Alla ricerca di Hiro

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Mi sveglio presto e vado a fare colazione con già indosso la super tuta. Sono sorpresa di vedere al tavolino il Capitano. Mi siedo accanto a lui senza dire niente. Osserva il suo panino con la marmellata e il bicchiere di latte.

"Lo mangi?"

Si volta di scatto verso di me, come se si fosse appena accorto che sono qui, ma non sembra sorpreso. "Non lo so. Non faccio spesso colazione. Mi basta un bicchierotto per darmi la carica."

"Perché non ti prendi un caffè?" Chiamo il cameriere e glielo ordino, poi afferro il panino del Capitano e lo addento.

Lui non dice niente.

"Allora oggi dove andiamo?"

"Dove è volato via?"

"Beh... La direzione era per Isla Muerta, però credo sia andato molto più lontano."

"Allora andremo per quella direzione." Gli viene posato davanti il caffè e lo beve. Si alza in piedi di scatto, facendo un verso strano con gli occhi. "Ok, andiamo!"

Ci siamo divisi i compiti: io, Flash e il Capitano in una direzione, mamma, papà e Jack Jack in un'altra, Honey Lemon e Fred in un'altra ancora, GoGo e Wasabi in un'ultima direzione.

L'elicottero è pilotato da un esperto, per fortuna.

Flash guarda fuori dalla finestra, entusiasta, mentre il Capitano osserva con attenzione i suoi movimenti.

Ci fermeremo in una zona di Mix per chiedere in giro, poi in altre fin che non lo troveremo.

Mi dispiace rivolgermi continuamente al singolare: dobbiamo trovare Hiro e Baymax, non solo Hiro. Eppure sono preoccupata per lui, Baymax non mi viene in mente in questo momento. Ma perché? Sono una persona terribile?

Atterriamo su una strada di una città molto affollata già di prima mattina, con altissimi edifici e insegne al neon.

Il Capitano si guarda intorno, spaesato, e i cittadini lanciano occhiate al nostro strambo abbigliamento.

Flash mi chiama e mi indica un cartellone pubblicitario: Benvenuti a New York.

Il Capitano ci chiama: "Credo, bambini, che stiamo dando troppo nell'occhio."

Li trascino via e ci nascondiamo in un vicolo stretto e isolato.

"Come si vestono qui?" continua a brontolare.

"Come gente normale." risponde Flash.

Alzo gli occhi al cielo. "Non possiamo attirare così tanto l'attenzione, ma è l'unico modo."

Rientriamo in strada e ci facciamo largo tra le migliaia di persone. Il Capitano prova a chiedere informazioni, ma tutti lo ignorano e se ne vanno.

Arriviamo a un grande parco su un lago. Sul prato ci sono varie famiglie a fare picnic. Mi mancano le giornate sotto il sole con Hiro.

"Papà, quelli sono supereroi!"

Mi volto e vedo una bambina che ci indica con emozione, con lei ci sono il padre, ben vestito, e la madre, una rossina con un abito semplice e comodo.

Il padre la richiama, ma lei ci corre incontro. "Wow."

La madre si avvicina e ci sorride con dolcezza, il padre invece è molto serio. "Morgan, torniamo indietro."

"Ma sono supereroi."

"È vero Robert." fa la madre con felicità. "Non credevo esistessero davvero."

Il marito le lancia un'occhiata sorpresa e assurda.

"Io sono Giselle." ci porge la mano lei.

"La città è in pericolo?" chiede Morgan.

"No, ma cerchiamo due nostri amici." fa Flash.

Robert sbuffa, ma Giselle dice, preoccupata: "Oh cielo. Speriamo di potervi aiutare in qualche modo."

Le descrivo Hiro: "Un ragazzo della mia età, alto quanto me, capelli neri e lunghi, splendenti, occhi grandi e marroncini, indossa un'armatura viola e ha un sorriso simpaticissimo." aggiungo quasi persa nei miei pensieri. Sorrido pensando a quando mi sorride.

Flash mi guarda strano, il Capitano è impegnato a pulirsi un'unghia, Morgan annuisce, Robert non sembra molto interessato e Giselle sorride in modo strano.

Flash continua: "Sììììì, questo è Hiro. Con lui c'è anche un robot grosso in armatura rossa."

"Robot?" fa Morgan.

"Non li abbiamo visti." risponde suo padre "Immagino che se due tipi bizzarri come loro fossero stati avvistati, i giornali ne starebbero ancora parlando."

Giselle ha l'aria dispiaciuta e mi posa dolcemente una mano sulla spalla. "Mi dispiace tantissimo. Immagino quanto sia importante per te."

Incrocio il suo sguardo, confusa, e per un attimo il suo sorriso mi mette ansia. Cosa vuole dire?

Il Capitano si schiarisce la gola. "Io direi di provare da un'altra parte."

Mi riscuoto.

Morgan sorride. "Salvate il mondo. E tu pirata va' all'arrembaggio."

"Sì bambina, non mi tirerei mai indietro."

Torniamo sui nostri passi fino all'elicottero. Riprendiamo il viaggio diretti verso un altro luogo.

Ma perché lo sguardo di Giselle mi ha turbata tanto? È importante per me, ma sembrava che lei la intendesse in un altro modo.

Flash mi guarda attentamente.

"Che hai da guardare?"

"Beeeeh, non è che per caso..."

Ma viene interrotto dal comandante, che ci urla: "Ho ricevuto un messaggio dalla Walt. Sanno dove sono Hiro e Baymax."

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