Hiro
La rossa si volta verso di noi e tende la mano. "Sono Merida."
Violetta ricambia il gesto. "Violetta. Loro sono Hiro e Baymax."
Merida si passa una mano tra i suoi riccioloni rossi e dice: "Grazie per averci salvati. Il ritorno di Mordù stava causando caos nel regno. Da dove venite?"
E così le raccontiamo la nostra storia. Quando dico di venire da un'altra fazione mi guarda storto, ma poi mostro il bracciale e si tranquillizza.
"Non avevo mai sentito parlare dei suoereroi. Comunque ci avete salvati, e voglio presentarvi al mio popolo."
"Grazie ma non c'è tempo. Il vostro regno sta per essere risucchiato da un enorme vortice e voi..."
Ma Baymax mi interrompe e indica il cielo. "Ma Hiro, non c'è nessun vortice."
Guardiamo in alto. È sparito!
Violetta sorride. "Forse, avendo sconfitto la minaccia principale, abbiamo distrutto anche le conseguenze."
Merida ci racconta che Mordù era già stato sconfitto da sua madre un anno prima, ma per motivi a loro oscuri era tornato.
"C'è qualcuno che sta facendo tornare i cattivi, e questi cattivi causano i vortici oscuri." dico.
Violetta fa spallucce. "E per i nostri mondi?"
"Non lo so." mi arrendo alla fine.
Merida si rimette l'arco in spalla. "Allora? Venite al castello?"
Accettiamo e, mentre Violetta sale con lei sul suo cavallo, io volo loro dietro con Baymax.
Usciti dalla foresta possiamo ammirare un grandioso castello di pietra, vicino a un porto dove è attraccata una bella nave di legno.
Il cavallo si ferma vicino a cinque persone, così le indico a Baymax e atterriamo. Ci sono un uomo grasso e robusto, una donna minuta e tre bambini gemelli coi capelli rossi.
Merida scende da cavallo e ci presenta la sua famiglia, poi spiega loro chi e che cosa siamo e la nostra storia.
"Grazie per il vostro aiuto." ci dice alla fine il re. "Avanti, dobbiamo festeggiare."
Sorrido, pronto a divertirmi, ma poi un uomo esce dal bosco, uno del quartier generale. Mostra un distintivo ai genitori di Merida e ci ordina di seguirlo.
Il re fa per ribattere, ma Violetta si affretta a dire: "Grazie per l'invito, ma altri hanno bisogno di noi."
Merida ci sorride. "Grazie ancora. Senza di voi il mio regno sarebbe stato perso."
Li salutiamo e ci allontaniamo con l'uomo, che ci spiega: "C'è un problema a Port Royal. Dirigetevi subito lì, altrimenti i vostri amici da soli non possono farcela." Da a Violetta un braccialetto e ci incita a sbrigarci.
Saliamo quindi su Baymax e partiamo.
Violetta
Che bello, un altro viaggio su Baymax! Penso che alla terza vomiterò.
Il viaggio è più lungo del precedente e questa volta, appena toccata terra, bacio lo sterrato.
Port Royal è un piccolo villaggio sul mare, e al porto sono attraccate molte navi, soprattutto pirata.
Nessuno gira per le strade, così ci rivolgiamo a un giovane uomo nascosto dietro a un barile di birra. Mi avvicino piano e sussurro: "Perchè ti nascondi?"
"Non è il momento, ragazzina. Ho cose ben più importanti da fare."
Mi accorgo che tra le mani tiene una sciabola. "Voglio aiutarti."
Lui si morde il labbro inferiore. "Sto dando la caccia a un pazzo pirata con la faccia da cetaceo."
"Sei solo?"
"No. Un uomo e un ragazzino con una tuta uguale alla tua mi aiutano."
"Sono mio padre e mio fratello."
L'uomo mi guarda negli occhi e rilassa le spalle. "Sono William Turner. Chiamatemi pure Will."
Hiro si intromette: "C'è anche una ragazza con un'armatura simile alla mia, solo gialla?"
"Sì, GoGo. Ma è partita con il mio amico Jack per Isla Muerta. Dovevano seguire la ciurma di Davy Jones."
"Will!" si sente chiamare. È papà!
Will parte alla carica e noi lo seguiamo. Troviamo lui e Flash che fronteggiano un uomo vestito da pirata, solo che come testa ha un polpo. Credevo che l'espressione faccia da cetaceo fosse solo un'offesa.
La creatura ci guarda in cagnesco e papà si avvicina. "Ragazzi è bello vedervi. Noi ce la facciamo, ma a Isla Muerta hanno bisogno di voi."
Flash si avvicina correndo e ci porge una mappa dal foglio ingiallito dal tempo. La leggo e scopro che conduce a quell'isola.
Hiro dice a Baymax: "Aiutali. Noi arriviamo laggiù coi microbot."
"Certo. Ma se capto che sei in pericolo verrò subito."
"Lo so."
Io e Hiro ci allontaniamo velocemente verso il porto. I microbot ci raggiungono e ci sollevano, così che possiamo attraversare il mare senza problemi. Hiro muove i robot velocemente, e io sto stretta al suo collo.
Ma poi nell'acqua davanti a noi si creano delle increspature, così ci fermiamo.
Dall'acqua esce subito una grossa creatura... Un altro polpo! Solo che questo è gigantesco.
Urlo e mi proteggo dal suo tentacolo, poi Hiro lo avvolge con i microbot. Il grosso cetaceo li spazza via con cinque tentacoli e con un sesto mi afferra per le gambe. Mi ritrovo a testa in giù, urlante. Allora mi rendo invisibile, così che il suo occhio si gira per osservare la sua preda per rimanere poi deluso. Il polpo emette un verso di sorpresa e allarga il tentacolo per osservarlo meglio, e io cado in acqua. Fortuna che Hiro manda i suoi microbot per tirarmi fuori.
Il ragazzo crea dei pugni giganti e colpisce il polpo, ma questo continua a spazzarli via.
A un certo punto qualcosa lo colpisce in un occhio: un braccio meccanico rosso. Alzo lo sguardo e vedo Baymax che arriva d'impatto sul mostro.
Questo si arrabbia ancora di più. Afferra Hiro e lo scuote, mentre Baymax continua a colpirlo. Il mostro alla fine decide di ritirarsi, ma prima lancia via Hiro, che travolge Baymax, così entrambi vengono sbalzati via.
I microbot perdono la forza datagli dal loro padrone e precipitano in acqua, e con loro anche io. Quando tiro fuori la testa vedo i miei due amici che volano via, forse entrambi incoscienti.
Mi assale il panico, ma non posso fermarmi ora. Creo un campo di forza, che galleggia sul pelo dell'acqua, e inizio a correre, imitando i movimenti di Flash.
Devo chiamare aiuto!
Tranquillo Hiro.
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Super Love
FanfictionV' immaginate i personaggi dei film animati che vivono in uno stesso mondo ma separati in base agli Studios? Hiro Hamada vive la sua vita a San Fransokyo, dove protegge gli abitanti con la Big Hero 6. Non crede alla magia né alla storia delle Terre...