XVI

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Forse è una follia, ma voglio tornare indietro. Voglio seguire Adrian. Così corro verso la foresta, verso quella lunga discesa d'erba e cespugli, stando ben attenta a non cadere. Poi mi dirigo verso il fitto dei boschi.

Ho paura, ma non posso mollare. Potrei trovare chiunque; David, Stormy, Max. O forse tutti loro. Ma è proprio per questo che devo affiancare il mio amico.

Una volta dentro mi nascondo dietro un albero, udendo immediatamente delle voci. Non le riconosco...

" Allora, dov'è il ragazzo?"
" Non lo so, ma non sarà molto lontano."
" Dobbiamo sbrigarci, David ha detto che lo vuole morto prima dell'alba."

Che cosa?! Il mio cuore perde un battito. David vuole uccidere Adrian?! Prima del furto?!

Devo fare qualcosa. Devo avvertirlo.

Per quanto sia mossa dalla volontà di salvarlo, però, la visione di quegli uomini mi paralizza. Sono tre, ben piazzati e con dei fucili sulle spalle. Immagino siano mercenari.

" Facciamo così; Ethan, tu torna sopra. Jay, tu rimani qui. Io mi occupo dei dintorni."

L' uomo nel mezzo, un biondo con la barba fitta, inizia a dare indicazioni agli altri due, i quali annuiscono ed eseguono. Non appena si separano, con mio grande orrore noto uno di loro venire verso di me.

Acquattata contro la corteccia, non oso muovermi. Temo che un singolo respiro mi tradisca, così trattengo il fiato e chiudo gli occhi. Aspetto che mi superi, che il suono dei passi si allontani...

L' uomo mi sorpassa come fossi invisibile. Complice il buio, gioisco in silenzio. Poi mi avvicino verso un cespuglio, e mi dirigo più avanti, stando ben attenta a non fare rumore.

Spero di trovare Adrian presto.

Dopo aver superato una ventina di querce ed essermi fatta largo tra innumerevoli cespugli, non posso non notare uno strano chalet di legno in mezzo a tanto verde. Per quanto consapevole che sia rischioso, decido di entrare. Così mi avvicino alla porta, la apro e sgattaiolo dentro.

L' interno è buio, come immaginavo, e c'è una forte puzza di chiuso e metallo. Mi muovo tastando le pareti, sperando di non toccare cose strane; ma più cammino più percepisco degli oggetti duri al tatto, finché non tocco il grilletto di quello che mi sembra un fucile. Spaventata, ritiro immediatamente la mano.

Che cosa ci fa un'arma appesa al muro?

Questo posto mi dà i brividi, ed esservi dentro ora mi sembra una cattiva idea. Faccio così per tornare alla porta, ma inciampo su qualcosa e cado a terra.

Finisco tra le braccia di un ragazzo. Un ragazzo che conosco fin troppo bene...

" Adrian!"

" Morgana!"

È un attimo e ci stringiamo in un abbraccio.

" Perché sei rimasto in silenzio?! Potevi avvertirmi!"

" Non sapevo che fossi tu... Ti ho vista puntare verso la casa, e poi temevo fosse qualcun altro... Mi danno la caccia."

" Sì, sì... Ti stavo giusto cercando per dirtelo. — Cosa facciamo ora?"

Lui non risponde, e lo sento respirare affannosamente, mentre mi stringe ancora a se'. Io mi accoccolo ancora di più, poggiando la testa sul suo petto; percepisco il suo cuore correre all'impazzata.

Gazza Ladra Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora