Sono le nove di sera quando Derek sente i passi, ormai diventati familiari, di Stiles che corrono sulle scale. Apre la porta prima che il ragazzo possa bussare e l'immagine che gli si para davanti gli stringe lo stomaco: Stiles è completamente fradicio, gli occhi sono gonfi e rossi e l'odore della disperazione è mischiato a quello fastidioso dell'ospedale. Appena Stiles lo vede, gli corre incontro, impattando contro il suo petto, appoggiando le mani sui suoi fianchi e nascondendo il viso contro il suo corpo. Derek lo stringe immediatamente e lo trascina dentro casa. Resta in silenzio fino a quando non lo sente calmarsi, e non gli fa nessuna domanda lasciando al ragazzo il tempo per riordinare le idee e parlare solo quando si sentisse pronto. «Sia-siamo andati ad una visita di controllo» comincia a raccontare Stiles, mentre la mano di Derek corre tra i suoi capelli lasciandogli carezze che sanno di incoraggiamento e rassicurazione. «Hanno-hanno deciso di sospendere le chemio. Dicono che, ormai, sono inutili.»
«Mi dispiace» sussurra Derek non sapendo cosa dire.
«Io non-non posso stare a casa e vederla spegnersi di giorno in giorno. Non posso davvero» singhiozza.
«Lo so, ma non puoi rinunciare a questi ultimi momenti che potete passare assieme. Hai la possibilità di dirle tutto quello che vuoi, di salutarla. Non tutti hanno avuto questa occasione» dice aprendosi di fronte alla fragilità di quel ragazzino.
«Hai ragione, ma non so se posso farcela.»
Derek lo stringe un po' più forte. «Andrà tutto bene, non ti lascerò affrontare tutto questo da solo.»
«N-non voglio costringerti a fare qualcosa che-che...»
«Ssssh, va tutto bene. Lo faccio perché voglio e perché, ormai, mi sono affezionato a lei.»
«Davvero?» chiede Stiles alzando finalmente lo sguardo su di lui.
Derek gli asciuga le lacrime e gli fa un piccolo sorriso. «Adesso vai a farti una doccia calda e ti cambi. Poi ti accompagno a casa, che saranno preoccupati.»
Solo allora Stiles sembra accorgersi delle sue condizioni e si divincola dall'abbraccio del mannaro. «Dio Der, sono fradicio. Ti ho bagnato tutto.»
«Non fa niente. Ora vai, ti preparo qualcosa di asciutto.»
«Grazie» sussurra Stiles prima di sparire dietro la porta del bagno.
Derek entra in camera alla ricerca di qualcosa che possa andare a Stiles, continuando a pensare a cosa sta succedendo: ha promesso a quel ragazzo che gli starà vicino senza nemmeno rendersene conto, e la cosa che più lo spaventa è che non gli pesa perché, in qualche modo, gli sembra di essere entrato a far parte della famiglia Stilinski.
Stiles esce poco dopo dal bagno e Derek non riesce a trattenere un ghigno vedendolo letteralmente navigare nei suoi vestiti. «Lo so, sono ridicolo» sbuffa Stiles gonfiando le guance.
Derek gli passa affianco e gli arruffa i capelli. «Assomigli solo al ragazzino che sei» lo prende in giro.
«Sei tu ad essere vecchio, e anche brontolone.»
Derek gli passa dietro, gli afferra i fianchi con le mani e si avvicina al suo orecchio. «Sarò anche vecchio, ma riesco a farti tremare solo con il suono della mia voce» gli sussurra con voce roca, facendolo sussultare.
«Sei scorretto» gli urla spostandosi velocemente.
E Derek non ribatte per il semplice fatto che sì, lo sa.
Derek parcheggia davanti a casa Stilinski e si gira verso Stiles. «Devo scendere con te?» gli chiede.
«Lo vorrei davvero tanto, ma forse dovrei affrontarli da solo.»
«Ti raggiungo dopo in camera?» domanda senza sapere da dove viene quell'idea.
«Forse è meglio se entri dalla porta. Dopo quella volta ho promesso a mamma che ti saresti fermato a colazione la prossima volta che resti per la notte.»
«Posso anche non fermarmi.»
«No, ti prego. Puoi-puoi restare con me stanotte? Se-se non ti da fastidio.»
Derek sospira prima di scendere dalla macchina e andare dalla parte di Stiles e aprirgli la portiera. «Andiamo ragazzino» dice trascinandolo giù dalla macchina e correndo fino al portico, coprendogli la testa.
Stiles apre la porta di ingresso con le sue chiavi e gli fa segno di seguirlo in salotto, dove sono già seduti John e Claudia. La donna allunga una mano verso suo figlio per farsi raggiungere e Stiles le si fionda letteralmente addosso, abbracciandola forte. Derek si è aspettato di sentire odore di lacrime, ma sente solo quello del sangue del labbro di Stiles che sta stringendo tra i denti. Claudia lo lascia andare scompigliandogli i capelli e Derek fa un passo avanti per salutare i due adulti, ma la donna allunga un braccio verso di lui, come poco prima, e lui le si avvicina. Lei gli prende una mano, tirando un po', e Derek le permette di averla vinta e si piega in avanti sentendo le braccia della donna intorno al suo collo. Il lupo non sa come reagire, ma il suo istinto lavora per lui e fa scivolare le mani intorno alla fragile vita di Claudia, stringendo appena. Nonostante l'odore della malattia e dei medicinali, Claudia ha addosso lo stesso odore di quella casa, probabilmente è il suo che si è attaccato alle pareti e ai mobili. È un odore fresco, come quello di suo figlio, ma con una nota più dolce. Sente le dita tra i capelli, mentre lei si avvicina al suo orecchio. «Grazie, Derek» dice solo e lo lascia andare. Derek si rende conto di aver affondato i denti nel labbro inferiore proprio come ha fatto Stiles prima. Stiles che è ancora in piedi al suo fianco, agitato.
«Scusa, mamma. Scusa anche tu, papà, se me ne sono andato via correndo... io-»
«Tesoro, tranquillo. Vogliamo fare una torta per cena? Uno strappo alla regola per la gioia di tuo padre!»
Lo sceriffo sorride a sua moglie, con un amore che Derek ha visto solo tra i suoi genitori, e Stiles scatta subito fermando sua madre sulla poltrona.
«Cosa ne dici se la facciamo Derek ed io? Così vediamo se ha imparato qualcosa.»
Derek si sente afferrare una mano e, senza che la donna risponda, Stiles se lo trascina dietro verso la cucina. La torta che intendeva fare Stiles, in realtà, era una di quelle già fatte, quindi dopo aver mescolato le uova al preparato, infornano. Devono aspettare venti minuti, ma nessuno dei due accenna a tornare in salotto; Stiles si siede su un ripiano di fianco al lavandino e Derek gli si mette di fronte.
«Sei entrato sì e no tre volte in questa cucina e in due di queste hai fatto delle torte» sghignazza, ma con sguardo spento. Derek gli ringhia di rimando, ma il ragazzo gli fa una linguaccia sporgendosi e avvicinandosi al suo viso. Derek, di istinto, gli appoggia le mani sulle cosce per non farlo sbilanciare troppo e cadere, ma, per farlo, si avvicina a sua volta. Sente il respiro di Stiles a pochi centimetri, caldo e che profuma di cioccolato, perché se ne è infilato una manciata in bocca prima di metterlo nell'impasto. Stiles lo guarda a sua volta, con le labbra leggermente socchiuse per lo stupore, ma poi spalanca gli occhi, borbotta qualcosa che a Derek sembra tanto un'imprecazione e alza le mani per afferrare il colletto della sua maglia. Preso alla sprovvista, Derek si sbilancia e gli si appoggia completamente addosso, mentre Stiles lo stringe in un abbraccio che sa di disperazione, ma anche di conforto, liberazione e qualcos'altro. Il ragazzo gli si aggancia anche con le gambe, impedendogli di sgusciare via, non che Derek non ci riuscirebbe, ma sta bene dov'è. Il viso di Stiles è appoggiato al suo collo, sente le sue labbra sulla pelle e, inaspettatamente, il ragazzo inspira forte.
«So che questa è una cosa completamente lupesca, ma... mi piace il tuo odore» gli mormora contro la pelle. Derek alza le mani che ha ancora sulle sue cosce e gli circonda la vita, avvicinandosi, se possibile, ancora di più. I capelli di Stiles gli solleticano il naso, ma è troppo scosso da quello che sta succedendo per dare importanza a quel dettaglio. Restano così per venti minuti, non che Derek li abbia contati, ma il timer li avvisa che la torta è pronta. Stiles si stacca emettendo un verso che sa di disappunto e salta giù dal ripiano, ma, prima di avvicinarsi al forno, guarda ancora una volta Derek negli occhi lasciando che il lupo veda le sue guance rosse come due mele e gli occhi che luccicano.
Mangiano la torta in salotto, con i piatti appoggiati sulle gambe e bevendo un bicchiere di latte a testa. Claudia racconta di quando, da ragazza, ha cucinato un dolce di San Valentino per suo marito mettendo il sale al posto dello zucchero; Stiles dice, invece, che una volta ha fatto la stessa cosa con Scott, ma lui aveva reagito molto peggio di suo padre. Quando Claudia finisce di mangiare e raccontare di quando, un'altra volta, aveva rischiato di far schiantare Stiles contro l'asfalto perché si era dimenticata di spiegargli dove fossero i freni della bici, Derek parla senza nemmeno accorgersene.
«Mamma, invece, una volta voleva insegnare a Cora come nuotare. Eravamo in un laghetto, ma si era dimenticata di chiudere il tappo dei braccioli e lei cominciò ad andare lentamente a fondo. Se ne accorse quando Cora le disse "Mamma, qui qualcosina non va" sputacchiando acqua.»
Derek si blocca dopo aver condiviso quel ricordo. È una cosa stupida, ma non ha mai parlato a nessuno dei periodo in cui la sua famiglia era tutta integra. Claudia gli sorride facendogli un occhiolino, come per dire
"Tranquillo, ora cambio discorso" e inizia a parlare di un programma televisivo, ma, alla sua sinistra, Derek sente Stiles agitarsi. Fa per girarsi, ma il ragazzo lo sorprende, sporgendosi verso di lui e baciandogli una tempia, come la volta prima, per poi appoggiare la testa sulla sua spalla, tenendola lì per tutta la serata.
Sono le dieci di sera, quando Claudia chiede a suo marito di accompagnarla a letto, dando la buonanotte a tutti. «Ci vediamo a colazione, Derek?» chiede.
Derek la guarda, poi rivolge lo sguardo allo sceriffo che, impercettibilmente, annuisce. «Certo, mi farebbe piacere. Buonanotte.»
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Lacrime | Sterek
Fanfiction«Stiles, per la miseria, dimmi cosa sta succedendo perché la tua ansia mi sta intossicando.» «Cosa sai di mia mamma?» chiede Stiles. «Non molto, Scott mi ha solo detto che è malata, ma non ho voluto sapere niente di più.» «Perché?» «Non sono affari...