Quello che non sai di meEmily
Capitolo 7
Sbuffo, guardandomi intorno.
Il battito del mio cuore accellera.
Che sia paura? É da tanto che non provo la vera paura.
É strano peró, ogni giorno dovrei avere paura. Paura di essere trovata, paura di essere scoperta, paura di essere riconosciuta e la mia paura piú grande: paura di tornare al passato.
Incrocio i suoi occhi e sobbalzo leggermente. Lui invece sorride.
Si gira completamente verso di me e mi viene incontro, scoprendo il cavalletto e la macchina fotografica di ultima generazione che prima erano oscurati dalla sua figura.
Faccio due passi indietro, non voglio parlarci né averci a che fare.
Il suo sorriso sparisce appena é abbastanza vicino da notare la mia faccia contrariata.
《Iniziamo?》chiede, tornando ad essere serio, eliminando ogni tipo di espressione o sentimento dalla sua faccia.
Spalanco leggermente gli occhi nell'accorgermi della sua bipolaritá. Staró al suo gioco allora.
《Se proprio dobbiamo..》rispondo seccata.
Fingere é una delle cose che mi viene meglio e credo di star facendo progressi.
Ci incamminiamo verso il punto in cui si trovava lui prima, uno affianco all'altra, con almeno un metro di distanza e nessuna parola da dire.
《Cos'é 'sto coso?》chiedo indicando il cavalletto troppo complicato per me.
《Un cavalletto, come vedi》Risponde lui ovvio.
《A cosa ti serve scusa?》Chiedo ancora. Probabilmente penserá che sono scema.
《A reggere la macchina fotografica no?》 Dice pavoneggiandosi prendendo la sua macchina con obbiettivo chilometroco e centomila tasti.
《Hai le mani, usale》rispondo con un sorrisetto beffardo per poi allontanarmi da lui ed accendere la mia macchina fotografica che tenevo al collo.
Inizio a scattare le prime foto inquadrando principalmente la posizione delle nuvole rispetto al sole ed i riflessi colorati che prendono.
Passo successivamente ad inquadrare l'orizzonte e non posso non pensare a "L'infinito" di Leopardi, dove esprime tutto ció che provo ora guardando quella striscia cosí lontana ma talmente vicina che nasconde un intero mondo dietro sé.
Quando finisco guardo il numero di foto scattate: 50.
Entro in studio ed una volta acceso il computer le confronto con quelle fatte ieri.
Posso finalmente confermare la mia teoria. Durante tutto il mese passato mi sono concentrata principalmente a fotografare la distanza tra le nuvole ed il terreno. Come avevo giá notato, le nuvole nel giro del mese si sono abbassate molto e questo credo preveda una brutta tempesta.
Riguardo le foto, le nuvole la maggior parte delle volte sono grigio scuro e tendono a scurirsi ogni giorno che passa. Non mi era mai capitata una cosa simile e credo di conoscerne i motivi.
Continuo a confrontare le varie foto al computer con quelle nella macchina fotografica, dimenticandomi completamente di Louis.
Troppo concentrata sul fare i calcoli in scala, sobbalzo appena sento un rumore forte provenire da fuori. Ne seguono altri piú forti e posso intuire che la tempesta sia anticipata.
Afferro il giubbotto, lo infilo ed esco velocemente dallo studio.
《Dai! Staccati stupida macchina. Dai, cazzo che o se no con la pioggia ti rompi!》sento Louis imprecare contro la macchina fotografica che é incastrata nel cavalletto. Non posso evitare di sorridere al pensiero di avere ragione sul fatto che quei cosi sono scomodi.
Un altro fulmine mi risveglia dai mei pensieri.
Mi accorgo solo ora delle gocce di pioggia che mi stanno bagnando e piú il tempo passa piú aumentano.
Nel giro di poco sono completamente fradicia.
Louis continua a litigare con il cavalletto e la macchina fotografica imprecando impazientemente cercando di non farla bagnare.
Guardo oltre la sua figura. Il mare é molto agitato, non l'avevo mai visto cosí. Il livello dell'acqua é aumentato di almeno cinque metri. Onde che superano anche i tre metri si infrangono contro la scogliera schizzando gran parte di essa e corrodendo le rocce.
Da lontano scorgo un' onda piú alta delle altre avvicinarsi sempre piú nel punto esattamente sotto dove si trova Louis.
Qualche secondo prima che essa si scontrasse con la scogliera corro verso di Louis che finalmente é riuscito a smontare la macchina e lo trascino via. Corriamo verso lo studio qualche secondo prima che l'onda anomala travolga il punto in cui lui si trovava e porti via con sé il povero cavalletto lasciato lá per la fretta.
《Il cavalletto!》piagnucola Louis.
《Smettila di lagnarti, era solo uno stupido cavalletto. Sei fortunato che non c'eri tu a fargli compagnia. Forse non hai visto bene, ma quell'onda ti avrebbe spazzato via!》dico per poi aprire la porta delle studio ed entrarci.
Tremo per il freddo e per il fatto di essere completamente bagnata.
Lui sbuffa.
《Hai qualcosa per asciugarci?》mi chiede,《ho paura che resteremo piú dentro piú del provisto..》afferma seguito da un ennesimo tuono.
{Heyy
No non sono morta se ve lo siete chieste.
Non ho aggiornato per tipo 2 settimane e vi chiedo scusa ma ho avuto problemi di tutti tipi. Per un'intera settimana sono stata male sia fisicamente che psicologicamente e per l'altra sono stata sommersa da compiti, verifiche,centomila pagine da studiare e bla bla bla.Niente, spero che il capitolo vi piaccia. Ammetto che é di passaggio, il prossimo sará piú intrigante(spero).
Comunque ho deciso di aggiornare una volta a settimana.
Vi chiedo come sempre: cosa ne pensate del capitolo? Cosa vi aspettate accadrá? Cosa sperate accadrá?
Niente volevo avvisarvi che ho iniziato a fare delle interviste, ho pubblicato un libro che potete trovare nel mio profilo, contenente la prima intervista a @Marti_Irwin. Passate se volete.
Volevo ringraziarvi per le duemila visualizzazioni e tutto il resto. Ora vado a leggere le vostre storie❤
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