Capitolo 3

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Derek non sa come, ma arriva a casa Stilinski quella sera con quindici minuti di ritardo. Cioè, lo sa, è stata colpa del traffico, ma di solito ne sente i rumori e cambia strada. Quella sera deve essersi distratto.

Quando suona il campanello, questa volta ad aprirgli la porta è Claudia. Indossa un abito celeste e ha i capelli sciolti sulle spalle che le incorniciano il volto cordiale.

«Ciao, Derek, entra! Stiles è ancora di sopra, ma scende subito.»

Derek fa un passo all'interno della casa, poi alza il braccio che sta reggendo una scatola.

«Ciao, Claudia. Ho portato questo, è un dolce.»

Derek in quel momento nota ancora di più la somiglianza con il figlio, perché la donna batte le mani felice e quasi zompetta su posto, mentre afferra la torta. «È quello che penso? C'è la loro famosissima torta al cioccolato bianco e fragole qui dentro?»

Derek annuisce, sorridendo, e lei si sporge per stringergli un bicipite con la mano libera. «Grazie per aver chiesto a mio figlio i miei gusti. Va in salotto, c'è mio marito. Conosci la strada.»

Derek obbedisce e saluta lo sceriffo entrando nella stanza; l'uomo ricambia e gli fa cenno di sedersi di fianco a lui, mentre Derek affina l'udito per capire dove si sia cacciato Stiles. Sente la sua voce che detta un esercizio di matematica al telefono, a Scott sicuramente. Lo sceriffo gli chiede come sta e cosa abbia fatto urlare di gioia sua moglie quando la donna li raggiunge reggendo un vassoio ricolmo di tramezzini. Derek vede chiaramente lo sforzo che sta facendo, ma la sua espressione non la tradisce e gli sembra maleducato alzarsi per aiutarla quando lei sta fingendo che non ne abbia bisogno. È quando anche lei si accomoda che il rumore di Stiles che corre per le scale raggiunge l'udito di Derek che si gira verso l'arco di entrata.

«E-eccomi. Ero al telefono con Scott per i compiti» dice avanzando con il respiro corto. Claudia gli fa un segno con la mano per dire che non c'è problema, ma Stiles si blocca alle spalle del divano come se non sapesse cosa fare. Derek capisce che il suo problema è il come salutarlo, ma dopo quello che ha scatenato il bacio, decide di non muoversi e aspettare una mossa del ragazzo.

Stiles sembra riscuotersi, muove velocemente la testa a destra e sinistra come se stesse scacciando un pensiero e poi ai avvicina allo schienale su cui è appoggiato Derek. Si sporge un po' in avanti e Derek sente le sue labbra, quasi un soffio, che gli sfiorano una tempia. Si sarebbe aspettato più una pacca su una spalla, quindi non riesce a frenare il leggero sussulto che lo coglie a quel gesto.

«C-ciao» dice Stiles allontanandosi subito dopo.

«Eri ancora a studiare di domenica sera?» chiede Derek per smorzare l'atmosfera.

«Macché!» urla Stiles alzando le braccia al cielo, «è Scott che è impegnato a sbaciucchiarsi con la ragazza della settimana e non ha tempo di fare gli esercizi e glieli ho dettati! »

«E tu non perdi tempo a sbaciucchiarti, tesoro?» si intromette Claudia con un ghigno. Stiles arrossisce di botto, balbettando parole a caso.

«In realtà lo obbligo prima a studiare» cerca di tirarlo fuori dall'imbarazzo Derek. Claudia gli sorride ringraziandolo perché tiene all'istruzione di suo figlio, poi invita tutti a seguirla per mettersi a tavola. Derek non si perde Stiles che le si affianca durante il percorso e che le passa un braccio intorno alla vita per sorreggerla, così come non si perde il bacio che lei gli lascia sulla tempia, come ha fatto il ragazzo poco prima con lui.

Il cibo è buonissimo, Derek non fa un pasto sano e caldo da un po' e si gode ogni sapore. Si congratula con Claudia per l'arrosto, ma la donna si avvicina al suo orecchio come se gli stesse rivelando un segreto.

«C'è un ingrediente segreto che mi ha fatto mettere Stiles quando aveva undici anni. È un cuoco provetto!»

Stiles sbuffa una risata scuotendo la testa, ma non risponde, facendo finta di non aver sentito, quindi Derek sussurra a sua volta.

«Allora sono davvero fortunato.»

«PUOI DIRLO FORTE!» urla questa volta la donna, perforandogli sicuramente un timpano e dandogli una pacca sulla spalla. Stiles è arrossito, ma sorride guardando suo padre che gli sta rivolgendo uno sguardo tra l'interrogativo e il divertito.

Il resto della serata procede tranquillo. Derek racconta di dov'è Cora al momento e apprezza come i signori Stilinski non parlino degli altri membri della sua famiglia. Sente un ginocchio di Stiles contro il suo quando Claudia in una frase, senza pensarci, rivela di aver conosciuto Talia quando erano entrambe ragazze, ma, fortunatamente, non si sofferma sul ricordo. Quando hanno finito e sono ancora a tavola, lo sceriffo racconta di come Stiles sia caduto una volta dalle scale perché credeva di saper volare, ma tra le proteste del figlio, Claudia si alza per andare a prendere un album di foto. Sta attraversando l'uscio della cucina, quando si blocca, appoggiandosi al muro. Derek sente un fortissimo ed improvviso odore di stanchezza e fa per alzarsi, ma lo sceriffo lo precede, afferrando la donna per i fianchi. Lei prende qualche respiro, poi si gira verso lui e Stiles ancora seduti.

«Ragazzi, credo che potremmo vederle un'altra volta le foto, no? Si è fatto tardi.»

Derek annuisce, cercando di ricambiare il sorriso e lei si rivolge a Stiles.

«Tesoro, metti tutto in lavastoviglie e poi va pure di sopra con Derek, tranquillo. È tutto okay» gli dice per poi fare segno a suo marito di aiutarla a salire di sopra.

Solo in quel momento Derek si volta per guardare Stiles alla sua sinistra. È immobile, il volto bianco e il cuore impazzito. Derek lo sente deglutire e cercare di respirare piano, ma è chiaramente troppo agitato, quindi si allunga ad afferrare una delle mani che il ragazzo sta strofinando sui jeans.

«Stiles?»

Lui gli rivolge uno sguardo quasi disperato, ma l'espressione va via in un secondo, sostituita da un sorriso fin troppo forzato.

«Grazie per essere venuto, Derek. Mi dispiace la serata si sia interrotta così. Puoi andare, tranquillo!»

Derek non gli risponde, ma, istintivamente, si alza prendendo i piatti ancora in tavola e appoggiandoli nel lavabo. Si gira verso il ragazzo, che lo sta guardando con un'espressione interrogativa.

«Tu lavi e io asciugo?» gli chiede. Stiles si alza, avvicinandoglisi. Derek si sposta per fargli spazio, ma lui gli si butta praticamente addosso, stringendogli le braccia intorno alla vita. Derek si immobilizza, non sa come reagire.

«Solo- solo un secondo, Sourwolf.»

E Derek aspetta quel secondo e anche gli altri quindici, con le braccia lungo il busto e ascoltando il respiro di Stiles calmarsi.

«Io lavo e tu asciughi. Perfetto!» dice poi staccandosi e passandosi svelto una manica della maglia sulle guance bagnate. Solo in quel momento Derek vede lo sceriffo che li sta osservando dal corridoio, consapevole di non averlo sentito arrivare, ma l'uomo non dice nulla, lasciandoli da soli e ritornando di sopra.



Derek sta guardando sconsolato nel banco dei surgelati, promettendo a se stesso di imparare a cucinare, quando una voce familiare attira la sua attenzione. «Quelle lasagne sono le meno peggio» dice Claudia indicando le confezioni alla sua destra.

«Pensavo non mangiassi questa roba» ribatte Derek sorpreso.

«Ci sono dei giorni in cui non mi va di cucinare e né John né Stiles sono a casa» spiega con un velo di tristezza.

«Mi dispiace, non ci avevo pensato» si scusa.

Claudia sorride mentre gli appoggia una mano sul braccio per rassicurarlo.

«Sei qua da sola?» chiede rendendosi conto di non aver sentito la presenza di nessun altro conosciuto.

«Sono da sola. Avevo voglia di fare una torta, ma mi sono accorta di non avere né il latte né le uova» racconta. «Ora che ci penso non ho avvisato nemmeno John.»

«Si preoccuperà.»

«Non se non lo verrà a sapere» sussurra la donna con aria complice.

«Io non ho visto niente» la asseconda Derek capendo la voglia di normalità di Claudia.

«Grazie. Io ho preso tutto, devo andare. Spero di vederti presto.»

Derek sorride e la saluta. Sta raggiungendo il banco ortofrutticolo quando sente lo stesso odore della sera della cena e si volta di scatto alla ricerca della donna che si è appoggiata ad uno scaffale. Non sa come comportarsi, ma, alla fine, decide di agire d'istinto. Si avvicina, le sfila delicatamente il cestino dalla mano e le avvolge un braccio attorno alla vita. «Ho finito anch'io» mente rispondendo all'occhiata interrogativa di Claudia. «Ti accompagno.»

La donna sorride sollevata, ma «avrai i tuoi impegni, non devi rinunciare per me» protesta.

«L'unico impegno che ho è venire a prendere Stiles dopo scuola, quindi posso anticipare un po' l'arrivo a casa vostra.»

«Come fai?» chiede Claudia curiosa.

«A fare cosa?»

«Sembra che tu riesca a percepire il mio dolore.»

Derek si fa prendere un attimo dal panico, incapace di trovare le giuste parole per spiegarlo senza esporsi troppo. «Fiuto» risponde semplicemente.

Claudia lo guarda negli occhi, come a volergli leggere dentro, poi sorride e Derek è certo che abbia capito che c'è molto altro nascosto dietro quella parola, ma che non ha intenzione di chiedere nulla di più. «Andiamo?» domanda la donna.

Derek stringe un po' più la presa e si avviano verso la cassa.



Derek non capisce come sia possibile, ma ogni volta che entra in casa Stilinski i suoi sensi sembrano quasi ovattati. Nemmeno quella volta si accorge dell'arrivo di Stiles che trova lui e Claudia coperti di farina, e la colpa è solo sua. «Cosa sta succedendo qui?» chiede, infatti, il ragazzo facendoli sobbalzare.

Derek guarda il ragazzo, timoroso di trovarlo arrabbiato o infastidito, e invece lo sente emanare solo felicità e, forse, un pizzico di gelosia. Claudia si avvicina a Stiles e gli dà un piccolo bacio. «Derek è arrivato un po' prima e mi ha chiesto se avevo bisogno di una mano a fare la torta» spiega la donna.

Derek un po' si irrigidisce, sperando che Stiles lo assecondi. «Beh credo che tu non abbia fatto un buon affare a chiedere a lui» ribatte Stiles guardando la cucina.

«Non è colpa mia» si difende Derek. «Nessuno mi ha mai spiegato che lo sbattitore va spento prima di inserirlo e toglierlo dalla ciotola.»

E il mannaro si sorprende quando la risata di Stiles esplode nella cucina, contagiando Claudia e forse anche un po' lui. «Vai pure, tesoro. Io qua posso finire da sola» dice la donna rivolta a Derek.

«Ma no mamma, se vuole può aiutarti a finire» propone Stiles.

«Non dovevate uscire?»

«Sì, ma...»

«MIECZYSLAW GEMIN STILINSKI» tuona la donna portandosi le mani sui fianchi. «COS'HAI COMBINATO?»

«Harris mi odia, ed è un caso che la penna mi sia scivolata di mano e sia finita sul suo cappotto nuovo. Davvero mamma, non ho fatto apposta» piagnucola.

«Strano che non ti abbia tenuto in punizione fino a domani.»

«Doveva andare vai e nessun professore si è offerto di restare con me. Però mi ha dato una ricerca di trenta pagine per domani» sussurra sconsolato.

«Allora è il caso che fili subito in camera. E non uscirai fino a quando non avrai finito» ordina Claudia.

Stiles abbassa il capo e sparisce su per le scale. La donna sbuffa prima di appoggiarsi al tavolo. «Non ho mai sopportato quell'Harris» brontola.

«Nemmeno i suoi studenti» ribatte Derek.

«Conosci tutti gli amici di Stiles?» chiede curiosa.

«Conosco Scott, Lydia, Isaac, Jackson e Danny» li elenca.

«So che uscite solo da qualche tempo ma, mi sembra che ultimamente sia più sereno» confessa Claudia.

«Non ha passato un bel momento.»

«Già, e il mio peggioramento e la notizia che, ormai, non c'è più niente da fare, lo ha sconvolto.»

«Stiles è un ragazzo forte, saprà cavarsela.»

«Ne sono sicura, ma sono più felice sapendo che tu sarai al suo fianco quando succederà» sussurra Claudia.

Quelle parole sono come un pugno in pieno petto: come farà a fingersi ancora il fidanzato di Stiles dopo quella confessione?

Finiscono di cucinare la torta in silenzio, ciascuno perso nei propri pensieri. Una volta infornata, Claudia tira fuori dei tramezzini e lo porge a Derek. «Va da quello zuccone e digli di mangiare.»

Il mannaro prende il piatto e si avvia per le scale. Bussa prima di entrare e trova Stiles praticamente stravaccato sulla scrivania. «Ti prego uccidimi» piagnucola.

«Idiota, tieni la merenda» dice allungandogli il piatto.

«In questo momento sei il mio eroe.»

«Se non fosse per Claudia, io non ti avrei portato niente.»

«A proposito di questo» sussurra Stiles cambiando completamente espressione e tono della conversazione «grazie per prima.»

«Non ho fatto niente.»

«Lo so che mamma è uscita a fare la spesa da sola. Quindi grazie per averla accompagnata.»

«Lei pensa che voi non sappiate che ogni tanto esce da sola.»

«Ho finito io il latte stamattina. E sì, lo sappiamo, ma non diciamo niente perché è giusto che abbia i suoi spazi.»

«È la cosa giusta.»

Stiles sorride tristemente. «Ogni giorno che passa, sono sempre più in debito con te.»

«L'ho fatto volentieri. E poi, ora so cucinare una torta.»

«Non hai nemmeno il forno in casa.»

«Vorrà dire che verrò qui a farle» dice uscendo dalla camera e lasciando Stiles alla sua ricerca.



Sono passate due settimane e, tra gli esami di metà semestre di Stiles e Derek che ha deciso di andare a trovare Cora, i due non hanno più avuto occasione di vedersi. In realtà, Derek avrebbe voluto sentirlo, ma, ogni volta che prendeva il telefono per mandargli un messaggio, Cora lo riprendeva ricordandogli che non dovrebbe illuderlo e quindi Derek rimetteva via il cellulare. Per questo ora, mentre aspetta l'arrivo dei ragazzi per la ripresa degli allenamenti, si sente un po' agitato: non ha idea se gli altri sappiano qualcosa di quello che sta succedendo tra loro e, soprattutto, non ha idea di come doversi comportare con Stiles.

Scott e Isaac arrivano assieme a bordo della moto del moro, mentre, dietro di loro, parcheggia la macchina Jackson, che scende assieme a Lydia. «Manca solo Stiles» nota Derek.

«Oggi non può venire» dice Scott posizionandosi davanti a Derek, chiaramente in posizione di attacco.

E il mannaro capisce che c'è altro, ma che non è il momento per parlarne.
L'allenamento procede nei migliori dei modi, perlomeno per Derek che sfoga quella frustrazione improvvisa che non capisce proprio da dove arrivi. Un po' meno per gli altri tre che si ritrovano a tardo pomeriggio con molte ossa da sistemare. Stanno per andarsene quando Derek fa un cenno a Scott, chiedendogli di seguirlo. «Sono quasi certo che Stiles ti abbia raccontato quello che è successo, quindi, ora, potresti raccontare a me cosa sta succedendo a lui» dice diretto.

Scott balbetta, emanando chiaramente voglia di scappare da lì. «Derek io non so se posso» si scusa.

Derek lo capisce, lo capisce davvero. Perciò «dimmi solo se sta bene» chiede.

«Lui sì.»

«Claudia.»

Scott distoglie lo sguardo e questo basta a far capire a Derek che ha centrato il problema. «Grazie, vai pure» lo saluta.

Aspetta di rimanere solo prima di prendere il telefono indeciso sul da farsi: da una parte vorrebbe davvero correre fino a casa di Stiles e andare a vedere cosa sta succedendo e, magari, rendersi utile, mentre, dall'altra, non sa se ne ha il diritto. Non si è fatto sentire per due intere settimane, con che coraggio può presentarsi a casa loro?

Così apre la schermata dei messaggi e digita veloce.

(Ore 19:45) Oggi non c'eri agli allenamenti. Va tutto bene? DH

Dopo due ore passate ad aspettare una risposta che non è arrivata, Derek non resiste e corre fino a casa di Stiles. All'interno tutto è buio, nel vialetto non c'è la macchina dello sceriffo, segno che l'uomo non è in casa e Derek non sente alcun suono provenire da dentro. Si arrampica agile fino a raggiungere la finestra della camera del ragazzo e, trovandola aperta, entra. Gli ci vuole un attimo perché gli occhi si abituino, ma il forte odore di paura e tristezza lo investe facendogli girare la testa. Stiles è rannicchiato nel letto, completamente avvolto nelle coperte come un piccolo bozzolo e con il corpo scosso da singhiozzi. A Derek si stringe lo stomaco a quella vista, si toglie le scarpe e scivola accanto al corpo del ragazzo, avvolgendolo con le sue braccia. Stiles si irrigidisce appena, ma, appena capisce che si tratta di Derek, si gira nel suo abbraccio e affonda la testa nel petto del mannaro, lasciandosi andare ad un pianto disperato. Derek non è bravo con le parole, ma resta in silenzio fino a quando Stiles non si calma e cade in un sonno profondo.

Il mattino seguente, devono essere almeno le sette, Derek si sveglia perché sente qualcosa che gli sfiora la fronte. Non ha idea di quando si sia addormentato, ma il ricordo della sera prima arriva tutto di un botto e spalanca gli occhi per controllare che Stiles stia bene.

Quello che si ritrova davanti è proprio lo sguardo, vispo e sveglio del ragazzo che gli sta tamburellando un dito sulla fronte, tra le sopracciglia; sembra così concentrato che, quando si accorge che Derek si è svegliato, sussulta. A quel movimento il lupo si rende conto di avere ancora le braccia intorno alla sua vita, ma non fa nessun movimento per spostarsi e nemmeno Stiles si stacca, anzi, gli si avvicina di nuovo, puntando di nuovo il suo indice sul suo viso.

«Nemmeno quando dormi la tua fronte si rilassa, Sourwolf» dice, con voce roca di chi ha pianto, picchiettando su quella che Derek immagina essere una ruga di espressione. Fa uno sbuffo infastidito poi scuote la testa per fargli spostare il dito e Stiles obbedisce, ma abbassa lo sguardo, appoggiando la fronte al suo petto.

Derek non sa cosa fare, la sera prima ha reagito di istinto, ma ora ha la consapevolezza di essere sotto le coperte del letto di Stiles, con il ragazzo tra le braccia che puzza di agitazione e tristezza. Decide di non muoversi, per non rompere quell'atmosfera quasi tranquilla e aspetta che sia Stiles a fare qualcosa. Lo sente prendere un respiro profondo e una delle sue mani si ancora alla maglietta di Derek, prima di parlare.

«Mamma ieri ha fatto la chemio, ne fa una ogni quindici giorni, ormai, e di solito sta male per i due giorni successivi, ma è solo nausea e stanchezza. Ieri- ieri non è andata co-così.»

Derek sente chiaramente l'odore pungente delle lacrime, ma continua a non muoversi: Stiles sembra avere bisogno di uno sfogo.

«Siamo tornati a casa dopo dei controlli che fa sempre e si è messa a letto, c'era papà con lei e all'improvviso mi ha urlato di chiamare un'ambulanza. Mamma- mamma perdeva sangue dal naso e-e io non sa-sapev-»

Derek lo interrompe rimangiandosi tutte le sue idee sul permettergli di sfogarsi. Magari è una scelta egoista, ma non riesce a sopportare quel dolore, soprattutto non se è Stiles ad emanarlo. Stona quel sentimento su di lui, sembra troppo sbagliato, così lo stringe, premendo una mano sulla sua nuca, premendoselo contro, come se così potesse assorbire la sua sofferenza. Stiles gli piange contro il petto, i suoi singhiozzi gli rimbombano dentro, diritti sul cuore.

Passano dieci minuti prima che lo senta calmarsi e prima che Derek riesca ad allentare la sua stessa presa, rilassando i muscoli.

«Grazie, Derek. Io- non so perché lo fai, ma grazie.»

«So cosa significa» è tutto ciò che risponde, prima di sciogliere l'abbraccio e aiutare Stiles ad alzarsi dal letto. Concentra i sensi sulla casa, prima di rivolgersi di nuovo al ragazzo che, in quel momento, sembra un bambino in quel pigiama enorme al centro della sua cameretta, con i capelli arruffati e gli occhi rossi.

«Claudia si è alzata, sta anche facendo i pancake insieme a tuo padre, va a fare colazione» gli dice, ricevendo in risposta uno sguardo sbalordito. Stiles annuisce ripetutamente accennando un sorriso e si avvia verso la porta, girandosi di scatto quando appoggia la mano sulla maniglia, come se si fosse ricordato qualcosa, ma Derek non lo fa nemmeno parlare.

«Devo controllare le ossa dei miei beta, ieri li ho un po' maltrattati» dice avvicinandosi alla finestra. Stiles annuisce ancora una volta ed esce dalla stanza.

Derek dovrebbe davvero andare a casa, solo perché sa che tutto quello è sbagliato, ma sente la voce di Claudia e si blocca di fianco alla finestra della cucina, nascosto.

«Ehi, tesoro, buongiorno» dice, probabilmente a Stiles che è entrato in cucina. Il ragazzo non parla, ma Claudia continua.

«Ehi, ehi, cucciolo, sto bene, vedi? Ti ho addirittura preparato la colazione. Anche se vedo che non hai bisogno di forza, per quanto stringi!»

Derek immagina la scena di Stiles che abbraccia sua madre, come se la stesse vivendo.

«E cosa sono queste occhiaie? Non hai dormito? Io ho fatto un sonno profondissimo e sono super riposata!» trilla la donna, ma Derek fiuta lo stesso la sua stanchezza. Stiles risponde con voce un po' incrinata, emettendo imbarazzo.

«In-in realtà c'era... c'era Derek con me.»
Derek sente lo sceriffo tossire, probabilmente stava bevendo il caffè, ma la voce di Claudia copre la sua tosse.

«Oh, e la prossima volta che dorme qui, digli che può anche scendere a fare colazione e poi uscire dalla porta, mh?»

Stiles deve aver risposto con un cenno della testa, perché poi la conversazione si sposta sulla scuola e Derek decide di lasciare la sua privacy a quella famiglia, anche se, per un attimo, ha sperato di essere seduto al loro stesso tavolo quel giorno.

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