10.Louis

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Quello che non sai di me

Louis

Capitolo 10

É da mezz'ora che sono in ospedale ad aspettare che qualcuno mi dia notizie.

Non immagino la scena del risveglio. So perfettamente che se fosse stata cosciente non sarebbe venuta qui nemmeno con la forza, ma ho approfittato della sua perdita di sensi per portarla qui a farla medicare.

Da quello che mi ha detto un'infermiera, appena sono arrivato, le metteranno dei punti nella ferita in testa e medicheranno i graffi. Per fortuna non ha avuto nessun danno interno, ma credo che come incidente fará notizia.

Mi pento giá di averla portata, mi immagino le sue lamentele quando dirá di voler tornare a casa, é talmente testarda e orgogliosa.

Non so come faccia ad essere cosí convinta nelle sue idee e non ho idea di come faccia a riuscire a stare lontano da tutto il mondo senza problemi.

Io senza il mio telefono non riuscirei a stare nemmeno un giorno.
Pensando all'argomento afferro il telefono dalla tasca e controllo le notifiche. Due messaggi su facebook dalla biondina dell'altro giorno che non capisco come faccia a sapere il mio nome dato che non abbiamo spiccicato parola. Ignoro i messaggi e passo al resto. Nessun messaggio dai miei amici. Non so perché mi ostino a chiamarli amici se di amichevole non hanno nulla. Tutti figli di papá, viziati, con tutte le ragazze che gli cadono ai piedi.
Questo mi fa ricordare che nemmeno un mese fa anche io ero uno di loro, ed é assurdo come ora il vecchio me mi sembri tanto lontano.
Non so né quando né come, ma mi sento cambiato. Anche solo pochi giorni in quest'isola mi hanno insegnato ad amare la parte piú profonda, misteriosa ed instensa della vita.

Tutto ció mi ricorda la mamma. Odio ammetterlo davanti agli altri, ma mi manca da morire. Mi chiedo perché Dio ha privato il mondo di una persona tanto importante. Sembra quasi che le persone migliori vadano tutte via e in questa merda restano solo le persone piú indesiderate.

Un uomo che presumo sia un medico esce da una delle tante porte del corridoio e si guarda intorno.
Dato che sono l'unico oltre a lui nel lungo corridoio, si dirige verso di me.

《Lei é per caso qui per la signorina con la ferita alla testa? Mi perdoni ma non ne conosco il nome》mi chiede educatamente con una cartella e un penna in mano.

《Si.. sono qui per lei. Posso sapere come sta?》chiedo con l'ansia.

《Le abbiamo messo i punti nella ferita, come forse gli era giá stato detto. Essendo essa in una parte della testa vi sono i capelli,gli abbiamo dovuti rasare (solo in quella parte)》.

Sentendo quelle parole rimango ipnotizzato, pensando ai suoi magnifici capelli castani, rasati. Non immagino la sua reazione.

《P-posso vederla? É urgente》 Dico allarmato dalla reazione esagerata che potrebbe avere Emily.

《In questo momento credo la stiano portando in stanza, si sveglierá entro qualche minu- 》non fa in tempo a finire che delle urla provenienti dalla stanza da cui era uscito, lo interrompono.

《Cosa state facendo?! Cosa sono questi fili? Oddio che schifo! Toglietemeli! Lasci- lasciami! Lasciami, io non ci faccio niente qua, devo andare alla scogliera!》é lei, senza alcun dubbio era lei.

Il dottore si dirige verso la porta da cui era entrato e frettolosamente lo seguo.

Appena entriamo la scena che ci accoglie é alquanto buffa.

La povera infermiera cerca di tenerla ferma, mentre lei come una bambina disubbidisce cercando in tutti i modi di liberarsi.

《Angela, lasciala》ordina il medico all'infermiera.

Emily subito scende dal letto e si libera dei fili che la tenevano, allontanandosi il piú possibile da noi.

Rimango deluso, mi sarei aspettato che fosse venuta da me.

Oh, ma chi prendo in giro?! Non verrebbe mai!

《Cosa volete ancora?》 Chiede leggermente impaurita e con un aspetto alquanto malridotto.

《Signorina, deve riposare. Non puó esporre la testa alla luce solare, perció é meglio se resta qui per alcuni controlli, non potrá comunque andare nel posto in cui dice, é troppo pericoloso》le risponde il medico con molta calma e noncuranza.
Un'ondata di rabbia mi attraversa e vedo il terrore negli occhi di Emily, non posso farle questo.

《Dottore, la prego di lasciarci soli, le spiegheró tutto io》dico senza staccare gli occhi da Emily; lui un po' contrariato esce seguito dall'infermiera.

《C-cosa ha d-detto? Che o-perazione?》chiede balbettante per poi poggiarsi una mano in testa e notare l'assenza dei capelli.

Un espressione dolorosa e affranta dipinge il suo viso e si porta la mano sulla bocca per non urlare e per calmarsi.

I suoi occhi spalancati mettono in risalto la lucentezza insolita e le strane venature rosse, pre-pianto.

Per quanto possa sembrare disrutta, nessuna lacrima esce dai suoi occhi e questo mi porta a riflettere. Possibile che non riesca a piangere?

《Emily, calmati. Hai preso un colpo forte alla testa perció dovrai riposarti. Per piacere evita di pensare ai capelli che sono certo ricresceranno. Ora sdraiati nel lettino e rilassati. Dovranno farti alcune analisi, da quant'ho capito. Hai bisogno di riposare anche perché credo che il dolore alla testa sia alquanto forte》non appena lo nomino, lei fa una smorfia di dolore, dovuta al mal di testa.

《Ecco, apounto. Sdraiati ora》.

Tamburello sul cuscino, per poi avvicinarmi versa di lei e posizionare il suo braccio sopra la mia spalla. Un secondo dopo cade di peso su di me, svenuta.

Dolcemente la prendo in braccio a mó di sposa e la posiziono sul letto. Noto solo ora quanto sia leggera e magra. Guardando le dita, penso a due stecchini e per quanto sia doloroso devo accettare il fatto che abbia piú problemi di quanti immagini.

{Ciao a tutte sono tornata e sono una cretina.

Eh giá, son tipo 3 mesi che non aggiorno. Lo so.
Probabilmente questo capitolo lo leggeranno solo due persone ma va bene AHAH.
Ho avuto tantissimi problemi che non sto qui a raccontare.

Niente, questo capitolo fa cagare ma ormai é certo che wattpad mi odia, in quanto ha cancellato l'altro.

Boh, spero di poter aggiornare presto anche perché il prossimo capitolo sará il mio preferito.

Niente, ciao
Mar
Social: mar_for_life }

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