XII

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Quando rientriamo per pranzo David è su di giri.

" Grande, grandissima battuta di caccia!"

Continua ad affermare, mentre Rupert apre la porta e ci lascia entrare. Ci fa togliere le giacche, scambia due parole con David, poi richiude la porta e ci accompagna in sala da pranzo. Qui troviamo tutti.

Adrian, seduto in fondo al tavolo, sembra illuminarsi quando entriamo. Alza il collo per vedere meglio, poi mi saluta alzando impercettibilmente il capo. Io gli sorrido a labbra serrate, mentre Stormy e Max salutano a gran voce il loro beniamino. David, di rimando, li saluta con gesti plateali.

" Ah, miei cari, che mattinata! Come state, voi? Avrete avuto un gran da fare immagino."

" Ovviamente! Richard mi ha portata al mercato, abbiamo dovuto..."

" Non parlarne, Stormy. Non dovete rivelare ciò che fate nelle vostre lezioni, non ancora."

Stormy annuisce, forse offesa, e rivolge la sua attenzione all'amico. I due iniziano a parlare, come loro abitudine, scambiandosi chissà quali parole sottovoce. Mi domando se ci sia più che una simpatia tra di loro, ma forse è meglio non saperlo.

I maggiordomi arrivano poco dopo, portando avanti un carrellino pieno di leccornie. Ci iniziano a servire pasta, pollo alle spezie, e per finire un gelato alla crema. Come sempre si mangia da Dio e vorrei tanto che Sophie fosse qui, solo per farle assaggiare un pasto come si deve.

" Bene, bene, sono a dir poco sazio. Che ne dite di un salto in salottino, vi va?"

" Io passo."

Adrian, che ha mangiato poco e niente, si alza dalla sedia con uno scatto. È chiaro che non sopporti più la situazione, e vorrei tanto fare qualcosa per aiutarlo. Chissà come se la starà cavando con Stan... Dallo sguardo contrito, però, dubito che stia andando bene.

" Ma certo, Adrian, come sempre."

Stormy si lascia sfuggire una risatina, mentre Max le tira una lieve gomitata sul fianco. Adrian, però, non sembra turbato; per tutta risposta esce dalla sala senza fiatare, e lo vedo con la coda dell'occhio salire le scale in tutta furia. Devo raggiungerlo.

" Passo anche io, David. Ho delle cose da fare e..."

" Ho già visto questa scena."

David si alza, Stormy e Max che lo guardano. Io abbasso lo sguardo, torcendomi le mani nervosamente.

" Non lascerò che tu e quell'ingrato vi incontriate di nuovo. Vi siete già parlati, vi siete conosciuti... Ora, è tempo che tu familiarizzi anche con loro due."

Stringe le spalle alla bionda ed al moro, che ora hanno spostato lo sguardo su di me. La vedo molto difficile conversare con questa coppia. Sono davvero diversi da me. Stormy, poi, credo mi odi. Ma questo si era già capito dal primo giorno.

" Dobbiamo proprio, Dave?"

Non a caso è proprio lei a dar voce ai miei pensieri, ma lui sembra impassibile. Ci indica poi una porta e noi ci alziamo, le sedie che stridono sul pavimento.

" Prego, ragazzi, da questa parte. Ci attende un buon caffè corretto."

David ci porta in una stanza mai vista prima d'ora, poco distante dalla sala da pranzo.

Il pavimento è in marmo ed i nostri passi risuonano tra le pareti, mentre ci accomodiamo su delle soffici poltrone di color verde acqua. Le pareti sono decorate da quadri antichi e mensole, ed al centro della sala si fa spazio un enorme tavolo da biliardo. Vicino alla finestra che ridà sul giardino, invece, posso trovare un piccolo angolo lettura; ci sono due librerie, e dei puff che sembrano piuttosto comodi.

Gazza Ladra Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora