Diciottesimo

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Passarono due mesi.
Le cose sembravano tornate come alla prima volta che ci siamo visti, ma con dei risentimenti in più.
Nonostante lo sguardo delle persone mi bruciasse ogni volta che mettevo piede fuori di casa, pian piano riprendevo in mano la mia dignità.
Sapevo a cosa andavo incontro prendendo quei ragazzi nelle mie mani, eppure ho rischiato lo stesso, per il loro bene. Questo mi rendeva onore, no?

<Anche oggi mi lasci da sola, quando passeremo un venerdì sera insieme?> domandò Judith.
Mi avvicinai a lei e l'abbracciai.
<Ho ancora un paio di incontri e poi mi licenzierò, non ti preoccupare> le risposi.
Judith mi sorrise e mi spinse contro la porta.
<Oggi dirò ai ragazzi che me ne andrò presto, prega per me> affermai ridendo.
<Muoviti! sei in ritardo> replicò lei.

<Si, me ne vado. Ho esaminato la situazione e il vostro comportamento è semplicemente insopportabile, alcuni di voi sono riusciti a rovinarmi l'esistenza, mi chiedo solo perché non l'ho fatto prima> spiegai ai ragazzi, che rimasero scioccati.
<Stai scherzando? Se te ne vai tu me ne vado anche io> affermò Eric.
La stessa cosa la dissero Haknyeon e Jacob.
<Se non fosse stato per te, ognuna di queste persone sarebbe morta> disse Younghoon indicando gli altri ragazzi.
<Lo dice come se avesse una speranza di vincere contro di me> aggiunse Hyunjae.
<Younghoon è molliccio, non sai chi vincerebbe tra lui e un pollo> commentò Sunwoo.
<È comunque più alto di te> replicò Sangyeon.
<Per favore! sto parlando seriamente, il modo in cui mi avete umiliata è indicibile e nessuno di voi ha chiesto scusa> spiegai alzando la voce.
Nessuno fiatò, dandomi la possibilità di continuare a parlare.
<Voi non avete idea delle torture che mi avete fatto passare, ho provato più paura e ansia negli ultimi mesi che in tutta la mia carriera lavorativa, e sono una psicologa, una cazzo di psicologa! Ne ho visti di casi disperati, ne ho visti a dismisura, eppure non sono niente in confronto a come mi avete ridotta voi> strillai indicandoli uno ad uno.
Juyeon si avvicinò a me, ma feci due passi indietro.
<Non provare ad avvicinarti a me, Juyeon. Se solo ripenso al modo in cui toccandomi e guardandomi mi hai fatta innamorare di te, mi vien da vomitare>
<Ascoltami, porca puttana, per una volta!> gridò Eric.
Quest'ultimo si alzò in piedi e si avvicinò, spingendo via Juyeon, prendendo posizione davanti a me.
<Perché dici questo? Hai deciso di aiutarci a migliorare le nostre vite e ci stai riuscendo, ci sono persone qui dentro che ti amano davvero, non prendertela con tutti noi, prenditela solo con la persona che ha deciso di rovinarti la vita>
Eric disse questo ed uscii dalla sala.
Gli altri rimasero in silenzio, dopo qualche secondo si sentivano solo i miei singhiozzi.
<Come potete dire di amarmi o di volermi bene dopo quello che mi avete fatto?> chiesi, cadendo sulle mie ginocchia.
<Anche Dio ci ama e ci fa soffrire> affermò Jacob.
Il suo improvviso riferimento a Dio mi fece sorridere, Jacob aveva iniziato a studiare la Bibbia subito dopo aver conosciuto Kevin, eppure non amava dirlo pubblicamente.
<Qui dentro ci sono due persone: una di loro è pazza, non riesce a controllare le sue emozioni e ha deciso di prendersela con te, ma è una cosa che puoi affrontare, l'altra ti conosce e ti ama più di qualsiasi altra persona. Forse sono tre e la terza rientra nella seconda categoria> disse Haknyeon.
<Ragazzi, io davvero non so cosa dire>
<Dacci un'altra possibilità, una per ognuno di noi e poi deciderai tu stessa> propose Chanhee.
<Dopotutto ti trovi bene ad uscire con me, Changmin e Younghoon, no?> continuò lui.

Ormai conoscevo le regole del gioco e non potevo andare più in basso. Tanto vale provare no?

Scusate per il capitolo molto dialogato, in mezzo ci sono degli indizi per farvi capire chi ha messo nei guai Y/n <3
Spero vi sia piaciuto!

𝑰𝒏𝒔𝒂𝒏𝒆 | ᴀ ᴛʜᴇ ʙᴏʏᴢ ғᴀɴғɪᴄᴛɪᴏɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora