6.Di nuovo.

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~Lucas~

C'è gente che crea la tempesta e poi si arrabbia quando piove

🌩

[Easy On Me - Adele]

Svegliarsi con le urla di Miguel è una tra le cose più snervanti della vita e a guardare le espressioni assonnate degli altri non sono l'unico a pensarlo. Do una sbirciata nella direzione di Martha notando con disappunto che se fossi stato più furbo, a quest'ora, starei facendo l'amore con mia moglie invece di essere diretti chissà dove. In viaggio trascorro gran parte del tempo in silenzio rapito dal paesaggio che scorre davanti ai miei occhi.
Mi chiedo se Miguel abbia riflettuto attentamente sul pericolo che deriva dal rafting.

Cosa si può aspettare da una giornata in cui il programma principale sono gommoni impazziti sballottati dalla forza delle onde, lanciati addosso a sassi giganti?

Mi massaggio le tempie mentre di sfuggita scorgo dallo specchietto retrovisore due labbra rosee e lunghi fili dorati.
La luce dell'alba li fa sembrare ancora più chiari, il suo sguardo sembra quello di un coniglietto addormentato.
Un bel coniglietto.

Il fatto è che questa prospettiva accentua ancor di più la sua bellezza. Come una calamita, si volta e punta finalmente lo sguardo nel mio. La sua amica le parla animatamente, prova in qualsiasi modo di catturare la sua attenzione, ma Martha non le rivolge nemmeno un sorriso, niente di niente.

Corpo e mente sono miei.

E si nota dal modo innaturale in cui arriccia le labbra.

Forse l'unico lato positivo di questa giornata è che avrò poco tempo per pensare, perché si sa, se resto troppo a lungo nei miei pensieri, vireranno solo in posti scuri.

Guardo la strada fuori, dove fitte fila di alberi decorano il paesaggio.
Un lieve brivido mi corre lungo la schiena e non per le basse temperature di New Bern.

Ho letto il suo diario.
Da cima a fondo.
E una sensazione soverchiante mi costringe a trattenere il respiro.

E lo sguardo di Martha che mi scruta come una specie di ispezione pigra, non mi aiuta per niente.

Le sue labbra imbronciate accennano a malapena un sorriso quando Alice le assesta una gomitata inglobandola totalmente nel loro mondo e a me rimane solo il suo profumo dolce che mi aleggia nell'abitacolo.

Il punto è che per un lungo periodo della mia vita mi sono quasi scordato cosa significasse interagire con una essere umano, figuriamoci una donna.

Martha è stata come una ventata di aria fresca, confortante e senza tempo. Mi ha mostrato il suo mondo facendomi sentire compreso anche quando nemmeno io lo credevo possibile, per questo motivo faccio fatica a lasciarla andare dalla mia testa quella notte ora che il mio fallimento, scritto su delle pagine consumate e macchiate di scarabocchi.







Fuori è buio pesto, quando arrivo a casa.
Le luci sono spente e un barlume di speranza si accende dentro di me.
Mio padre ha avuto un infarto.
Sto gelando.
Un'orribile bestia mi schiaccia il petto e affonda i suoi artigli in profondità. Squarcia e sventra, senza pietà.
È come se la mia testa faticasse a ricordare la cronologia dei fatti: ricordo soltanto il volto di mia madre.
Non smetteva di piangere.
Credo di aver perso il conto delle ore.
Ad un tratto, le braccia di Martha mi hanno tenuto su, come se fossero sufficientemente forti per rimanere in superficie.
Poi, con l'annuncio del dottore.
Lei.
I miei fratelli.
Tutti loro hanno tirato un sospiro di sollievo quando è stato annunciato che era fuori pericolo.
L'avrei fatto anche io, se solo la mia mente non avesse avuto una sorta di amnesia.
Ho sentito il sudore scivolare sulla pelle.
Non riuscivo a smettere di tremare.
La mia visione si è oscurata, la testa girava e l'unica cosa che pensavo era: "Se ne vanno tutti prima o poi".

Diario Di Martha Johnson - (Note Perfettamente Imperfette)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora