1.Brutale onestà.

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~ Pagina di Diario ~

🍷

[Ultimo giorno a Johnstown]





È arrivato quel giorno.
Il momento in cui non sono in ritardo.
Mi sono sempre chiesta cosa si provasse ad arrivare in anticipo ad un appuntamento.

Cosa si fa in questi casi?

Io proprio non lo so, perché per tutto il tempo in cui sono stata davanti allo specchio a stirarmi i capelli legandoli una bellissima treccia francese, controllando che il mio aspetto fosse impeccabilmente in ordine, pensando persino a come intrattenere gli ospiti, ho pregato che questa sera non cominciasse proprio.

Forse Zeus mi stava dando un segno quando il campanello ha suonato, i miei genitori hanno fatto accomodare i signori Castillo nel salotto, ma con tutta onestà l'unica cosa a cui pensavo era su dove diamine fosse finito Harry.

Attorno a me qualcuno suona, qualcun altro impreca, perché sono in mezzo al traffico, mentre cerco di capire dove si sia cacciato.
Tutta questa questione è tutt'altro che facile.

Mi gratto la coscia, mentre giro a destra e prendo il vicolo per l'appartamento di Harry.
Sono nervosa potete ben capire.
Per di più sua madre mi ha ammorbato per venti minuti su quando le daremo dato un piccolo pargolo da coccolare.
Ho approfittato del momento in cui papà Ryan ha mostrato ad Alfred Castillo il suo nuovo fucile per sgattaiolare dalla porta sul retro.
Io mi chiedo se Harry si stia rendendo conto di quanto tutto questo sia assurdo.

Una settimana fa mi ha chiesto di sposarlo.
È da dieci anni che le nostre madri stanno progettando il nostro matrimonio e ora che è arrivato questo momento mi domando se questi due carati e mezzo che porto al dito non siano eccessivi.
Insomma, è così ingombrante.
Harry ha anche detto che avrebbe voluto prenderlo più grande.
Grazie a Dio, non sposerò un miliardario.

Spengo l'auto.
Esco cercando di sistemare il tessuto spiegazzato del mio vestito.
Non so neanche perché lo stia indossando.
All'apparenza sembro la dolce e sofisticata fidanzata di un avvocato, ma il 99% delle volte sono sommersa da terra, letame e fieno.
Una sorta di cenerentola dell'Ohio.
Allo scoccare della mezzanotte torno ad essere una semplice e banale campagnola con un cavallo come amico e m'indignerei, se sentissi qualcuno affermare il contrario.

Mi passo una mano sulla treccia.
Almeno lei è ancora intatta.
Con la copia delle chiavi che Harry mi ha dato, apro la serratura.

«Ehilà, c'è nessunoooo???»

Sbuffo quando non sento nessuna risposta.

«Daaaai Harry, mia madre è tutto il pomeriggio che sta ai fornelli, se non ci diamo una mossa credo che possa preparare qualche altra schifezza delle sue, oltre al polpettone con le carote che tra l'altro ha fatto solo perché crede che ti piaccia... ancora mi chiedo come tu abbia trovato il coraggio di affermare che fosse buono...»

Salgo le scale.
La mano struscia lungo il corrimano.

«Ah, dimenticavo, tua madre non vede l'ora di avere un nipotino. Mio padre ha comprato un fucile, credo che te lo voglia regalare, stava mostrando a tuo padre come uccidere un fagiano... ti rendi conto?» pronuncio mentre fisso l'enorme quadro appeso alla fine delle scale: c'è una grossa scimmia che dipinge FOLLOW YOUR DREAM.

Diario Di Martha Johnson - (Note Perfettamente Imperfette)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora