Sveglia

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Non ricordavo di aver messo una suoneria così fastidiosa come sveglia, è strana, somiglia al suono del citofono del mio appartamento ... Il citofono ... certo!!! Apro gli occhi e provo immediatamente ad alzarmi, ma c'è qualcosa che mi impedisce di farlo. Improvvisamente ricollego i punti di quello che è successo: ieri notte io e Chris ci siamo addormentati mentre vedevamo il film e ovviamente io mi sono completamente dimenticata di impostare una sveglia per questa mattina. Il che significa che al citofono deve essere Corinne, la quale mi aveva promesso di passare per aiutare a prepararmi.
Poso gli occhi sul mio amico, che ignorando completamente il suono fastidioso del citofono, dorme ancora beatamente, con la guancia poggiata sul mio petto. È davvero adorabile, ma devo svegliarlo prima che Corinne mi dia per dispersa.
"Chris, hey, svegliati per favore." Lo scuoto un po' e lui sembra aprire gli occhi quasi subito.
"Che succede? Non abbiamo messo la sveglia? Sarà tardissimo!!!" dice alzandosi velocemente, permettendo anche a me di sollevarmi e andare ad aprire alla mia migliore amica.
"Tranquillo, sono appena le otto, avevo appuntamento con Corinne che mi ha svegliata col citofono, quindi siamo un orario."
"Corinne? Che ci fa qui a quest'ora?"
Ed ecco che la sua testa bionda spunta dalla porta d'ingresso.
"Ma dico, sai quante volte ho suonato!? Per un attimo ho pensato di far esplodere il campanello!" solo dopo nota la presenza di una seconda persona.
"Ah ... scusatemi, non sapevo fossi in compagnia Iris." Dice chiaramente sorpresa e forse un po' imbarazzata. Chissà a cosa starà pensando!
"Non preoccuparti Co, anzi, non avevo impostato la sveglia, ci hai salvati." Le dico.
Chris nel frattempo ha raccolto il suo cappotto, infilandolo velocemente.
"Io vado, faccio una doccia mi cambio e vengo a prenderti okay?" mi comunica.
"Vuoi un caffè prima? Non importa se facciamo un po' più tardi, non correre."
"No no, sto bene davvero. Ci vediamo dopo, ciao Corinne." Detto questo, esce dalla porta e io rimango completamente immobile. È praticamente scappato.
"Okay adesso che siamo sole, mi spieghi cosa è successo? Ti ho detto che sarebbe capitato sicuramente qualcosa da raccontare, ma hai davvero superato le mie aspettative così!"
"Ma cosa hai capito!!! Ieri sera mentre vedevamo il film, ci siamo addormentanti. Cioè lui sentiva di avere sonno, e per uno che soffre d'insonnia è davvero tanto, per questo gli ho detto di approfittarne e di dormire e che comunque non l'avrei fatto guidare dopo aver bevuto un paio di bicchieri di vino."
"Non è successo nulla di più?" mi chiede scettica.
"Solo una cosa strana che ha detto."
"Cosa?"
"Sei tu che riesci a farmi dormire ... l'ha detto prima di addormentarsi. La scorsa settimana gli ho preso delle pasticche per il sonno, ma questa frase ... non so. Non sembrava riferirsi a quello."
"Effettivamente come frase è strana, ci penserò un po'. Tu intanto vai a fare una doccia, io preparo qualcosa per colazione, mh?"
"Grazie Corinne."

Corinne ha portato vestiti che ... diciamo che forse sarei più coperta indossando un fazzoletto; ma altri sono davvero carini e penso di aver già scelto quello giusto.
"Allora, cosa hai intenzione di fare?" mi chiede mentre, dopo aver finito con i capelli, inizia col trucco, non prima che le abbia chiesto innumerevoli volte di non fare qualcosa di troppo pesante.
"Voglio vivermi la situazione. Ci ho pensato molto, non voglio privarmi della possibilità di capire cosa voglio davvero. Solo che Chris ha iniziato a capire che c'è qualcosa che mi frulla per la testa e non mi sento ancora pronta a dirgli come mi sento in questo momento."
"Ti conosce, è normale che abbia dedotto qualcosa ... sei certa che non sospetti nulla?"
"Direi di sì. Sapendo com'è fatto, se avesse sospettato qualcosa del genere me ne avrebbe parlato subito."
"Allora possiamo dire che per il momento hai tempo per farti un'idea. Hai scelto un vestito? Non abbiamo molto tempo e devo ancora truccarti."
Guardo tra gli abiti stesi sul letto e opto per quello che mi sembra il più sobrio fra tutti. Rigorosamente nero, lo prendo e sorrido alla mia amica che, molto probabilmente se lo aspettava, alza gli occhi al cielo.

Una quarantina di minuti dopo ero pronta, Corinne era andata via non prima di avermi fatto giurare un milione di volte che se fosse successo qualcosa in quei due giorni, lei avrebbe dovuto essere la prima a saperlo. Dopo averle assicurato che avrebbe avuto l'esclusiva su qualsiasi dettaglio, aveva lasciato l'appartamento. Ora sto percorrendo la mia camera avanti e indietro, in attesa dell'arrivo di Chris. Una parte di me teme che abbia cambiato idea riguardo al piano che quindi non verrà a prendermi, ma questo è sicuramente un pensiero sciocco, dettato dall'ansia. Chris non farebbe mai una cosa simile e di questo sono sicura. Decido di indossare il cappotto e sistemare le ultime cose nella borsa, e proprio quando sto arrotolando il carica batterie all'interno del taschino, il telefono suona, indicandomi l'arrivo di un messaggio.

Da: Chris
Sono qui sotto fiorellino.

Quel fiorellino è tutto ciò di cui ho bisogno per tranquillizzarmi. Ero un po' preoccupata per il risveglio di stamattina, per il modo in cui è andato via, ma questo semplice nomignolo riesce a farmi capire che è tutto apposto. Prendo borsa e valigia ed esco dall'appartamento, ricordandomi di chiuderlo per bene. Scendo le scale con il respiro tremante e il cuore che batte eccessivamente forte. All'uscita dal portone, i miei occhi incontrano subito la figura del mio pseudo fidanzato: è poggiato alla fiancata della macchina, con le mani affondate nella tasca della giacca di pelle che gli cade perfettamente sulle spalle. È davvero bellissimo. Mi sorride e subito muove passi veloci verso di me per prendere la valigia dalla mia mano, dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia, che non manca di farmi battere il cuore più forte di prima. Sistema la valigia nel portabagagli, nel frattempo io mi sfilo la giacca per sistemarla nei sedili posteriori. Prima di avere il tempo di accomodarmi sul sedile del passeggero, la voce di Chris mi raggiunge.
"Sei stupenda, Iris."
Trattengo il respiro all'intensità del suo tono, non riuscendo nemmeno a rispondere a una velocità normale. Perché il mio cervello non collabora, pare offuscarsi come un mattino con la nebbia.
"Grazie Chris, anche tu stai benissimo." riesco a pronunciare una frase di senso compiuto, prima di salire in macchina.
Poco dopo mi raggiunge, mette in moto e partiamo.
"Allora sei pronta? Organizza la playlist per questo viaggio." Mi dice, facendomi un breve cenno verso il vano portaoggetti che avevo scoperto essere pieno di album la settimana precedente.

I'll Mend You Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora