12.Questo lo dici tu.

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~Lucas~

Dal passato puoi imparare o scappare per sempre

⌛️ 🍁

SEI MESI DOPO

Molti uomini pensano che si può vivere anche senza una donna al proprio fianco.
Come se potessimo essere migliori senza di loro.
Personalmente, sono contrario, basta guardarmi.

Sono un uomo disperato.
Alla deriva, senza via d'uscita.

Da quando Martha è volata via a Parigi come un razzo su per lo spazio tutto il mondo ha iniziato a precipitare.
Vorrei non essere arrabbiato, addossare la colpa di questa decisione a qualcun che non sia io, ma mi è impossibile.
Lei doveva farlo e quella notte è stata decisiva.

Il giorno dopo siamo tornati a Wrightsville Beach, ci siamo presi due lunghi ed intensi giorni per noi e poi l'indomani è partita.
Non nascondo che all'aeroporto ero sul punto di supplicarla in ginocchio, ma l'enorme valigia dietro di lei mi stava sbattendo in faccia la realtà dei fatti: Martha se ne stava andando e niente avrebbe cambiato le carte in tavola.
Con il battito cardiaco alle stelle, mi ha abbracciato così forte che la smorfia di dolore non è riuscita ad abbandonarmi neanche quando non vedevo più i suoi occhi traboccanti di lacrime dall'altra parte del Gate.

La terra non è più stata salda sotto i miei piedi da quel giorno.

I giorni successivi sono stati difficili.
Olly ha reso le notti infernali e per le prime settimane il silenzio di Electra parlava da sé.
I fatti parlavano da soli, più di quanto avessi mai fatto io stesso: era quello che meritavo per averla lasciata andare e l'impulso di chiamarla, farla ritornare all'istante per smentire quello che ogni membro della nostra famiglia pensava, era bestiale.
Avrei voluto urlarle che era questa la ragione per cui mi ero opposto fin dal principio.
Volevo gridare, strillare, imprecarle contro e scoparmela nonostante tutta questa merda.
Chiederle se anche lei sentiva il cuore sprofondare nello stomaco, nelle vene, nel petto, nelle gambe, ovunque.
Ci doveva essere qualcosa di nauseabondo in questa storia e avrei fatto qualsiasi cosa per riavere indietro un po' di normalità.

Qualunque.

Anche se implicava un coniglio nano di nome Bunny che se ne sta nell'angolo a rosicchiare quel che ne rimane di un vecchio calzino di Martha.

«Ieri la mamma mi ha detto che presto nevicherà, andiamo a da lei a giocare con la neve?»

Forzo la mano attorno al mestolo mentre mi concentro a girare il sugo che nel frattempo si sta attaccando alla pentola indeciso su cosa rispondere. Come per tutti i giorni indietro, fisso il calendario che sbuca tra i disegni appesi sul frigo per la conta alla rovescia.

Tra un poco è Natale e questo vuol dire solo una cosa.

«Papà sto parlando con te! Non mi ascolti mai!»

Electra sbatte il pastello sul tavolo e a questo punto ritorno a darle l'attenzione che reclama.

«Vedremo» punto i miei occhi nei suoi color nocciola tornando a mescolare il sugo nella pentola.

Venti minuti dopo impiatto quello dovrebbe assomigliare ad una cena.
I loro visetti mi fanno implorare che sia tutto commestibile.

«Mh...» geme Electra quando infilza un maccherone sporco di sugo nel piatto.

«Com'è?» domando agitato.

Olly è ancora in quella fase dove il cibo è solo un passatempo. Nel giro di due secondi ha già tutta la faccia sporca di rosso come se avesse appena squartato un essere umano.

Diario Di Martha Johnson - (Note Perfettamente Imperfette)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora