Migliori amici

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Sono passate tre settimane dal giorno in cui mi sono dichiarata a Chris, esponendo i miei sentimenti e, nonostante possa sembrare scontato, non sono mai stata così felice in tutta la mia vita. Stiamo cercando di passare più tempo possibile insieme, tra un impegno e l'altro, e stiamo scoprendo sempre di più tutte le sfumature dei sentimenti che nutriamo l'uno verso l'altra. Stiamo lavorando insieme per cercare di raggiungere l'obiettivo comune, ovvero quello di costruire le fondamenta di questo rapporto, cercando di riparare e curare tutte le nostre vecchie ferite. Chris mi ha più volte espresso la sua difficoltà nel dimostrare quello che sente davvero, nonostante si stia impegnando molto, ma questo non è un problema, perché non c'è bisogno per forza di ricorrere alle due paroline in qualsiasi momento. Anche se pensa di non saper dimostrare cosa prova, in realtà ci riesce sempre; ogni volta che mi guarda, posso percepire tutta la premura e la dolcezza che mi dedica, così come è facile sentire tutto il suo amore ogni volta che mi chiude tra le sue braccia o quando posa un bacio sulla mia testa prima di dormire. Siamo rimasti spesso insieme per la notte, e non nascondo di essermi abituata alla sua presenza nel letto e nel mio appartamento in generale. Mi piace che sia così semplice incastrare le nostre abitudini, trovare facile ogni cosa che facciamo insieme solamente perché è la presenza dell'altro a rassicurarci.
Oggi è il giorno in cui dobbiamo completare il progetto per l'università, che ha ricevuto una proroga, il che mi fa sentire un po' nervosa. Dopo il lavoro sono andata a casa a mangiare qualcosa di veloce e neanche il tempo di cambiarmi, che sono riuscita di nuovo. Chris si era proposto di venirmi a prendere, ma sapevo comportasse uscire dalle lezioni due ore prima del dovuto, così gli ho detto semplicemente che avevo voglia di fare una passeggiata. Alla fine prendere un autobus e fare due passi, non mi costava nulla. Marzo inizia a far sentire davvero la sua presenza in questi giorni, regalandoci i primi profumi tipici della primavera; perciò dopo aver passato la mattina al Vintage, una passeggiata all'aria aperta ci sta perfettamente.
Inutile dire che avevo ricevuto diverse rassicurazione da parte sua, ma il fatto che questo progetto pesasse molto sulla sua carriera universitaria, mi stava davvero agitando. Per fortuna conoscendolo, so che non si farebbe problemi a dirmi se ci fosse qualche problema, eppure non posso fare a meno di preoccuparmi. Come al solito ovviamente, non che sia una novità. Mi chiedo davvero come sia riuscita a trovare un persona in grado di sopportarmi. Devo ricordarmi di ringraziarlo, per sicurezza.
In meno di mezz'ora, riesco a raggiungere il campus senza difficoltà; mando un messaggio a Chris comunicandogli che sono appena arrivata. Rispetto all'ultima volta che sono venuta qui, il giardino è molto più affollato, giustamente stanno approfittando della giornata di sole per studiare all'aperto piuttosto che chiusi il biblioteca. Mi ricordo di quella mattina, dopo non molto che c'eravamo conosciuti, in cui Chris è piombato al Vintage con tutti i libri fra le mani ...

Questa mattina è una di quelle che ti ricorda che è gennaio: piove senza tregua dalle prime ore della notte. Non so nemmeno io come ho fatto ad arrivare in tempo per iniziare il mio turno, visto che nemmeno l'autobus riusciva a farsi strada.
Guardo Rose, contentissima nonostante il maltempo. Oggi è il suo ultimo giorno di lavoro poiché inizia il suo periodo di maternità. Sono davvero felice per lei, desiderava un figlio da tempo da quel che ha raccontato, ma mi mancherà molto. È stata lei a insegnarmi tutto riguardo questo lavoro.
"Se vuoi andare a sederti un po' posso restare io qui, non penso che ci saranno molti clienti con questo tempaccio." Le propongo.
"Ne sei sicura? Non mi va di lasciarti da sola."
"Ma non preoccuparti. Se dovessi essere in difficoltà ti chiamerò. Non voglio che ti affatichi, anche se è l'ultimo giorno."
"Sei un tesoro Iris, ti ringrazio. Sono nello stanzino del personale, fai un fischio se ti serve aiuto."
Annuisco e la lascio passare per il corridoio che porta sul retro. Guardo l'orologio e vedo che mancano ancora tre ore alla fine del turno. Metà del tempo è già passato, posso farcela. Prendo una delle confezioni di zucchero da magazzino e torno al bancone per riporle nei contenitori appositi. Mentre sto riempiendo il secondo barattolo, dividendo lo zucchero bianco da quello di canna, spesso messo in disordine dai clienti (perché non possono rimetterli nel vasetto giusto? Non lo capirò mai.) Sento la porta del locale aprirsi e chiudersi velocemente, così smetto quello che stavo facendo e alzo lo sguardo verso l'entrata. Non ci credo.
"Chris?" chiamo timidamente il ragazzo appena entrato. Tiene almeno tre libri e un paio di raccoglitori tra le braccia e i suoi capelli, insieme a buona parte della sua giacca sono completamente bagnati.
"Non ci credo, Iris? Lavori qui?"
"Sì, credevo di avertelo detto, ma sono una sbadata non farci caso. Tutto bene?"
"No, me ne sarei ricordato altrimenti, in ogni caso mi fa piacere vederti. Comunque sì, cioè in realtà non è proprio una bella giornata. Domani ho un esame importante e devo assolutamente ripassare, ma al dormitorio c'era troppo casino; nel giardino del campus non si può stare per via di questo tempo. Ho preso la macchina e ho guidato finché non mi è sembrato di vedere un posto tranquillo. Certo non avevo calcolato di beccarmi tutta l'acqua che sta venendo giù nel tragitto dalla macchina alla porta, ma va bene."
"Nello stanzino abbiamo dei canovacci nuovi, non sono un vero e proprio asciugamano ma penso sia meglio di nulla visto che hai i capelli completamente bagnati."
"Non vorrei crearti problemi."
"Ma che dici! Vieni con me, tanto c'è solo Rose nello stanzino, non succede nulla."
Gli faccio fare il giro del bancone e lo porto nel retro. Rose deve essere andata nello spogliatoio, perché non c'è. Prendo una delle confezioni e prendo un canovaccio. Lo porgo a Chris che inizia a tamponare i capelli, almeno finché non smettono di gocciolare. Mi occupo del panno umido, mettendolo subito tra quelli da lavare, in modo che nessuno si accorga di nulla. Ritorniamo nella zona bar e faccio segno a Chris di accomodarsi a uno dei tavoli.
"Che ne dici di bere qualcosa di caldo?"
"Si, visto che la giornata è particolarmente storta, vorrei una bella cioccolata calda."
"Te la preparo subito. Per quanto riguarda lo studio, puoi restare qui quanto vuoi, tra le altre cose non ci sono clienti con questo tempo."
"Ti starai annoiando allora."
"Ho le mie bustine di zucchero da sistemare." Questa frase lo fa sorridere e ne sono grata, perché sembra davvero teso.
"Non mi dispiace parlare un po' tra una pagina e l'altra." Mi fa un occhiolino.
"Allora presumo che il resto del turno non sarà poi così noioso."

I'll Mend You Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora