Capitolo 9

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La prima notte che lo sceriffo non c'è, Derek ha un piccolo imprevisto che gli porta via tutto il pomeriggio e parte della sera. Mette piede in casa maledicendo Deaton e puzzando come poche volte nella vita gli è successo. Ha avvisato Stiles poco prima e il ragazzo ha risposto di non preoccuparsi e che, in caso non fosse riuscito a liberarsi, se la sarebbe cavato da solo, ma il mannaro era sicuro stesse mentendo.

(Ore 21:11) Sono tornato adesso. Faccio una doccia veloce e arrivo. DH

(Ore 21:13) Fai con calma, mamma è già a letto. SS

(Ore 21:14) Com'è andata oggi? DH

(Ore 21:16) Oggi è stata relativamente bene. Mi sta chiamando. Ti ho lasciato la finestra aperta. SS

(Ore 21:17) Okay, fammi sapere se va tutto bene. DH

Derek entra in bagno e fa una doccia veloce. Quando esce guarda sconsolato i suoi vestiti indeciso se buttarli o tentare di lavarli. Prende il telefono e Stiles non ha ancora risposto.

(Ore 21:34) Sono quasi pronto. DH

Si veste mentre il cellulare resta ancora in silenzio. Entra in macchina e mette in moto. Corre anche un po' oltre i limiti ma ammette di essere preoccupato. Parcheggia e sale velocemente fino ad arrivare nella stanza di Stiles che trova vuota. Ascolta con attenzione e nessuno strano rumore proviene dalla casa. Esce allora in corridoio e si ferma sulla porta della camera di Claudia: Stiles sta dormendo abbracciato a sua mamma, i loro respiri sono tranquilli e il corpo della donna non emette nessuna nota di dolore. Derek nota una poltrona nell'angolo della stanza e ci si siede sopra. Si è assopito quando una leggera risata lo fa svegliare. Apre gli occhi e trova Claudia che lo guarda divertita. «Buongiorno» biascica Derek.

«Buongiorno a te. Cosa fai su quella poltrona?» chiede.

«Volevo essere sicuro che stessi bene» risponde.

«Che stessi bene io o che stesse bene lui?» sussurra ridacchiando quando Derek non riesce a nascondere le guance diventare leggermente rosse.



È domenica mattina e Stiles sta preparando i pancakes per tutti. John non lavora e Derek si è fermato per la colazione sotto insistenza di Claudia che gliel'ha chiesto la sera prima. Sono due giorni che non si alza dal letto e nemmeno chiede di essere aiutata, Derek la sente stanca, lei, però, lo ha quasi minacciato di non farne parola con Stiles.

Derek è già seduto al tavolo in cucina, Stiles lo ha svegliato mentre scendeva dal letto, alle sei di mattina, come se fossero state le undici. Il ragazzo è di spalle ai fornelli e il lupo ha la testa appoggiata sugli avambracci, con ancora residui di sonno addosso, ma qualcosa lo fa scattare e affinare l'udito. Sente John sussurrare qualcosa, ma ciò che lo colpisce al centro del petto è il respiro di Claudia. È veloce, come se non incamerasse abbastanza aria e l'odore di dolore arriva anche in cucina. Derek la sente dire una litania di «va tutto bene», «Starete bene», «So che sei un padre fantastico», poi sente un «Derek, portami Stiles», che gli fa gelare il sangue nelle vene. Claudia sa che quella volta non ce la farà, il medico le aveva detto che i polmoni non avrebbero resistito a lungo, e gli ha chiesto di portarle suo figlio.

Derek si alza quasi come un automa, raggiungendo il ragazzo ancora di spalle; gli cinge i fianchi, baciandogli piano la nuca e aspirando il suo odore, consapevole che tra qualche secondo cambierà. Non riesce a frenare il tremore della voce quando gli dice contro la pelle «Stiles, andiamo di sopra da tua mamma?», così come non riesce a tenere a freno il dolore allo stomaco quando il ragazzo si irrigidisce tra le sue braccia, per poi correre al piano di sopra.

Non sa quale parte del cervello ancora funzionante gli ricorda di spegnere il fornello, poi sale piano le scale, lasciando a quella famiglia il tempo per dirsi addio e sedendosi sull'ultimo gradino, senza ascoltare nemmeno una parola. Non sa se l'abbiano chiamato già una volta, ma quando sente la mano dello sceriffo su una spalla scatta in piedi. L'uomo è distrutto, Derek sa che non dimenticherà mai quella espressione, così come sa che non dimenticherà mai il sorriso che la donna gli rivolge quando entra nella camera da letto. Le si avvicina, mentre Stiles è al suo fianco e le tiene una mano che lei allunga anche a lui, stringendo entrambi. Derek non ci pensa due volte e comincia ad assorbire il suo dolore; non vuole che soffra, quella donna che è stata così buona con lui non si merita tutto quel dolore. «Der-Derek, lascia stare.»
Ma Derek non molla la presa, forse stringe anche troppo, ma è determinato a prendere tutto quello che lei ha dentro. La sente dire qualcosa che suona come «Che testardo», poi si rivolge a suo marito che le sta accarezzando piano i capelli. «Ricordati che hai due figli, ora, John.»

Claudia termina la frase con un colpo di tosse che, Derek lo sente, scuote anche Stiles che ha lo sguardo fisso su sua madre, ma non piange. Derek continua ad assorbire il suo dolore, le vene sul braccio sempre più nere.

«Siate felici, okay?» dice rivolta ad entrambi, stringendo le loro mani insieme. «So tutto, ragazzi, non-non sono stupida. Siate f-felici in-in qualsiasi mo-modo vogliate.»

È alla fine di quella frase che qualcosa cambia. Derek non sente più dolore, il suo braccio ha il colorito normale e realizza che è finita, non c'è niente da fare. È in quel momento che la prima lacrima di Stiles gli bagna la mano che, però, sposta, lasciando che lui abbracci sua madre per l'ultima volta; lasciando che un marito stringa tra le braccia la sua compagna per un'ultima volta.

Derek è seduto sullo stesso gradino quando arriva Scott, a cui ha mandato un messaggio; era lì anche quando è arrivato il medico e anche quando la mamma di Scott gli ha passato una mano tra i capelli.

È stato lì per tutto il tempo in cui Stiles ha pianto, per tutto il tempo in cui ha mormorato «Perché?» e quando Claudia è stata portata via qualche ora dopo.

Si è alzato da quel gradino solo quando sua sorella Cora, con un abito nero, gli ha stretto le braccia intorno al collo senza parlare; si è alzato e si è reso conto che era passato un giorno, di non essere vestito in modo consono per un funerale, ma che proprio non gli importa.

L'unica cosa che ha fatto è stata raggiungere Stiles, seduto sull'ultimo gradino in fondo a quelle stesse scale, e baciargli la fronte inginocchiandoglisi davanti. Gli ha preso la mano e l'ha guidato verso la cerimonia, sotto un sole cocente e circondato dal canto di tantissimi uccelli.

Lacrime | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora