Stiles non sapeva quanto tempo fosse passato da quando aveva finito di leggere quella lettera. La teneva ancora stretta tra le mani, aperta davanti agli occhi con lo sguardo fisso sulle parole. Non sapeva quanto tempo fosse passato da quando aveva sentito suo padre chiamarlo per pranzo e da quando gli aveva risposto che se ne sarebbe stato in camera a studiare. Non aveva risposto a nessuna chiamata di Scott, a nessun messaggio di Lydia e nemmeno aveva intenzione di farlo. Voleva solo starsene lì a pensare a quelle parole, a trovare i significati nascosti che era sicuro ci fossero.
Erano ore che pensava al perché fosse stato scacciato la sera prima, al perché non gli fosse stata data la possibilità di conoscere i ricordi di Ginevra, al perché lei gli avesse scritto quella lettera. Soprattutto erano ore che pensava all'ultima parte di quello scritto e il sup cervello continuava a riproporgli la stessa soluzione. Soluzione che il suo cuore non riusciva proprio ad accettare.
Fu per un leggero rumore contro il vetro della finestra che voltò il viso di scatto e si accorse che ormai si era fatto buio. Alzarsi dal letto gli risultò più complicato del previsto, data la prolungata immobilità.
"Cosa ci fai qui?"
"Ho ricevuto nell'ordine: Dieci messaggi e una chiamata da Scott; due chiamate da Lydia e quattro messaggi da Malia"
"E hai deciso di sacrificarti per il bene comune e sei venuto a vedere se fossi vivo?"
"No. Mi ha chiamato tuo padre dieci minuti fa dicendomi di salire qui e ringhiarti contro"
"Papà?"
"Credo fosse preoccupato. Gli ho anche detto cosa è successo"
"Mh. Sono vivo, puoi dirglielo e andartene. Se scendi per le scale lo incontri e fai prima"
"Stiles"
"Cosa? Non posso cacciarti da casa mia?"
"Certo. Ma lascia che venga Scott, così puoi parlare con lui"
"Non ho bisogno di parlare"
"Detto da te suona strano"
"Fai anche lo spiritoso ora? Ah, prima che te ne vai, Gin ti ha detto del libro che ha letto o devo spiegarlo anche a te?"
"So tutto, me l'ha scritto e ho letto il libro oggi"
"Bene. Ha scritto una lettera anche a te?"
"L'ho pur sempre ospitata"
"Credevo l'avesse fatto solo per suo padre a cui non ha detto Ciao. Beh a cui non ha detto molte cose, a quanto pare"
"Non essere arrabbiato con lei, l'ha fatto per proteggerti"
"Perché dovrei essere arrabbiato con qualcuno che non esiste più?"
"Già"
"As.Aspetta! Tu sai tutto! Lei con te ha parlato? Proteggermi da cosa?"
"Non so nulla, era per dire"
"Cosa del fatto che capisco quando menti non ti è chiaro?"
"Stiles"
"Derek! Parla, ti prego"
"Perché?"
"Perché ho deciso che dimenticherò, puoi parlare"
"Berrai l'infuso?"
"Ovvio, non voglio un'anticipazione del futuro. Tu non lo berrai?"
"Si, anche tutti gli altri. Ne abbiamo parlato oggi. Deaton dice che per domani sera sarà pronto"
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A nuisance (with PMS) | Sterek
FanficDal Capitolo 1 Stiles realizza di essersi alzato di scatto e di aver urlato quando sente le urla della ragazza che occupa il suo letto e che fino a tre secondi fa occupava anche metà della sua schiena. - Tu chi diavolo sei? Cosa ci fai nel mio letto...