cap 1

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Ermes “ mi dispiace sorellina, non sono riuscita a proteggerti”.

Ilaria “che succede?”.

Ermes “la sorella di un giocatore dell’Inter deve sposare un calciatore del Milan e visto che tutti sono fidanzati tranne El Shaarawy e che tu sei l’unica a cui potrebbe dire di sì, hanno proposto il tuo nome. Ho certato di nasconderti mandandoti in America, ma hanno scoperto della tua esistenza”.

Ilaria “ ma perché dovrei sposarlo non capisco”.

Ermes “ ogni cinque anni ci si alterna un interista sposa un sorella di un giocatore del milan e viceversa

Ilaria “ troveremo un modo, io non sposerò quel ragazzo, ci puoi scommettere”.

Preparai le mie valige e andammo all’aeroporto, dove ci aspetta il volo  per Milano. Non avrei permesso a nessuno di rovinarmi la mia vita. Sono  sempre stata una ragazza indipendente e non permetterò che qualcuno scelga il mio futuro per me.

Ermes “ sorellina siamo arrivati. So che questa non è Los Angeles e che non avresti mai voluto lasciarla, ora andiamo a casa ti presento i miei compagni di squadra”.

Arrivati davanti alla mia nuova casa, vidi una mandria di giocatori che urlavano come degli isterici.

Ilaria “ ehy mandria di elefanti calmate i bollenti spiriti siamo davanti a una casa mica  in uno stadio “.

Mancini “ ci siamo fatti riconoscere subito è ragazzi”.

Ermes “ gente lei Ilaria mia sorella ed è per sfortuna off limits”.

Dodo “ troveremo un modo per non farli sposare”.

Ilaria “ se lo trovi fammelo sapere”.

Mancini “ prima di tutto, quando è in giro tu stai sempre con noi, finchè rimarrai con noi ti lascerà stare. Il problema maggiore che stasera lo incontrerai per forza perché c’è Milan-Inter”.

Mentre i ragazzi si riscaldavano, io raccatavo i palloni. Uno andò verso la panchina del Milan, dove il loro allenatore stava parlando con dei ragazzi. Non sarei mai andata a prenderla, voleva dire allontanarmi da chi mi proteggeva. Rinunciai a quel pallone e tornai verso la porta di mio fratello, mi appoggiai al muretto dietro e fissai i ragazzi riscaldarsi.

“ questo è tuo vero”.

Persi l’equilibrio dallo spavento e caddi a terra. Mi girai verso chi mi aveva parlato. Era un ragazzo alto molto più di me e aveva una cresta che gli da almeno 5 cm in più in altezza.

Stephan “ sai però i teschi non ti aiuteranno a conquistarmi”.

Ilaria “ senti Stefano, Staphen o come cavolo ti chiami, io mi vesto come mi pare e piace e poi chi ti vuole a te. Sei troppo vecchio per me. Non ti fai schifo, provarci con una sedicenne, non hai nessun principio”.

Presi il pallone, andai da Mancini, lasciandolo a bocca asciutta. Nessuno vince contro di me .

Dodo “ e brava gli hai dato il ben servito”.

Lo abbracciai

Ilaria “ ah sì, così impara chi si crede di essere il dio sceso in terra”.

Dodo “ no, il faraone”.

Ilaria “ sì dei miei stivali da campagna”.

Mancini “ ci piaci troppo, sei una comica nata”.

Ermes “ ragazzi non vorrei dirvelo, ma un Stephan molto incazzato sta venendo qui”.

Stephan “ di a tua sorella di abbassare i toni e la cresta”.

Ilaria “ ehy guarda che sono qui perché non lo dici a me e poi chi deve abbassare la cresta sei te, non la sottoscritta. Io non sono mica venuta a criticare come ti vesti o come porti i capelli. A me più che un faraone sembri un gallo e galli a volte fanno delle brutte fini”.

Stephan “ sarà una sfida divertente maestrarti”.

Ilaria “ coso non sono un cane, ma una persona , di ancora che mi devi  ammaestrare e sarò il tuo peggiore incubo”.

Gli passai vicino e lo spatassai, facendolo tentennare.

Dodo “ ti è andata male El Shaarawy, lei non stravede per te, ti odia e non riuscirai mai a farla innamorare di te”.

Stephan “ certo perché pensi che starà con te?”

Dodo “ lei non mi detesta, anzi prima mi ha anche abbracciato, guarda un po’, ho più speranze io”.

Finita la partita li aspettai fuori dagli spogliatoi.

Mattia “ certo che sei proprio un peperino”.

Ilaria “ e tu saresti, l’avvocato di quello di là, pretendo delle scuse”.

Mattia “ non sono il suo avvocato, ma un amico ed è stato proprio uno stronzo con te. Comunque io sono Mattia”.

Ilaria “ tu, invece sai già chi sono, comunque di ha coso che pretendo delle scuse. Lui ha iniziato la guerra e io di certo la finirò . digli queste parole: io non perdo mai , soprattutto con uno che si crede uno so tutto io”.

Lo salutai e andai verso il pullman.

Ciao, in questa storia vedremo uno Stephan diverso, più maschilista e più antipatico. Spero che vi piaccia questa storia.

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