𝘵𝘦𝘦𝘯 𝘳𝘰𝘮𝘢𝘯𝘤𝘦.

36.About u

Camminare per le strade di New York,è una sensazione assurda,che prima o poi tutti devono provare.Ma farlo con Gus,è qualcosa di raro e unico.Siamo lontani fisicamente,io da un lato e lui da un altro.Ci sono stati vari sfioramenti di mano,dove lui ha tentato di prendere la mia,ma in qualche modo si è ritirato indietro,e io ho preferito non essere troppo invadente.Siamo arrivati da più o meno un'ora,ma non ci siamo ancora parlati.Stiamo camminando tra le vie de Upper-Side,non so cos'abbia in mente e tanto meno perché tra tutti i posti di New York,abbia scelto di portarmi qui.Durante la fine del tragitto in macchina,abbiamo acceso la radio e siamo rimasti l'uno distante dall'altro.La sua notizia,mi ha letteralmente mandato sotto shock e non ho saputo più rispondere a niente.

"Ti immagini fra un anno te?"mi domanda Gus,continuando a camminare verso una meta che a me rimane sconosciuta.

Rimango un attimo in silenzio,in cerca di una risposta.Sicuramente,spero di essere al college con una buona media e di avere anche,un senso di positività nei miei stessi confronti,che è una cosa che mi è sempre mancata.Solra ogni cosa,spero di avere Gus fra un anno con me,ma solraturro che la nostra relazione possa continuare.Vorrei sentirmi realizzata di aver superato i primi ostacoli.Di avere soddisfazioni personali.

"Credo felice,te?"rispondo semplicemente.Non voglio dirli che nei miei sogni,il suo viso è sempre presente.

"Morto."mi dice,in modo freddo.La sua risposta mi ha spiazzato,ancora una volta.Crede di essere morto fra 1 anno?Dio,se ci penso sto male alla semplice idea.Non voglio nemmeno immaginarmelo.Come farei a stare senza di lui?Non riuscirei nemmeno a respirare senza.

"Come ci potremmo vedere poi?"chiedo,cercando di sdrammatizzare la cosa,considerando che vorrei scoppiare sull'orlo di un pianto.Lui rimane in silenzio quando io finalmente decido di cambiare discorso."Dove stiamo andando?"chiedo divertita.

"Siamo arrivati."risponde prendendo la mia mano,unendola alla sua.Alzo lo sguardo e siamo praticamente in un banca chiusa da anni ormai.Non ce nessuno,così mi lascio guidare da Gus che mi fa entrare dentro il grande edificio,nella quale prendiamo l'ascensore,a causa dei tanti piani che la compongono.

Rimango davvero stupefatta.Cosa ci facciamo nell'Upper-Side,in un grattacielo ormai chiuso da anni?È questo il bello di Gus.Riesce sempre a sorprenderti.Non sai mai quali sono le sue intenzioni e ti fa rimanere col fiato sospeso,proprio come nelle montagne russe.Quando l'ascensore si apre,davanti a me appare un mondo.C'e un materasso,con qualche coperta e la vista è davvero magnifica:dalle vetrate si vede tutta la città e sembra di essere letteralmente in paradiso.

"Gus,dio mio,quando hai avuto il tempo di fare tutto?"gli chiedo guardandomi ancora intorno e appoggiandomi alla finestra,per osservare meglio i passanti.

"Ti ho detto che ieri sera ti ho pensata.Sono venuto qua,e mi sono messa a fumare qualcosa e scrivere canzoni."dice,avvicinandosi a me e cingendomi con il braccio la vita."Ti ho portata qua,per parlarti."aggiunge,voltandosi meglio verso di me e facendo sprofondare i miei occhi nei suoi,grandi e marroni."Lo vedi l'Upper-Side e questa specie di banca abbandonata?"mi domanda,quasi come se lui sapesse già la risposta,io annuisco,anche se davvero incerta."Tutto questo,è quello che potresti avere sai?Una bella vita nel quartiere più bello di tutta New York.Una banca dove lavorare e persino un marito che ti aspetti insieme ai tuoi tre figli,quando torni da lavoro."risponde,accarezzandomi una guancia.

"Gus...ti prego non ricominciamo con questo discorso."lo blocco subito,in anticipo,ancora prima che possa aggiungere qualcos'altro.Ma perché è così dannatamente testardo?Io voglio stare con lui,manderei letteralmente a puttane tutto per vivere un quarto di vita insieme,io e lui spensierati,come una coppia normale."Io,adesso voglio stare con te.Non so cosa succederà in futuro e nemmeno voglio saperlo adesso,ho davanti a me tutto quello che voglio."continui,portando avanti la mia tesi.