stare peggio, e stava diventando difficile ignorarla o andarmene. Il mio lato empatico era troppo forte.

Una volta, durante Pozioni, stavo ignorando i suoi tentativi di attirare la mia attenzione dall'altro lato della stanza. Addirittura chiesi ad Albus di cambiare posto con me e Wren. Nico era ad un tavolo avanti alla classe, da solo. Il professor Lockley dovette persino permettere ad alcuni Serpeverde di lavorare a gruppi di tre perché tutti si rifiutavano di stare con lui. Vederlo lavorare da solo mi diede un'immensa soddisfazione, anche se non sembrava più triste del normale.

Appena prima del suono della campanella, feci cadere un barattolo di lumache. Andò in frantumi, lanciando lumache dappertutto, proprio nel momento in cui suonò la campanella per la fine della lezione.

"Oh, accidenti," Lockley disse, accigliandosi.

"Ci penso io," dissi, posando la borsa sul tavolo e inginocchiandomi. Un veloce Reparo sistemò il barattolo, e iniziai a raccogliere le lumache, facendo segno ai miei amici di andare avanti. Li avrei raggiunti a breve.

L'aula si svuotò in fretta. Mentre gli ultimi studenti uscivano dalla porta, qualcuno si inginocchiò di fronte a me, aiutandomi silenziosamente. Sapevo che era Ciara. Non alzai lo sguardo, fingendo di non averla notata, ma forse mi vide irrigidirmi leggermente.

"Ragazze, vado nel mio ufficio," Lockley disse, e sentii la sua porta chiudersi. Eravamo sole.

Per qualche attimo ci fu silenzio. Poi Ciara sospirò. "Astra, io-"

"Non mi interessa," dissi freddamente, senza alzare lo sguardo.

Passò qualche secondo. "Ti prego... Astra, per favore ascoltami. Non devi fare niente. È solo che..." Singhiozzò. "Mi dispiace così tanto."

Io non risposi, quindi lei continuò. "Non volevo che tu ti ferissi," disse a bassa voce. "Te lo giuro, non sapevo cosa avrebbe fatto. Ti chiedo scusa... Non voglio che tu muoia..."

"Commovente," dissi sarcastica, infilando a forza una lumaca nel barattolo.

La sentii iniziare a piangere. "Mi dispiace... Io non... Non avrei mai... Per favore, guardami." Non mi mossi, costringendomi a rimanere ferma e distaccata.

"Astra Lestrange, guardami!" Urlò lei, facendomi sobbalzare a tal punto che ubbidii.

Vedevo delle lacrime che le scorrevano sul viso, ma lei o non se ne rese conto o non le importava. Mi stava fissando dritta negli occhi, e dovetti combattere l'impulso di distogliere lo sguardo.

Champions - Star of Gryffindor libro 4 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora