Mia

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Mentre scendiamo le scale, tento invano di respirare regolarmente, cominciando a sentire l'ansia crescere nel petto. No, non devo farla vincere. Io sono forte, io non sono la mia ansia.
Di nuovo la mano di Chris è stretta nella mia, dandomi la giusta tranquillità per affrontare questo pranzo. Quando arriviamo nella sala da pranzo, a malapena si accorgono di noi, troppo impegnati a conversare con il loro futuro genero e con Mia che non fa altro che toccarsi i capelli mentre li ascolta. Davvero carini.
Decido di restare in silenzio, mentre Chris più che fare attenzione alla mia famiglia, mi guarda in un modo strano, sembra quasi pronto a dover fermare una rissa. Come dargli torto?
"Ma dov'è Iris? Ovviamente doveva essere in ritardo anche oggi, cosa non fa per mettermi in difficoltà." Esordisce con un finto dispiacere nel tono della voce, mentre poggia la mano libera dalle ciocche sul petto, con fare melodrammatico.
"Sono qui sorellona, anzi iniziavo a pensare che avessi cambiato idea riguardo al pranzo, è quasi ora di mettersi a tavola e tu hai ancora il soprabito tra le mani."
La mia voce scuote tutti quanti, portando l'attenzione su di noi. La faccia di Mia, completamente infastidita, mi fa sorridere. Dopo qualche attimo di silenzio, il nuovo zerbino di mia sorella si fa avanti per tendermi la mano.
"Io sono Lucas, tu devi essere la sorella minore, scusami ma Mia non mi ha detto molto."
Sorrido e stringo la sua mano, mentre mi accorgo che è vestito con un completo firmato e che ha un auricolare all'orecchio. Ma certo, deve essere il colpo migliore di Mia, ricco e abbastanza impegnato da non accorgersi con chi si sta per sposare.
"Mi chiamo Iris. Strano che Mia non ti abbia parlato di me, di solito non riesce a fare altro."
Lui non risponde, palesemente in difficoltà e sposta la sua attenzione sul ragazzo al mio fianco.
"Lucas, piacere."
"Chris, piacere mio." Risponde con un sorriso, poi fa un paio di passi verso mia sorella, tendendole la mano.
"Sono Chris, il ragazzo di Iris. Per quanto mi riguarda invece direi che ho sentito parlare abbastanza di te." Nonostante il sorriso di cortesia, il tono è palesemente sarcastico, cosa che non sfugge a Mia che mi lancia uno sguardo infastidito.
"Finalmente la mia sorellina è venuta in compagnia, pensavo non sarebbe mai successo. Devo dire che sei anche molto carino, com'è riuscita a incastrarti?"
Questo commento, mi fa immediatamente scattare, ma prima che possa dire qualcosa, Chris le risponde.
"In realtà è stato un colpo di fulmine, appena l'ho vista ho capito che era la persona che avrei voluto con me. Non credo che qualcuno possa biasimarmi visto che oltre a essere bellissima, è una donna davvero speciale."
Sposto lo sguardo su di lui, con il cuore che batte forte nel petto, come se volesse saltare fuori da un momento all'altro. È così naturale ciò che dice, che mi fa credere quasi che sia tutto vero. Si è riferito a me come una 'donna speciale', detto dalla persona che stimo più di chiunque altro, mi riempie il cuore.
Della reazione di Mia non m'importa più, finalmente il mio corpo si rilassa, mentre realizzo che Corinne ha detto una cosa giustissima: con Chris insieme a me sarebbe stato tutto diverso.
"Ora che sono state fatte le presentazione, possiamo metterci a tavola, iniziate pure dall'antipasto mentre io vado a finire le ultime cose in cucina. Iris ti andrebbe di darmi una mano?" gli occhi di mia madre, al contrario del suo tono dolce, mi fanno capire che è arrabbiata con me, cosa che mi aspettavo, ovviamente. Lancio un'occhiata a Chris e lui mi regala un occhiolino, sono certa che nonostante fossi preoccupata di come potessero trattarlo, ora sono convinta che se la caverà benissimo.
Seguo mia madre in cucina e quando la vedo chiudere la porta, capisco che ha voglia di farmi il solito discorsetto. La pecora nera, no?
"Io non capisco davvero quale sia il problema con tua sorella. Oggi è un giorno speciale per lei e per noi e tu pensi solamente a comportarti così - mi indica gesticolando nervosamente - come fai di solito!"
"Scusami? Non so se ogni volta che parla la tua figlia preferita riesci a sentire quello che dice, ma per tua informazione è sempre lei a iniziare a parlare male di me, a quanto ho visto anche quando non ci sono. Oggi è un giorno speciale per lei, e sei libera di essere felice e di sparare i fuochi d'artificio, però quando hai visto che sono venuta con Chris, non hai detto nulla. Non un 'sono contenta per te' oppure un semplice 'come stai?'. Niente di niente. Te l'ho detto già, se vuoi sottolineare che Mia sia la tua preferita fallo, ma non provare a rimproverarmi perché, come al solito, devo difendermi dalla lingua velenosa che si ritrova."
Sputo tutto fuori, senza pensarci due volte, e finalmente mi sento un po' più leggera. Cosa pretende da me? Non riesco davvero a capirla.
"Sei solo gelosa di lei, come al solito. Sapevi che oggi era il suo giorno, ma hai comunque voluto l'attenzione su di te. Non so davvero perché ti ho invitata, ha ragione Mia quando dice che sei infelice. E ora non provare ad andare via e farmi fare un'altra figuraccia col tuo futuro cognato. E soprattutto spera che quel povero ragazzo sopporti la tua personalità e i tuoi modi e magari non resterai sola a vita."
Non riesco a ribattere a queste parole. Non riesco nemmeno a capire con quanta cattiveria me le stia gettando addosso. Questo è il risultato del lavoro svolto da Mia in tutti questi anni. Per sembrare sempre nel giusto, ha gettato fango su di me e mia madre è riuscita a darle ascolto, trascinando papà con sé. Non dico nulla, significherebbe solamente sprecare fiato con qualcuno che non vuole capire.
Esco dalla cucina e torno nella sala da pranzo, incontro subito gli occhi di Chris che stava conversando con Lucas, e lui sembra capire immediatamente cosa è successo. Sento il famigliare nodo alla gola e le lacrime che inumidiscono gli occhi, ma cerco di rimandarle indietro. Mi siedo velocemente accanto alla mia unica salvezza e subito la sua mano si posa sulla mia gamba. Gli altri sembrano non far caso a noi, immersi in un'altra conversazione, così Chris si avvicina mettendomi un braccio sulle spalle. La mia testa si posa automaticamente sulla sua spalla. Il suo profumo mi regala quella sensazione di casa che non ho mai provato qui o da nessun'altra parte.
"Se vuoi andare via devi soltanto dirmelo." Mi sussurra all'orecchio.
"Non posso scappare quando non sono io a sbagliare."
"Lo so, ma non rimarrò in silenzio se ti tratteranno male e non esiterò a portarti via se dovessero esagerare."
"Sono davvero grata che tu sia qui con me."
Mi scosto dall'incavo del suo collo e mi risollevo sulla sedia, ma lui decide di sporgersi di nuovo verso di me per lasciarmi un bacio sulla tempia.
"Chris sembra davvero un bravo ragazzo, non posso fare a meno di pensare che sia davvero innamorato di te. Prima mi stava raccontando di come vi siete conosciuti. Deve essere romantico quel posto." Ci giriamo entrambi verso Lucas che ci guarda un sorriso sul volto.
Ha appena detto che Chris sembra innamorato di me? Il mio presunto ragazzo si lascia scappare un colpo di tosse, improvvisamente mi sembra in imbarazzo. Io cerco di rispondere a Lucas nel modo più normale possibile, anche se sono veramente spiazzata da questa sua uscita. Cosa avrà mai raccontato Chris per dargli questa impressione?
"Sì, il negozio di Grace è davvero un posto magico, penso che per noi due abbia un significato ancora più speciale da quando ci siamo conosciuti. Non sono mai stata così grata per qualcosa, l'incontro con Chris è stato del tutto casuale eppure era come se dovesse essere così in qualche modo."
È vero, non c'è nessuna traccia di bugie, penso seriamente di dover tutto a quel negozio e a Grace per averlo aperto probabilmente. Lucas sorride alle mie parole, poi lo vediamo premere sull'auricolare con l'indice. Ci fa segno con la mano e si alza, raggiungendo il corridoio.
"Lucas è sempre così impegnato col lavoro, tesoro?" chiede mio padre a Mia e lei annuisce, con un'aria drammatica sul volto. Patetica.
"Gestire un'azienda non è un compito semplice, spesso è fuori per lavoro e il suo telefono è un continuo squillare. Ma mi ha promesso che dopo il matrimonio si prenderà un bel periodo di ferie per prolungare la luna di miele."
Lucas ricompare nella sala da pranzo insieme a mia madre, portando anche lui dei piatti. Si avvicina al tavolo e posa il primo piatto davanti a Mia e il secondo davanti a me.
"Prima le signore." Sorride. Mia madre invece posiziona gli altri due al posto di Lucas e a Chris per sparire di nuovo in cucina e prendere quelli per lei e papà.
Una volta che tutti sono al loro posto, mia madre riprende la conversazione, rivolgendosi a Mia e Lucas.
"Cari allora, avete già deciso la data per le nozze, insomma mi aspetto che prenderete del tempo per organizzare tutto, sarà un giorno importante. Insomma il vestito, i fiori e la location!"
Lucas guarda Mia, come a chiedere il permesso di parlare. Lei gli sorride e annuisce.
"Ecco - inizia – Mia pensava, noi pensiamo, che visti i miei numerosi impegni, organizzare un matrimonio tra un anno magari, possa diventare sconveniente."
"Esatto." Continua Mia. "Quindi abbiamo deciso di approfittare del prossimo periodo libero di Lucas. Perciò siamo giunti alla conclusione che ci sposeremo molto presto."
Aspetto con curiosità mentre mio padre chiede cosa significa per loro "molto presto".
"Ci sposiamo il prossimo mese." conclude Mia, lasciandoci tutti sorpresi. Conoscendola, ero fermamente convinta che avrebbe usufruito di tutto il tempo necessario per il giorno più importante della sua vita. È strano.
Mamma è palesemente sorpresa, ma si sbriga a metter su un sorriso e a incoraggiare la decisione di sua figlia. Il pranzo continua così, parlando del matrimonio, del vestito più adatto e del budget illimitato che Mia ha a disposizione, sottolineando il fatto che il suo fidanzato è ricco da morire. Quasi non mi sorprende che si sia innamorata di lui.
Dopo il dolce, decido che ne abbiamo sentite abbastanza per oggi, così mi alzo e guardo Chris che è palesemente stanco.
"Se non vi dispiace, noi ce ne andiamo in camera. Il viaggio è stato abbastanza lungo, e sicuramente Chris ha bisogno di riposare. Lucas è stato un piacere conoscerti, ancora congratulazioni per le nozze."
"Il piacere è stato mio, vi aspetto entrambi al matrimonio ovviamente, spero riuscirete a trovare il modo di liberarvi dal lavoro."
"Faremo sicuramente il possibile, congratulazioni." Aggiunge Chris.
Non mi scomodo a salutare Mia, tantomeno guardo mia madre. Chris saluta educatamente e mi segue verso le scale. Si può dire che siamo entrati quasi di corsa nella stanza degli ospiti.
Appena la porta si chiude, senza pensarci due volte, mi butto tra le braccia di Chris, mentre scoppio in un pianto che stavo trattenendo da quando avevo finito di parlare con mia madre.
Le sue braccia mi circondano, mentre una delle sue mani mi accarezza dolcemente i capelli.
"Va tutto bene fiorellino, va tutto bene. Sono qui."
"Sono così stanca." Riesco a dirgli tra un singhiozzo e l'altro.
"Lo so, lo so. Mi dispiace di non poterti proteggere da questo, però sono qui, posso almeno provare a cucirle queste ferite, mh? Voglio che tu sia felice, che tu stia bene."
"Mi fa sentire come se fossi un oggetto rotto, come qualcosa che non funziona, che non ha mai funzionato."
Le sue mani mi scansano, per chiudersi intorno al mio viso.
"Non importa come ti fa sentire, perché in cuor tuo sai che non è così; ma se realmente ti senti in questo modo, io sono pronto a guarirti, a sistemare e curare tutte le tue ferite."
I suoi occhi sono fermi nei miei e non posso fare a meno di piangere ancora, stavolta per la gratitudine che provo nei suoi confronti.
"Pensi davvero che io sia una donna speciale?"
"Ne sono fermamente convinto. Ora che ne dici di sdraiarci un po' e riposare?"
Annuisco e mi lascio trascinare fino al letto. Una volta tolte le scarpe ci sdraiamo, uno di fronte all'altra. Mi perdo negli occhi più belli che conosco e inizio a calmarmi un po'.
"Vieni più vicina." Così faccio, poggiando la guancia sul suo petto. Quando penso che già questo basti a farmi dimenticare quello che è accaduto oggi, Chris mi sorprende ancora, iniziando a intonare la nostra canzone, quella del primo incontro, quella che cura tutto: Lego House. Lo stringo forte e mi convinco che nulla può farmi del male.

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