Fifth day

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Ginevra. Quando l'aveva detto a Scott, quella mattina, era saltato dal divano battendo le mani perché felice del passo in avanti. Lydia, invece, aveva annuito mentre continuava a sfogliare enormi libri dall'aria molto antica.

Gli stessi libri che ora aveva anche lui davanti perché internet, questa volta, non aveva dato i risultati sperati: qualche blog su "Ritorno al futuro" e siti di presunti medium che promettevano contatti con il passato. Sono intorno al tavolino del salotto dalle dieci di mattina, ed ora sono le tre del pomeriggio. Anche Ginevra ha cercato di dare il suo contributo aggiungendo dettagli ai suoi ricordi. Dopo essere tornata dalla corsa mattutina e dalla colazione al bar. Ovviamente.

Oltre ai Nontiscordardimé, a due finestre di casa sua sono appesi due scaccia sogni. Stiles si fa un appunto mentale: deve chiedere a Derek se quel dettaglio riguarda Cora.

Sul retro della casa, invece, su un albero al limitare della riserva c'è una casetta in legno. Stiles sa che quella è opera sua, l'ha sempre desiderata, ma suo padre si è sempre rifiutato di arrampicarsi su un albero, o di permettergli di fargli fare da sé.

Quasi nessuno la chiama con il suo nome completo. Per tutti è Gin. Tranne quando è nei guai e suo padre la mette in punizione. Lì diventa Ginevra, tutto urlato. Stiles le chiede informazioni riguardo suo padre, lei gli risponde dicendogli che sa solo che ce l'ha, non ricorda altro. Stiles si fa i complimenti per il se stesso futuro: se riuscirà a farsi temere da quella ragazza, sarà sicuramente una persona rispettabile.

Lydia le chiede della reazione che ha avuto la prima volta che ha visto Derek. Lei le risponde che non sa spiegarsela e che sa solo che è un membro della sua famiglia. Immergono di nuovo i nasi nei libri per un'altra ora.

Alle otto di sera sono tutti in posizioni strane. Scott se ne sta seduto per terra, con la schiena appoggiata al divano e i piedi sul tavolino. Anche Lydia è più scomposta del solito, seduta in poltrona, mentre si attorciglia distrattamente una penna tra i capelli. Ginevra è seduta a testa in giù sul divano, con le gambe sullo schienale mentre Stiles, seduto sul pavimento a gambe aperte, passa le dita tra i suoi capelli che toccano il pavimento.

Il silenzio regna sovrano in tutta la casa, si sente solo il leggero fruscio delle pagine girate. Ognuno è concentrato in una lettura e sta cercando di non addormentarsi, quando una voce li fa sobbalzare.

"Che bella scenetta"

Scott illumina gli occhi di rosso e tira un calcio al basso tavolino spingendolo verso la poltrona da cui si alza di scatto Lydia stendendo le pieghe del vestito. Stiles prova ad alzarsi facendo leva con una mano sul pavimento senza, però, accorgersi di averla messa sui capelli di Ginevra che subiscono un forte strattone che fa ringhiare la ragazza verso chi le ha fatto del male e verso l'intruso.

"Ecco, ora sembrate voi stessi"

"Sei venuto a prenderci in giro, Sourwolf?"

"Certo che no"

"E di grazia, cosa diavolo ci fai qui? E da dove sei entrato? Questa casa ha una porta di ingresso!"

"Dalla finestra. Era aperta"

"Se suonassi il campanello, si aprirebbe anche la porta! Ci hai fatto prendere un colpo! Questi due stavano per sbranarti!"

"Sono entrato senza che loro nemmeno mi sentissero, chi avrebbe sbranato chi?"

"Ehi! Io sono un Alpha!"

"McCall un Alpha non si distrae così facilmente"

"Uff"

"Ok, basta. Andiamo a mangiare"

"Gin, non ho preparato nulla, abbiamo fatto ricerche tutto il giorno. Ora chiamo papà e gli dico di portare qualcosa da mangiare, dovrebbe tornare a momenti"

A nuisance (with PMS) | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora