Quattordicesimo

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Un singhiozzo dopo l'altro, la notte era gelida ma il mio viso bagnato dalle lacrime lo era di più.
Avvicinai la mano alla maniglia per chiudere il finestrino, ma...
<Metti le mani in tasca o te le mozzo> affermò Hyunjae.
Se era davvero alle prese con la guida, come ha fatto a vedermi?
Tuttavia, conoscendo quei ragazzi, non ero sicura che le sue minacce fossero solo scherzi per mettermi paura.
Ritirai la mano nella mia tasca, al caldo.
<Smettila di frignare, perché ci stai così male?> mi domandò dandomi uno schiaffo sulla coscia.
<Questo per cos'era?!> urlai. Lo stampo della mano di Hyunjae era ben definito sulla mia coscia, lo sentivo bruciare.
<Sei scema? Eri a casa della persona più spaventosa e raccapricciante dello stato e non sei minimamente grata che ti siamo venuti a salvare la vita?> mi gridò indietro lui. Comunque, non rispondendo alla mia domanda.
<Io in realtà->
<Per non parlare del fatto che tu sei stata la prima a chiamarci> continuò lui.
Rimasi in silenzio e tornai a guardare fuori dal finestrino.
Odiavo quella fottuta auto.
E anche il suo fottuto proprietario.
Dopo innumerevoli attimi di silenzio, Hyunjae ricominciò a parlare, purtroppo.
<Ascolta> iniziò lui, mentre accostava davanti casa sua.
<Io ti odio a morte, ma davvero a morte> affermò.
Incrociò le braccia subito dopo aver spento il motore, e appoggiò la testa sul sedile.
<Però mi sono innamorato di te> disse lui sbuffando.
Mi sarebbero cadute le braccia se non le avessi già in tasca, e avrei spalancato la bocca se non fossi già in procinto di urlare.
Mi sentii così confusa che non riuscivo più a stare dentro quell'auto, così scesi e decisi di tornare a casa con l'autobus.
In caso non ne fossero passati, avrei chiamato la mia coinquilina.
Hyunjae scese a sua volta dalla macchina, iniziando a camminare dietro di me.
<Tu non mi hai lasciato parlare, ascoltami> continuava lui, ma non lo volevo sentire.
<Perché ti sei innamorata di un bastardo come Juyeon? hai idea di quante volte ti farà soffrire? Io invece ti voglio solo proteggere, Y/N>
Mi fermai sui miei stessi passi, continuando a voltargli le spalle.
<Mi farà?> - domandai - <Juyeon sta bene?>
Hyunjae spalancò gli occhi.
<Per dio, dimmi che stai scherzando> disse lui con tono scocciato.
<Non gli hanno fatto del male, vero?> chiesi ancora.
<Io non lo so, non ero lì ma->
<Ma?>
Hyunjae sbuffò nuovamente, tirando fuori il telefono.
Mi mostrò una chat che sembrava quella tra lui e Sunwoo.

Sw: Jae, vieni da Juyeon subito, quel bastardo ha rapito la tua ragazza.

Hj: la mia ragazza?

Sw: Y/n, deficiente.

Hj: e cosa avete intenzione di fare?

Sw: dobbiamo spaventarlo così che non si avvicini più a lei. Io, Eric e Jacob siamo già per strada. Ti conviene fare presto.

Hj: sto uscendo di casa.

Leggendo quei messaggi iniziai a sorridere, sentii una sensazione di libertà e un grosso sollievo.
Quel peso straziante sul petto era svanito.
<Io vi ringrazio di essere venuti a salvarmi, ma credo di doverlo ammettere a me stessa, io amo Juyeon nonostante mi faccia rabbrividire>
Hyunjae si guardò intorno e si avvicinò a me, prendendomi per i fianchi.
<Tu non sai cosa stai facendo, ma ormai non posso fare più nulla per salvarti>
Hyunjae si incamminò verso la sua macchina.
Dopo quel momento di panico misto a gioia, il mio corpo iniziò a provare freddo e fame.
Mi ritrovai così, ad un'ora da casa mia nel bel mezzo di una notte gelida.
Pensai di chiamare un taxi, ma non avevo abbastanza soldi con me.
Avevo il minimo per permettermi una cioccolata calda, così mi fermai a prenderne una.
Passai vicino alla vetrina del piccolo bar, quando notai una persona familiare sorseggiare da un bicchierino.
Che ci faceva a bere alcolici lì, a quest'ora?

𝑰𝒏𝒔𝒂𝒏𝒆 | ᴀ ᴛʜᴇ ʙᴏʏᴢ ғᴀɴғɪᴄᴛɪᴏɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora