Capitolo 6

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Sono distesi nel letto di Stiles da venti minuti, ma nessuno dei due sembra riuscire a dormire, completamente in imbarazzo. «Io-io non capisco. Non è la prima volta che dormiamo assieme» sbuffa Stiles cercando la giusta posizione.

«Non è colpa mia. Puzzi terribilmente di ansia e imbarazzo. E stai fermo!»

Stiles dà una testata a Derek. «Ahi! Forse non è stata una buona idea chiederti di restare» si lamenta.

«Vuoi che me ne vada?» gli domanda il mannaro, facendo per alzarsi.

Stiles gli afferra un polso. «No, resta. Mamma vuole che domani tu ci sia a colazione.»

«Posso tornare domani mattina.»

«Okay, vorrei che restassi con me, va bene?» confessa Stiles. «Tu riesci a calmarmi, la tua presenza mi fa stare bene.»

«E con Scott non ti succede?» domanda Derek curioso.

«Non e la stessa cosa. Non so esattamente come spiegartelo. Voglio un bene dell'anima a Scottie, ma, se mi sta vicino in questi momenti, mi agita. È troppo apprensivo, mentre tu resti qui e basta.»

«E questo ti aiuta?»

«Sì perché ci sei, ma è come se mi lasciassi i miei spazi.»

Derek lo abbraccia e Stiles gli appoggia la testa sul petto. «Posso farti una domanda?» gli chiede l'umano.

«Fammela, ma non ti assicuro di poterti rispondere.»

«Perché sei qua?»

«Lo hai detto tu, tua mamma mi vuole a colazione domani mattina» risponde ovvio.

«Vero, ma, come hai detto tu, potresti tornare domani mattina perciò, perché sei qui?»

Perché mi sento a casa, il mio lupo si sente a casa avrebbe voluto rispondere. Ma questo vorrebbe anche dire ammettere qualcosa per cui non è ancora pronto. Guarda Stiles e osserva i suoi grandi occhi così pieni di speranza che sente il bisogno di rispondere comunque qualcosa. «Anche io sto bene qua» dice alla fine. Non è tutta la verità, ma non è nemmeno una bugia.

Stiles sembra soddisfatto e si sistema meglio tra le sue braccia fino a quando non si addormenta.



Deve essersi assopito anche lui perché quando apre gli occhi la sveglia di Stiles segna le due. Sente dei rumori provenire dalla cucina e decide di andare a controllare che tutto vada bene. Sposta delicatamente il corpo di Stiles, facendo attenzione di non svegliarlo, e si alza. Scende piano le scale ed entra il cucina, trovando Claudia piegata sul lavandino. Un odore pungente di dolore e nausea lo colpisce in pieno, portandolo ad andare al fianco della donna e appoggiarle una mano sulla schiena. «Derek» sussurra la donna, «mi dispiace, non è un bello spettacolo.»

«Non preoccuparti» la rassicura, «posso fare qualcosa per te?»

«Dovrebbe esserci una tisana allo zenzero in quel barattolo. Potresti farmene una tazza?» chiede Claudia.

«Certo» risponde Derek accendendo il bollitore e prendendo una tazza dal ripiano sopra il forno. «Però c'è altro che vorresti chiedermi» continua fissando la donna negli occhi.

Claudia sospira e si siede sullo sgabello al fianco del bancone. «Non posso farlo, mi sentirei troppo egoista a chiedertelo.»

«Chiedermi cosa?» domanda Derek curioso.

«Ti ho mentito.»

«Quando?»

«Io... conoscevo piuttosto bene Talia.»

Quella rivelazione lascia Derek completamente senza parole. Non sa cosa dire o cosa pensare. Non capisce il motivo per cui sua madre non gli ha mai parlato di quella donna, o, se l'ha fatto, proprio non ricorda. «Ci siamo conosciute che eravamo solo due ragazze» comincia a raccontare Claudia. «È stato come in uno dei peggiori film: eravamo in libreria ed entrambe abbiamo messo la mano sullo stesso libro. Era l'ultima copia» ricorda.

«E vi siete azzuffate?» domanda Derek divertito.
«No, siamo uscite a prendere un caffè e abbiamo deciso di leggerlo insieme. Ci trovavamo tutti i pomeriggi e leggevamo un pezzo ciascuna. Lo abbiamo fatto anche con i libri dopo e con le storie per te, Laura e Stiles.»

«Cos'è successo dopo? Perché io non ricordo proprio niente di te. E non ricordo nemmeno che mamma abbia mai parlato di voi» sussurra Derek.

Claudia si morde un labbro e sembra soppesare le parole prima di rispondere. «Eri molto affezionato a Stiles. Ricordo che le prime volte che uscivamo assieme, tu volevi spingere la carrozzina e ringhiavi a chiunque si avvicinasse a lui.»

«Davvero?»

«Già, Talia mi ha spiegato che succedeva perché lo riconoscevi come parte del tuo branco.»

«Vuoi dire che tu...?»

«Sì Derek, non conosco perfettamente tutte le tue capacità ma so cosa sei.»

Derek si sente sollevato da quella rivelazione, ma anche un po' spaventato da quello che potrebbe raccontargli dopo, ma sa che deve sapere. «Perché non vi siete più viste?»

«Sembra che la vicinanza con Stiles non ti aiutasse a controllarti durante la luna piena» dice solamente Claudia.

Derek sente la gola seccarsi. «Ho-ho fatto del male a Stiles?» chiede con voce tremante

Claudia non risponde, ma distoglie lo sguardo e Derek non può fare a meno di sentirsi terribilmente in colpa per aver costretto Claudia e sua madre a interrompere la loro amicizia. «Mi dispiace» dice allora.

«Il non vederci non ci ha impedito di sentirci ogni giorno, e siamo riuscite anche ad incontrarci qualche volta» lo rassicura.

«Io, però, non ricordo assolutamente niente di tutto questo.»

«Non so esattamente com'è successo ma, credo che Talia ti abbia cancellato i ricordi per aiutarti a ritrovare il controll-» sta spiegando Claudia quando si abbraccia da sola per poi piegarsi su se stessa a causa del dolore.

Derek agisce d'istinto. Si avvicina alla donna e le appoggia le mani sulla schiena, cominciando ad assorbire il dolore. «Derek no» protesta appena la donna quando vede le vene del mannaro diventare nere.

«Va tutto bene» dice Derek cercando di non lasciar trasparire la sua sofferenza.

Si stacca appena sente il battito di Claudia tornare normale e il suo viso assumere una tonalità rosata. «Grazie» sussurra Claudia.

«Non è niente» ribatte Derek.

«Sai, avevo promesso a Talia che mi sarei presa cura di te, ma, non solo non ero a conoscenza del fatto che tu fossi tornato in città, ma ora sei tu che ti stai occupando di me» mormora la donna con una punta di tristezza nella voce.

«Per quanto può valere, sei riuscita a farmi sentire a casa come non mi succedeva dalla sua morte» le confessa.

«Credo che buona parte sia merito di Stiles.»

«Vero» asserisce Derek.

«Torna a dormire, io sto bene adesso.»

«Ti aiuto a tornare di sopra» propone.

«No, tranquillo. Ora ce la faccio» lo rassicura.

Derek le lascia un bacio su una guancia, stupendo se stesso per quel gesto, prima di salire le scale e tornare in camera di Stiles. Entra senza fare rumore e cerca di mettersi nella stessa posizione di prima senza svegliare il ragazzo. C'è quasi riuscito quando Stiles si muove e apre appena gli occhi.

«Mamma sta bene?» biascica.

«Sì, ora sta bene.»

«Grazie» dice sfregando il naso contro il collo di Derek, facendolo rabbrividire. Derek lo stringe ancora un po' e restano in silenzio per qualche minuto, fino a quando il respiro di Stiles comincia a regolarizzarsi, segno che sta per riaddormentarsi. Derek sente il suo respiro contro il collo, il suo odore che lo avvolge, l'odore che lo fa rilassare ogni volta e, ancora una volta senza pensare, alza un braccio dalla sua vita fino alla sua nuca, intrecciando le dita ai suoi capelli. Stiles biascica qualche parola sconclusionata, disturbato da quel gesto, ma Derek continua ad accarezzarlo, cominciando a sentirsi agitato. Probabilmente il ragazzo se ne accorge, perché sposta la testa incontrando il suo sguardo. «Derek, cos'hai?» chiede con la voce impastata dal sonno, ma il maggiore non risponde, spostando le carezze dalla nuca ad una guancia, sentendo sotto la pelle il calore di quella di Stiles. Appoggia la fronte alla sua, accorgendosi di avere il respiro affannato, cercando di regolarizzarlo. Ora anche Stiles è agitato, preoccupato. «Der? È per mamma? Sta ben-»

E Derek cede. Appoggia le labbra su quelle di Stiles quasi con foga, ma, appena sente il contatto, il respiro si calma e allenta la presa, accarezzando la sua bocca. Il cuore di Stiles perde qualche battito, ma non si sposta, anche se quasi trema. Derek schiude le proprie labbra, per tracciare con la lingua il contorno di quelle di Stiles che non gli nega l'accesso e lo incontra con la sua a metà strada. Il bacio è lento, non ha nessun altro fine se non quello di una conoscenza di sapori, di emozioni nuove. Derek si stacca quando sente il respiro di Stiles farsi corto. Il ragazzo ha lo sguardo che quasi brilla, appoggia la fronte a quella di Derek che non ha mai smesso di accarezzargli la guancia. Il maggiore se lo stringe addosso, facendo appoggiare la sua testa al suo petto.

«Va tutto bene, ora dormi.»

Stiles gli lascia un bacio proprio sul cuore; due minuti dopo sta dormendo.

Lacrime | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora