Progetto

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La prima tappa è agli alloggi universitari, in modo che Chris possa prendere il necessario per dormire e per il lavoro, visto che domani farà il turno della mattina. Mentre aspetto in macchina, al caldo, approfitto per mandare un messaggio a Corinne; si è preoccupata davvero molto per me, e dovrò davvero ringraziarla non appena ci vediamo, perché è davvero una buona amica.

Per: Corinne
Co, come sta andando la giornata?
Volevo dirti che ho finalmente parlato con Chris, ho ripensato alle tue parole e mi sono decisa. Perciò ho molto da raccontarti. Ho letto anche il contenuto della lettera e devo parlarti anche di quello, quindi appena hai un pranzo o una cena libera, sei invitata a casa mia. Ah, a proposito, ho visto Mark oggi, ti stava sostituendo, o forse lo sapevi gia? ;)

La risposta non tarda ad arrivare, ovviamente.

Da: Corinne
Come puoi mandarmi un messaggio del genere e pretendere che io riesca ad aspettare per sapere cosa è successo??? Sei cattiva Iris. Lo sai che faccio il tifo per voi sin dall'inizio. Sei con lui? Avete programmi? Comunque si, sapevo ci fosse Mark, è stato l'unico a rendersi disponibile per scambiare il giorno di riposo con me. Comunque domani ti chiamo, così ci mettiamo d'accordo, perché non so ancora il turno che farò domenica, forse riusciamo a vederci!

Per: Corinne
Sono con lui, cioè ora sono da sola, lo sto aspettando in macchina. Viene a casa mia e gli ho chiesto di restare a dormire da me. Penso che farò la pizza, che ne dici? Anzi mi serve la ricetta per un dolce, hai qualche idea? Cosa posso fare? Comunque per me domenica andrebbe bene, di solito è il giorno delle faccende, a parte quelle, sono libera. Mark è davvero disponibile, che carino.

Da: Corinne
Certo che non vuoi proprio perdere tempo eh ;) la pizza va bene, perché non fai il tiramisù? Se state andando direttamente a casa hai tutto il tempo per prepararlo. Troverò il modo di essere libera domenica, soprattutto perché devo sapere se sto per diventare zia.

Il fatto che non risponda al commento su Mark, mi fa capire che c'è sicuramente qualcosa sotto e domenica verrà fuori, che lo voglia o no.

Per: Corinne
Perché pensi subito a quello? Voglio solo stare con lui visto che non potremmo vederci questo fine settimana. Tanto per una cosa o l'altra abbiamo già dormito insieme. Certo sicuramente sarà diverso, però insomma, è una cosa tenera. In realtà non vedo l'ora lo ammetto. Comunque non ho mai fatto il tiramisù, ma vale la pena tentare. Ci sentiamo presto, fai la brava.

Da: Corinne
Sei proprio cotta. A presto tesoro, fai la brava!

Ripongo il telefono nella borsa e guardo un po' fuori dal finestrino, il campus è davvero carino, c'è un tantissimo verde e molti posti per sedersi e stare all'aperto. Penso che l'unica vera scocciatura sia condividere l'alloggio con qualcuno, Chris però una volta mi ha detto che i suoi due coinquilini sono praticamente i suoi migliori amici, penso mi abbia detto anche i loro nomi una volta, ma sinceramente non li ricordo, però so che frequentano gli stessi corsi, per questo hanno legato così tanto. Quando sposto lo sguardo sulle scalette dell'ingresso dei dormitori, vedo Chris. Si avvina sul retro dell'auto per sistemare il borsone nero nel cofano e infine si sistema sul sedile affianco a me.
"Scusa, ci ho messo più del dovuto, c'era Han in stanza e ha voluto sapere dove stessi andando 'tutto contento', allora gliel'ho detto e ha iniziato a fare il coglione. Dice che vuole conoscerti, anzi in realtà stava per scendere con me, ma non volevo metterti in imbarazzo."
"Non preoccuparti. Grazie per averci pensato, però mi farà piacere conoscerlo se ti rende felice, è un tuo amico."
"Allora vedrò di organizzare qualcosa. Che ne dici, andiamo?"
"Certo, però dovremmo passare dal supermercato, devo prendere delle cose, ti dispiace?"
"No affatto, hai già pensato al menù della serata?" mi chiede sorridendo mentre usciamo dal cancello del campus.
"Sì, pensavo di fare la pizza e per dolce il tiramisù, sempre se ti piace ovviamente."
"Per la pizza direi che sono quasi emozionato, Corinne una volta ha detto che la fai veramente bene, hai la mia approvazione. Per il tiramisù anche, una volta ho provato a farlo ma non sono proprio tagliato per preparare i dolci."
"Ti confesso che sarà la prima volta, perciò non ti assicuro nulla, ma bisogna pur tentare." Le nostre risate riempiono l'abitacolo e tutto ciò mi sembra stupendo.
C'è un supermercato poco distante da casa mia, così ci fermiamo lì. Mentre entriamo Chris mi guarda in un modo strano, poi decide di prendermi per mano.
"Che c'è?" gli chiedo confusa mentre scelgo di prendere uno dei cestini, che prontamente mi viene sfilato di mano da lui.
"Stiamo facendo la spesa insieme, per la prima volta. Sono felice, voglio ricordarmi di questo momento."
Ha seriamente intenzione di farmi impazzire dall'inizio. È vero, nonostante tutto sembri tremendamente normale, è la prima volta che facciamo queste cose, da coppia, insieme. Gli sorrido e mi avvicino per lasciargli un bacio sulla guancia. È davvero così dolce ... restiamo a guardarci per un po', prima di ricordarci che siamo dentro un negozio con altre persone.
Mi sposto per i reparti con sicurezza, visto che di solito vengo qui a fare la spesa. Inizio a prendere tutto l'occorrente per la pizza, scorre tutto tranquillo finché non mi accorgo che la farina è stata spostata su uno scaffale più alto e ovviamente non c'è bisogno di dire che non ci arrivo. Prima di potergli chiedere aiuto, la mia schiena venire a contatto con un petto. La mano di Chris raggiunge il sacchetto della farina, non prima di aver sfiorato la mia nel percorso. Questo è un attacco gratuito ai rimasugli della mia sanità mentale.
Riesco a malapena a dirgli un "grazie", troppo destabilizzata da questa improvvisa vicinanza.
"Non c'è di che fiorellino." Si sta divertendo a utilizzare anche questo tono, basso e ... non lo so davvero, due minuti fa era imbarazzato per avermi fatto notare della prima spesa insieme e ora, non lo so nemmeno io cosa sta facendo. Una parte di me pensa mi stia punendo per aver aspettato così tanto a fare questo passo, facendomi capire cosa mi stavo perdendo. Sul serio?
Di certo non ho intenzione di chiederlo; spero che il resto degli ingredienti sia a un'altezza decente, altrimenti potrei sciogliermi qui e subito. Me ne ricorderò.
Fortunatamente per quanto riguarda il tiramisù, è tutto alla mia portata. L'intoppo arriva alla cassa, quando, aspettando il nostro turno, discutiamo su chi debba pagare.
"Non discutere, ti ho invitato a cena, quindi pago io, fai finta che la spesa fosse già a casa. Mi avresti pagato il conto? No."
"Sei veramente assurda. Fammi pagare almeno le birre."
"No. Anche quelle potevano già essere a casa."
"Iris, andiamo."
"No, Christopher." Scandisco per bene, mentre lo guardo negli occhi. Non penso di averlo mai chiamato così da quando ci siamo conosciuti. In qualche modo però, è bastato a zittirlo. Una volta messo tutto in due buste ed essere riuscita a pagare, torniamo verso l'auto. Le posiamo nel cofano insieme al borsone, dopodiché ritorno verso il lato della macchina, per aprire la portiera, ma vengo fermata. Chris mi afferra per i fianchi, per farmi voltare in modo da trovarci uno di fronte all'altra. Mi ritrovo premuta fra il suo corpo e la fiancata dell'auto, con il suo viso a pochi centimetri dal mio. Sono a corto di fiato per la sorpresa. Non faccio in tempo a dire nulla, le sue labbra sono sulle mie. Le mie mani trovano la loro strada verso le sue spalle e successivamente verso i suoi ricci. Questo è decisamente diverso dal bacio che ci siamo dati giusto un paio d'ore fa. È più intenso, passionale; uno di quelli che ti fa desiderare di più. Quando ci stacchiamo, io sono palesemente creta nelle sue mani. Non mi sono mai soffermata sul fatto che, oltre a provare dei sentimenti importanti, sicuramente sentivo una forte attrazione fisica e a quanto pare anche questa, è ricambiata. Sto per chiedergli a cosa è dovuto tutto questo fervore, ma ancora una volta mi anticipa.
"Hai usato il mio nome completo. Cos'era una vendetta per la farina?" mi chiede sussurrando, ancora vicinissimo alle mia bocca. I miei occhi si spostano dalle sue labbra agli occhi, senza riuscire a rispondere.
"Non iniziare una partita che non puoi vincere." Continua. "Andiamo a casa." Conclude.
Apre la portiera per me e io mi siedo, ancora confusa e persa dal sapore delle sue labbra.
"Sei ingiusto." Riesco a dirgli dopo un paio di minuti.
"Non hai ancora visto niente." Quella promessa in qualche modo riesce a farmi rabbrividire. Adesso quella voglia, anzi bisogno, di sentirlo vicino, inizia a prendere una forma più definita. Come ho potuto ignorare quanto mi piacesse il contatto fisico tra di noi? Corinne ha sempre avuto ragione, sono cieca e stupida.

"Fai come se fossi a casa tua, io vado a lavarmi le mani così posso iniziare a impastare."
"Dove posso mettere le mie cose?" mi chiede mentre si toglie il cappotto.
"Nella camera da letto. C'è una parte dell'armadio dove tengo i vestiti estivi, è praticamente vuota perché la maggior parte li ho messi via, puoi mettere tutto lì." Gli spiego e lui mi sorride, direi quasi che è emozionato.
Lego i capelli, lavo le mani e inizio a riporre gli ingredienti sul piano della cucina.
"Posso darti una mano?" mi chiede raggiungendomi.
"Per ora direi di no, ma puoi restare qui a farmi compagnia." Gli sorrido.
"Non devi ripeterlo due volte. Volevo parlarti di una cosa, me ne sono ricordato ora in realtà."
"Ti ascolto."
Mentre inizio ad aggiungere man mano l'acqua nell'impasto, di tanto in tanto alzo gli lo sguardo su di lui, che si è messo al mio fianco.
"Questa settimana il professore che tiene il corso di canto ha organizzato una cosa, insieme a quello di ingegneria del suono. Mercoledì ci ha parlato della possibilità di fare un progetto che ci darà dei crediti, più di quelli che pensavo sinceramente. La richiesta sembra un po' complicata, ma avrei già pensato a una soluzione."
"Di che si tratta?" ormai l'impasto ha preso forma, continuo a lavorarlo un altro po' prima di metterlo di nuovo nella ciotola. Traccio la solita croce, e lo copro, lasciandolo sul lato del ripiano.
"Ci hanno chiesto di portare una canzone, una cover, rielaborandone la base, riadattare le chiavi e di sistemarla in modo da poterla far cantare a qualcuno, che sceglieremo noi. Il voto verrà dato sia sul lavoro della base, che sulla scelta dell'interprete. Ovviamente possiamo anche fare tutto da soli, visto che tutti frequentiamo il corso di canto."
"Ma tu hai pensato a un'altra cosa."
"Esatto."
Lo guardo, dopo aver finito di pulire il ripiano dalla farina.
"Perché qualcosa mi dice che stai per chiedermi qualcosa?"
"Perché è proprio così. Ascolta prima di dire di no però."
Annuisco mentre lo guido verso il divano, dove ci sediamo.
"Ho in mente un duetto. È un lavoro che richiede più tempo, ma è qualcosa che li colpirà sicuramente se fatto bene. Lasciando stare per un momento il discorso della base, e della scelta della canzone. Tu hai una bella voce, ti ho sentita in macchina e mi piace molto l'idea di poter sfruttare il fatto che sia delicata, per creare un contrasto. Potrebbe venir fuori qualcosa di veramente bello e potrei non solo prendere un bel voto e tutti i crediti del caso, magari potrei anche essere selezionato per fare delle lezioni bonus con dei tecnici del suono che non sono previste nel programma dei corsi."
Vederlo parlare di ciò che ama fare, mi riempie il cuore di gioia. Posso sentire dalla sua voce tutta l'emozione e la voglia di fare, di arrivare e di riuscire. È una cosa bella, considerando che non ha mai ricevuto supporto per le scelte che ha preso, per tutta la fatica che fa cercando di tirarsi su da solo le fondamenta per il suo futuro. Lo ammiro tantissimo, perché non tutti al posto suo ce l'avrebbero fatta. Invece lui è qui, entusiasta di poter imparare di più e di poter creare qualcosa. E ovviamente, l'idea di includere anche me in quello che ama fare, non può che rendermi felice.
"Se tu pensi che io sia all'altezza, non vedo perché dovrei rifiutare. Se posso aiutarti, lo faccio volentieri."
I suoi occhi brillano, mentre un enorme sorriso si apre sul suo volto. Non perde tempo ad abbracciarmi.
"Grazie fiorellino, grazie, grazie, grazie!"

Ti voglio sempre così felice.

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