TW: Sangue, omicidio.
***
Sono le due di notte e non riesco a dormire; mi giro e rigiro nel letto, ma non trovo una posizione comoda. Il cuscino sembra troppo rigido, le lenzuola una scocciatura. La stanza è piena di ombre, anime nascoste che non vedono l'ora di farsi avanti...
Accendo la lampada ad olio appoggiata sul comodino. Mi vedo riflessa allo specchio, una tenue luce che m'illumina i connotati. Sembro mostruosa; sono distrutta, stanca. Ma c'è di peggio. La mia mente, questa sera, continua a giocare brutti scherzi.
Penso e ripenso all'incontro di oggi, alle parole di Stormy e a come tutti si siano ad un tratto sentiti in difficoltà...
Chi è Rachel?
Questa è la domanda che mi tormenta stanotte, che mi ha fatto saltare la cena e che mi sta facendo pensare al peggio. Stormy ha detto che lei è divenuta potente, ma dopo di Rachel, che ora però non si sa che fine abbia fatto.
Che nascondano qualcosa?
Un lieve bussare alla porta mi fa sussultare. Chi potrà mai essere a quest'ora? Così, avvolgendomi in un attimo nella vestaglia, mi avvicino ed apro lentamente, aggrappandomi alla maniglia con forza.
Incontro gli occhi di Adrian, il suo viso assonnato e la barbetta incolta. Il mio cuore perde un battito, non posso fare a meno di essere sorpresa. Poi, però, ricordo che non potremmo farci vedere insieme, così mi sporgo per vedere che non l'abbia seguito nessuno ed in un secondo lo tiro dentro e chiudo la porta.
" Che cosa ci fai qui?"
Lui non sembra scomporsi innanzi al mio tono preoccupato, anzi; si avvicina alla sedia della scrivania e si siede. Io lo fisso incredula. Se qualcuno ci scoprisse, sarebbero guai.
" Volevo vederti. Come stai?"
A quelle parole il mio cuore accelera. Nessuno me lo aveva più chiesto. Nessuno, dalla morte di mia madre.
Come stai?
" Bene, sì, grazie per averlo chiesto... Ma ora è meglio che tu vada. Ti ricordi che David ci tiene d'occhio?"
" A me non importa di David, Morgana. È uno spaccone so tutto io."
Deglutisco a fatica mentre lo vedo accomodarsi meglio sulla sedia e giocherellare con una penna. La mia penna.
" Adrian, sul serio, devi andare! E poi, chi ti ha detto qual è la mia stanza?"
" Costance."
" Perché, tu e lei parlate?"
Annuisce, mentre io mi accomodo sul letto, guardandolo in silenzio. Non capisco cosa gli salti per la testa, ma devo ammettere che sono molto contenta di vederlo. È stata una settimana infernale, una settimana nella quale non ho potuto parlargli, nemmeno per sbaglio. David ci tiene il fiato sul collo.
" Oh, sì, Costance è mia amica. Ma comunque, non sono qui per parlare di lei. Ti sei divertita oggi?"
" Se per divertita intendi andare a caccia di uccelli con quel pazzo di David e sopportare le chiacchiere degli innamorati Stormy e Max allora sì, mi sono divertita."
Adrian scoppia a ridere ed io lo zittisco, alzando una mano e facendogli cenno di ammutolirsi. Lui ubbidisce, non senza prima lasciarsi scappare un altro sorriso.
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Gazza Ladra
Mistério / Suspense" Tanto per essere chiari, la vita di un impostore può essere come un gioco a carte; un grande mazzo, un paio di jolly e zero possibilità di errore. In mano solo una carta a tuo favore. Ora dimmi, Morgana; oseresti mai una prima mossa?"