Capitolo 11

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I mesi successivi sono lunghi e difficili. Stiles è riuscito a diplomarsi con il massimo dei voti e Derek e John non possono essere più fieri di lui mentre lo guardano andare a ritirare il diploma nella sua toga blu. È stato ammesso al college di Washington e ha passato tutti i mesi estivi passando da momenti in cui era euforico per la nuova avventura e il timore di lasciare solo suo padre e anche Derek.

Le cose tra loro vanno a gonfie vele, ma Stiles sembra abbia paura di allontanarsi da lui e Derek proprio non riesce a capirne il motivo. Sa che sarebbe stato più semplice chiederlo al diretto interessato, ma Derek non è bravo con le parole e si limita a fiutare le emozioni del ragazzo e cercare di farlo stare meglio. È fine agosto e Stiles sta chiudendo l'ultima valigia quando Derek entra dalla finestra, facendolo sobbalzare. «Mi hai spaventato. Adesso potresti anche usare la porta, sai?»

«Hai preparato tutto?» gli chiede ignorando la sua affermazione.

«Sì, credo di sì» sussurra riempiendo l'aria di tristezza.

Derek si avvicina e gli circonda la vita con le braccia. «Sei triste» soffia sulla sua spalla.

«Starai bene senza di me?»

«Me la caverò» risponde anche se, dentro di lui, sa che non sarà così e che quella lontananza lo corroderà dentro, ma non può impedire a Stiles di costruire il suo futuro, non è così egoista.

«Io, invece, non lo so» ammette Stiles.

La paura di mischia all'odore della tristezza. «Cosa ti spaventa?» chiede, allora.

«Ho paura che, non avendomi qui, ti accorgerai di stare bene anche senza di me e che troverai di meglio» dice tutto d'un fiato.

Derek lo stringe ancora più forte, non volendo neppure pensare ad una vita senza il suo ragazzino. «Ho fatto qualcosa che ti ha portato a pensare a questo?» domanda ancora.

«No, ma tre anni sono tanti. Possono succedere tante cose.»

«Stiles, sei a tre ore da qui. Ci vedremo quasi ogni weekend e, quando avrai bisogno, dovrai solo chiamarmi e arriverò in qualsiasi momento.»

«E se ti stancherai di questa situazione?»

Derek sospira e si siede sul letto, facendo posizionare Stiles a cavalcioni su di lui. «Sai perché le nostre mamme hanno smesso di vedersi?» chiede allora.

«No» dice il ragazzo confuso.

«Perché sembra che tu mi facessi perdere il controllo durante la luna piena. Il mio lupo aveva così tanto bisogno di proteggerti che il suo istinto mi spingeva a venirti a cercare» spiega.

«Questo cosa significa?»

«Mamma pensava che ti avessi riconosciuto come parte del branco e, vederti così piccolo e indifeso, mi spingeva a occuparmi di te.»

«Ed era questo il motivo?»

«Forse, ma io voglio credere che, semplicemente, il mio lupo avesse riconosciuto un legame speciale, ma che, data la giovane età, non sapesse definirlo.»

«E ora lo sai?» chiede con voce tremante.

«Credo di aver trovato il mio compagno» sussurra Derek.

«Credi?»

«Nessuno mi ha mai spiegato come funziona, ma direi che il sentirmi male quando sono fisicamente lontano da te, il fatto che il mio lupo si rilassi totalmente quando ci sei e che il tuo odore mi fa sentire a casa siano dei chiari segnali.»

«Però, all'inizio mi odiavi.»

«Claudia mi ha raccontato che ti ringhiavo contro pure quando eri piccolo. Probabilmente è il mio modo di mostrarti affetto. E il fatto che mamma mi abbia cancellato il tuo ricordo, non mi ha facilitato il compito di riconoscerti» spiega.

«Quindi adesso che succede?»

«Succede che, siccome noi mannari siamo monogami e io ti ho appena detto che sei il mio compagno, tu andrai al college, sicuro che non mi troverò nessun altro.»

Stiles si muove nervoso sulle gambe di Derek. «Non è quello che intendevo» borbotta.

Derek inarca il sopracciglio. «Ah no?»

«No, intendevo ci sarà un modo per rendere la cosa ufficiale, o no?»

«Sì, ma non credo che tu ne abbia bisogno.»

«Ma tu sì» sussurra Stiles con le guance in fiamme.

A quella parole Derek sente il cuore battere più veloce perché Stiles ha perfettamente ragione. Lui ha bisogno di saperlo e sentirlo suo, sta reprimendo quell'istinto da mesi, ed è anche il motivo per cui si è solamente limitato a baciarlo e toccarlo senza andare oltre. «Non voglio costringerti a fare qualcosa per cui non sei pronto» si sforza di dire mentre il lupo graffia per avere quel ragazzo.

«Come fai a saperlo?»

«Stiles, tu sai cosa comporta il legame?»

«La certezza di essere tuo per sempre?» prova.

«No, non è così. Tu sei umano e questo implica che puoi spezzare il legame in qualsiasi momento mentre io...» la voce si spezza.

Stiles accarezza il viso di Derek. «Scusa, non ho pensato a questo. Io volevo solo che tu fossi tranquillo quando io non ci sarò» sussurra il ragazzo. «E se ti fa stare meglio restare così, allora va bene.»

«Non hai idea di quanto il mio lupo voglia marchiarti» confessa.

«È per questo che non hai ancora voluto fare l'amore con me?» chiede.

«Avevo paura di perdere il controllo e fare qualcosa per cui non mi avresti mai perdonato.»

«Perché dici ciò?»

«Perché il legame amplifica i sentimenti. Nelle notti di luna piena potresti stare fisicamente male se non siamo vicini, e io non voglio farti questo.»

«Fai l'amore con me» dice Stiles.

«Ma...»

«Voglio tutto di te perciò, fai l'amore con me.»

Derek annusa Stiles e sente che il suo corpo emana solo sicurezza ed eccitazione e il lupo ulula di felicità. Le loro bocche si incontrano e si scontrano fameliche, mentre le loro mani si accarezzano e scoprono lembi di pelle già conosciuti, ma che, quella notte, sembrano nuovi. Si ritrovano nudi in poco tempo, le bocche ancora unite e il bacino di Stiles che dondola su quello di Derek, facendo scontrare le loro erezioni. Il mannaro accarezza la schiena di Stiles, fino ad arrivare alle sue natiche e massaggiarle piano, per poi separarle e stuzzicare la sua apertura con l'indice. «Hai qualcosa per...» ansima Derek con voce estremamente roca.

«No, io... ho finito il lubrificante ieri» confessa.

Derek lo guarda, inarcando un sopracciglio.

«Sono giovane, ho delle esigenze e un ragazzo che, a volte, sembra abbia paura di rompermi» borbotta gonfiando anche le guance.

Derek stringe la presa sui glutei, facendolo gemere. «Quindi ti piace un po' rude?»

«Dio, sì» quasi urla aggrappandosi con le unghie alle spalle di Derek che ribalta le posizioni e lo porta sotto di se in posizione prona.

«Tuo padre è a lavoro, vero?» domanda Derek per sicurezza, anche se è quasi certo che l'uomo non sia in casa.

«S-sì.»

«Perfetto, perché ho intenzione di farti urlare» soffia sulla sua pelle prima di affondare deciso la sua lingua nell'apertura di Stiles.

Il ragazzo stringe il lenzuolo sotto di se e rilascia un ansito, sorpreso da quell'assalto. Alla lingua presto si unisce un dito, che diventano quasi subito due spezzando il fiato di Stiles per quel piacere misto a dolore. Seppure nella frenesia, Derek riesce a mantenere quel briciolo di controllo che gli assicura di non far troppo male al suo ragazzo che lo sta pregando disperato per avere di più. Le dita diventano tre e colpiscono ripetutamente la prostata di Stiles, facendolo urlare. «Der, non voglio venire così» piagnucola.

«E cosa vuoi?»

«Te, voglio te» ansima.

Derek sfila attentamente le dita e sfrega il suo sesso gonfio e lucido nello spacco di Stiles che sporge ancora di più il suo sedere offrendosi completamente. Derek crede di non aver mai visto niente di più indecente ma bellissimo. «Se ti faccio male, fermami» sussurra prima di allinearsi con Stiles e cominciare a spingere.

Deve fermarsi un paio di volte prima che il caldo soffocante di Stiles avvolga la sua intera erezione. Quando sente i suoi testicoli sbattere contro le natiche di Stiles è completamente senza fiato. Ruota piano il bacino permettendo al ragazzo di abituarsi e rilassarsi. Non aspetta il suo permesso prima di cominciare a muoversi dentro di lui, ma il gemito che risale la gola di Stiles gli fa capire che gli piace così. «Il mio ragazzino ha una vena sadica» gli soffia in un orecchio.

«Ri-ripeti che sono tuo.»

«Mio» ringhia Derek affondando di più nel corpo di Stiles e ripetendolo ad ogni colpo.

Sente Stiles davvero vicino al limite per questo gli appoggia una mano sul collo e lo spinge in su, facendogli piegare la schiena in un arco che lo fa eccitare ancora di più. La stanza viene illuminata da un tenue bagliore rosso e Stiles deve sicuramente sentire gli artigli pungere appena la pelle del collo. Stringe un po' la presa e affonda le zanne nel collo di Stiles, riversandosi al suo interno mentre l'odore dello sperma di Stiles impregna le lenzuola. Crollano entrambi sul materasso, Derek ancora dentro a Stiles. Si sfila delicatamente e si gira su un fianco. «Stai bene?» domanda accarezzandogli i capelli e leccando via il sangue dal marchio sul collo.

«È-è stato meraviglioso» sussurra Stiles a corto di fiato.

Derek sorride sistemandosi meglio il suo ragazzino addosso e annusando i loro odori mischiati.

Lacrime | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora