Finita la colazione corse subito in bagno a prepararsi, ci mise almeno mezz'ora per scegliere i vestiti di quell'immenso guardaroba e alla fine optò per una minigonna nera, un top bianco e un maglioncino rosa da tenere aperto.
Si fece la doccia e subito dopo si truccò come le aveva insegnato sua mamma molti anni prima.
Prese la sua borsa Louis Vuitton, rigorosamente rosa, e la sua sacca di danza; uscì di casa di fretta nonostante il largo anticipo per l'incontro con la direttrice dell'accademia, ma era troppo emozionata per camminare piano.
"Oddio scusami non ti avevo proprio visto" disse una ragazza bionda dopo averle rovesciato del caffè sulla maglietta pulita. Sofia avrebbe potuto anche mettersi a piangere per quell'incidente, ma le si sarebbe sbavato il trucco; "ma sei cieca? Sono esattamente davanti a te, non ci posso credere ma perché proprio oggi" disse aggressivamente, quelle parole le uscirono dalla bocca senza volerlo, era la parte stronza di lei, che spesso aveva il sopravvento sul suo carattere dolce.
"Mi dispiace non l'ho fatto apposta, posso fare quale qualcosa?" disse la biondina visibilmente irritata dalla reazione di Sofia.
Lei alzò lo sguardo e quel viso le sembrò familiare ma non era certo il momento di chiedere se l'aveva già incontrata.
Non voleva passare per la stronza di turno come spesso succedeva, però doveva trovare una soluzione dato che non avrebbe fatto in tempo a tornare a casa a cambiarsi.
"devo assolutamente cambiarmi, ho un colloquio importantissimo tra 15 minuti" disse Sofia "puoi salire da me a prendere una maglietta, abito proprio in questo palazzo" alla fine quella ragazza aveva un aria molto simpatica così accettò.
Mentre erano sulle scale la bionda si presentò, si chiamava Victoria e viveva a Roma dal quando era nata però era mezza danese, le due si scambiarono i numeri di cellulare, chissà magari sarebbe nata una bella amicizia anche da due caratteri molto diversi.
Nell'armadio di Victoria c'erano principalmente capi neri e rock, ma dopo aver cercato bene trovarono una canottiera bianca che calzava a pennello a Sofia.
"grazie mille per tutto, scusa ma ora devo andare, magari un giorno in cui sei libera prendiamo un aperitivo così ti ridò il top" Victoria ridacchiò ma accetto volentieri, anche la milanese uscì dal palazzo con un sorriso stampato in faccia.
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Due ali
Ficțiune adolescențiEra tutto nuovo, e anche se Sofia non aveva tutto sotto controllo come sempre, le piaceva.