capitolo 7

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Ho spiegato tutto a Federico e Camilla,Francesca mi ha aiutata. Non lo diranno a nessuno,e per fortuna non si sono 'arrabbiati'. Lo sanno che amo ancora Leon,e diciamo che mi hanno capito. E' appena finita la lezione di Angie,e mi è venuto da dare di stomaco solo un paio di volte. Per fortuna non sono svenuta un'altra volta. Devo parlare con papà,devo dirgli tutto. So che non la prenderà affatto bene,ma deve saperlo. Ovvio che deve saperlo. Quando tornerò a casa gli racconterò tutto,insieme ad Angie. Ho bisogno che sia presente anche lei. Non potrei sopportare tutte quelle parole,da sola. -Ehi,Vilu!- mi sento chiamare,mi giro di scatto e vedo Ludmilla che viene verso di me,con un'espressione felice ed un sorriso mozzafiato. La guardo strana. Si è già ripresa? Incredibile. Non è da lei. Di solito quando finisce una relazione,sta a pezzi per settimane,se non mesi. Che strano. Poi come ha detto lei,ieri,io sto ancora male. Ma il mio è un caso a parte.. Si ferma davanti a me,ed incrocia le braccia al petto,sempre con quel sorriso. -Tutto.. tutto bene?- le chiedo,squadrandola. Mi sembra troppo strano che si sia già ripresa. -Si! Alla grande!- esclama,mostrando tutti e trentadue i denti. Rimango sempre più sbalordita -Sul serio? Ti sei già..- non finisco la frase,sicura che lei capisca. Annuisce,sempre più felice. Sgrano gli occhi ed apro leggermente la bocca. Non è possibile. E',matematicamente,impossibile. Non è la solita Ludmilla,non la riconosco più. Rimango perplessa per qualche altro secondo,poi parlo -O-ok. Sono felice... per te- balbetto. Mi salta al collo e l'abbraccio forte. Anche se si è ripresa,a quanto pare,voglio aspettare ancora un po' prima di dirglielo. Non penso che la penderà bene quando le dirò che sono incinta di Leon,e che l'abbiamo tradita quando loro stavano ancora insieme. Penso che si scoraggerà di nuovo. Aspetterò ancora un po'. -Lud,mi aiuti un attimo?- chiede Nata,mostrandole uno spartito -Certo!- esclama la bionda,per poi lasciarmi un bacio sulla guancia e andare dalla riccia. Resto ancora imbambolata un paio di secondi -Wow- dico tra me e me,per poi uscire ed andare al mio armadietto. Credo che d'ora in poi,Lud cambierà. Non sarà più la stessa Ludmilla di sempre. Ho paura. Mentre apro l'armadietto,qualche capogiro mi fa tenere stretta all'anta. Chiudo gli occhi,respiro profondamente ed alzo la testa. Per fortuna il dottore mi ha anche dato dei consigli per questi capogiri. Qualche secondo,e passa tutto. Utile. Richiudo l'anta dell'armadietto e mi volto. A qualche decina di metri da me,vedo Diego. Devo parlargli,devo avere la possibilità di chiarire tutto. Inizio a camminare nella sua direzione,ma lui se ne va. No,per favore,resta! Devo spiegarti tutto! Comincio a correre e finalmente lo raggiungo -Diego!- esclamo prendendolo per il braccio e facendolo voltare. Incrocio il suo sguardo:fuoco. Solo fuoco che arde. -Vattene,Violetta- dice liberandosi dalla mia presa -No,devo parlarti- rispondo schietta. -Non c'è niente di cui discutere. Ti ho già detto tutto. Non voglio parlare- dice riprendendo a camminare,ma mi paro di nuovo davanti a lui. -Ok,allora ascoltami. Non c'è bisogno che parli. Basta che ascolti quello che ho da dirti- puntualizzo. Incrocia le braccia al petto e distoglie lo sguardo -Due minuti- dico,supplicando. Non risponde,lo prendo per un si? Sorrido appena,mentre dentro di me,sto saltando come una bambina. Perché è questo quello che sono:una bambina. -Prima di tutto.. ti volevo chiedere scusa- inizio cercando il suo sguardo,ma non riesco a prenderlo. -Ti giuro che non volevo. Mi sento uno schifo,perché lo sono. Sì,sono uno schifo. Non sai quanto.. quanto ci sto soffrendo. E immagino tu più di me- continuo,facendo scendere le prime lacrime. Il suo sguardo è ancora fisso a terra,braccia al petto e gambe leggermente divaricate. -Diego.. mi dispiace,davvero. So che non mi crederai,che non mi vorrai più vedere,e che di me non vorrai neanche sentir pronunciare il nome. Ma ti prego,se puoi perdonami. Non ti chiedo di tornare ad essere amici,ti chiedo solo di perdonarmi. Potrai anche non parlarmi più,né ridere e scherzare con me. Ma a me basta sapere che tu mi abbia perdonato. Sei stato,sei e sarai sempre importante per me. Non ti voglio perdere,e spero che riuscirai a perdonarmi- continuo. Tutte le parole sono sincere,non so come farò senza di lui. Se non mi perdonerà,non saprò vivere. E' uno dei miei migliori amici. -Se non mi vorrai perdonare.. lo capirò. Capirò,non ti preoccupare. Voglio solo che tu sappia che per me,resterai il mio migliore amico. Accada quel che accada. Abbiamo fatto molta strada insieme,e vorrei che ne tenessi conto. Ti voglio bene,Diego. Spero che mi perdonerai- finisco. Il cuore mi fa male,le gambe e le mani tremano. I prossimi mesi saranno logoranti. Non voglio neanche immaginare la reazione di papà. Ho una paura tremenda. Non si è mosso di un millimetro,è rimasto fermo dov'era. Mi allontano da lui,sperando in un suo perdono,anche se so che non arriverà. Passando davanti l'aula di canto,intravedo due persone. Sono lì,che ridono e scherzano insieme. Come se nulla fosse. Chissà se lui glielo avrà detto che.. No,ovvio che no. Si sono appena rimessi insieme,e non vuole farla soffrire. Sono uno di fianco all'altra,lui le fa il solletico,mentre lei cerca di liberarsi dalla sue stretta. Ricordo quando ero io che cercavo di liberarmi da lui. Erano bellissimi quei periodi. Poggio una mano sul ventre,mentre le lacrime ricominciano a scendere. Chissà se avrà i suoi occhi. Spero tanto di si,sono stupendi. Spero che gli assomigli tanto. Non la smetto di tremare,quella scena,i miei pensieri,mi stanno mangiando viva. Fa un male tremendo vederli insieme. Improvvisamente quei due smeraldi mi penetrano. Verde e nocciola. Ancora. Inizio di nuovo a camminare,lasciandomeli alle spalle. Lasciandoli vincere. Alla fine accetti che siano loro a vincere,abbattendoti. Accetti che ci siano ferite che non si saneranno mai,che alcune di queste ti spezzano il cuore per quanto fanno male. Capisci che ce ne sono altre che invece un pezzo di cuore te lo fanno perdere per sempre,perché mai più sarai quello di prima. Acquisisci l'amara abilità del rialzarsi e del fingere che tutto vada bene. Impari a convivere con tutto ciò,eppure a volte ti chiedi: 'ma quante ferite possono stare in un solo cuore?'. Entro di corsa dentro lo spogliatoio femminile,e vi ci trovo Camilla e Francesca. -VILU!- gridando entrambe,con un'espressione preoccupata. -Che è successo!- esclama la mora,facendo cadere i leggins neri sul pavimento,e venendo verso di me. Camilla chiude la porta alle mie spalle e si infila la maglietta per la lezione di danza. Francesca mi abbraccia,mentre continuo a piangere. Mi stringe forte a sé,accarezzandomi la schiena. Quando si allontana,mi asciugo le lacrime con il dorso della mano. -Sto bene- mento.-No,Vilu! Non stai bene!- grida Camilla,allargando le braccia. -Ragazze,sul serio io..- non mi fanno finire la frase. -Vilu,perché non ti sfoghi con noi? Ti possiamo aiutare- spiega la mora,infilandosi i leggins. A momenti non cade. -Si,dicci cos'è che ti tormenta- dice Camilla incrociando le braccia al petto. Faccio u respiro profondo,cercando di calmarmi. -Tutto mi tormenta. Non c'è un attimo che lo passi ridendo. Possibile che sta accadendo tutto a me!- esclamo ricominciando a piangere. -Leon non accetta il bambino,Diego non mi vuole perdonare,Ludmilla è più felice che mai e mi sta facendo impazzire. Poi c'è papà,al quale non ho ancora detto niente!- continuo sedendomi su una panca,intrecciando le dita nei capelli. Le ragazze mi si mettono davanti e si accucciano,per guardarmi negli occhi,ormai rossi e gonfi. -Vilu,ci siamo noi. Lo sai che puoi sempre contare su di noi. Non ce ne andremo mai. Ti staremo sempre accanto- mi rassicura Camilla,accarezzandomi la spalla. Certe volte la vorrei strozzare,ma se non esistesse dovremmo inventarla. -Si,Vilu. Poi c'è Angie,non ti lascerà mai sola. E come ti ho detto ieri,neanche tuo padre. Non avrebbe il coraggio di cacciare di casa sua figlia,per di più incinta- continua Francesca. Ragazzi,sono le mie migliori amiche. Nessuno conosce la vera me,nessuno sa quante volte mi sono chiusa nella mia stanza e ho pianto. Quante volte ho perso la speranza,quante volte sono stata delusa. Nessuno sa quante volte ho dovuto trattenere le lacrime. Quante volte sono stata sul unto di scoppiare,ma poi non l'ho fatto per il bene degli altri. Nessuno sa i pensieri che mi passano nella mente quando sono triste,quanto orribili sono. Nessuno riconosce i miei sorrisi finti,i miei 'Sto bene'. Nessuno mi conosce. A parte Francesca e Camilla.Alcuni giorni sono talmente grigi,da renderci insofferenti e incapaci di percepire la nostra esistenza nella sua complessità. Ci portano a concentrare l'attenzione solo sugli aspetti negativi di essa e,a cadere in uno stato d'animo per cui diventa difficile affrontare realtà e situazioni che,in altri momenti,avremmo vissuto in maniera più tranquilla. Giuro che ho cercato di evitarli tutto il giorno,ma niente. Ovunque andassi era come se mi seguissero,come se volessero farmi soffrire di più. Come se già non bastasse quello che sto passando. A volte sono gelosa,sì gelosa di lei. Non potrò mai essere perfetta come lei. I suoi capelli castani,le sue labbra così perfette,ma soprattutto,non potrò mai avere quegli occhi di ghiaccio. Occhi che ti paralizzano con un solo sguardo. Praticamente,lei è la perfezione. Anche se,a dire la verità,la perfezione non mi piace poi così tanto. Perché essere perfetti,significa non avere la possibilità di migliorare sempre di più. Comunque sia,lei sarà sempre migliore di me. Ed io sarò sempre più gelosa. Però alcune volte capita che usiamo parole in contesti sbagliati. Diciamo 'gelosia',quando in realtà dovremmo dire 'mancanza'. Non si tratta di gelosia quando lo vedo con lei,quando li vedo abbracciarsi,baciarsi,ridere e scherzare insieme,e nonostante tutto mi scappa una lacrima. Si tratta di mancanza,malinconia. Ricordi. Il passato sfumato. Si tratta di qualcosa che ormai non c'è più. La mancanza è la più forte presenza che si possa sentire. La mancanza è un vuoto che rimane. Inutile dire il contrario. Inutile pensare che passerà. La mancanza è l'unico sentimento che non avrà mai fine. Ora sono in teatro,Pablo ci sta assegnando nuovi esercizi,e naturalmente ci sono loro. Lei è davanti a lui,con la schiena poggiata sul suo petto,lui la tiene stretta,con le braccia attorno al suo ventre. Ogni tanto mi concedo qualche sguardo verso di lui,e qualche volta lo vedo fissarmi. Mi mordo il labbro inferiore,cercando di trattenere le lacrime. Ma gli occhi cominciano a pizzicarmi e fatico a respirare. Francesca mi prende la mano,e sorride. Subito ricambio il sorriso e guardo in alto,per non piangere. -Bene,ragazzi. Questo è tutto. Mi raccomando,lavorate duro!- dice infine Pablo,per poi salutarci ed uscire dall'aula. Per fortuna,non avrei retto un altro secondo. Con la coda dell'occhio li vedo sedersi sulle scale del palco. Sorride e io lo guardo. Lui non se ne accorge,ma a me piace guardarlo mentre è distratto,mentre si perde nelle sue cento cose. Lo osservo e mi rendo conto solo adesso che,in fondo,qualcosa di bello,la vita per me lo ha riservato. Ma come tutte le cose belle che ha riservato per me,anche lui se ne è andato. -Tutto bene?- chiede Fran,parandosi davanti a me. Annuisco schietta,mentre mi pizzica il naso,gli occhi e respiro a fatica. Se parlo scoppio a piangere. Fran mi fissa,e alla fine cedo. Mi getto tra le sue bracci e mi stringo forte a lei. E' proprio bello quando hai un'amica vera. Vorrei tanto dire tutto a Ludmilla,ma è ancora presto. Non so come reagirà,e non voglio neanche pensarci. Però,a quanto sembra,sta bene. Mi allontano da Francesca e vedo la mia bionda,ridere e scherzare con Marco,Nata e Maxi. Che nascondi biondina? Mi asciugo le lacrime con il dorso della mano,mentre Fran mi accarezza il braccio. -Meglio?- chiede accennando un sorriso. Faccio un respiro profondo,e finalmente riesco a parlare -Si- sussurro. Mi sorride ancora,e ricambio. Fran è davvero un'ottima amica. -Scusa se lo chiedo ma.. lo vuoi dire a.. Ludmilla?- chiede,sussurrando il nome della bionda. -Si,certo. Ma vorrei farlo.. più in là- faccio una pausa,spostando lo sguardo su Lud. Sembra proprio stare bene. -Pare però,che stia bene- finisco. Io e Fran continuiamo a guardarla. -Sembra proprio di si!- esclama mordendosi il labbro inferiore. Ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Ho bisogno di un pomeriggio tra amiche,ma oggi non posso. Ho un'altra verità in programma. Angie sarà qui tra poco,sta finendo di fare lezione. Dopodiché andremo a casa,da papà. E con oggi saranno tre:Camilla,Federico,e papà. Spero che non la prenderà male,anche se so che sarà impossibile. Credo che avrà la stessa reazione di qualsiasi altro padre,che riceve la notizia di sua figlia incinta. Cioè sarà la fine del mondo. Neanche Roberto e Angie riusciranno a farlo calmare. Solo una persona sarebbe in grado,ma non può esserci. La mamma ci sarebbe riuscita,dicendogli che andrà tutto bene,che non deve preoccuparsi. Ma ovviamente non potrà esserci,non potrà mai più esserci. Da sette anni la mia vita è stata un inferno senza di lei. Solo il periodo nel quale io e.. Leon stavamo insieme,sono riuscita a stare bene. Ma lui se ne è andato. -Vilu!- mi sento chiamare dalla porta dell'aula. Sposto lo sguardo e vedo Angie. Ecco,il momento è arrivato. La fine. -Arrivo,Angie!- esclamo alzando la mano. Mi giro verso Fran e le sorrido -Devo andare- dico -Buona fortuna,vedrai che capirà- mi rassicura lei,lasciandomi un paio di baci sulla guancia. -Speriamo- sussurro per poi dirigermi verso Angie. Prima di uscire lancio l'ultima occhiata a quegli occhi verdi,e vedo che mi stanno fissando.Io e Fran stiamo aspettando Ludmilla,Nata e Camilla per provare la nostra canzone. E' venuta benissimo,e ne siamo molto orgogliose. Pablo ci ha detto che la vorrebbe nel prossimo show che faremo. Siamo tutte molto emozionate. Ora siamo nella sala teatro,e per ammazzare il tempo siamo sedute al piano e suoniamo qualche nota,cantando. -No se imaginan de que cosas hablamos,estando en nuestro sitio especial..- canto io,poi parte Fran -Convensar,de moda chicos,musica y vacaciones,suenos que se vuelven,canciones jugando..-. -Secretos entre melodias y con mis amigas siempre imaginar,un mundo magico ideal!- continuo io,poi partiamo insieme -Hablamos de todo,siempre falta mas. Planeta de las chicas,exclusividad,la clave son las risas,codigo amistad! Planeta de las chicas exclusividas,la clave son las risas,codigo amistad!-. -Aqui el tiempo se nos pasa volando..- continuo io -Todo es importante y vidal. Convensar,entre nosotras no hay dettalles pequenos,nada se nos puede escapar de las manos- canta lei,poi riparto io -Secretos entre melodias y con mis amigas siempre imaginar,un mundo magico,ideal!- dopo ripartiamo insieme -Hablamos de todo,siempre falta mas. Planeta de las chicas,exclusividad,la clave son las risas,codigo amistad! Planeta de las chicas exclusividas,la clave son las risas,codigo amistad!-. Alla fine scoppiamo a ridere e ci battiamo le mani. Un attimo dopo sentiamo battiti di mani,anche dietro le nostre spalle. Ci voltiamo di scatto e vediamo le nostre amiche. -Alla buon'ora!- esclama Fran alzandosi e posando le mani sui fianchi -La colpa è di Nata! E' lei che non si muoveva!- esclama la bionda,alzando le mani. Camilla e Nata la guardano come a dire 'Si certo,come no' -Ludmilla!- si limitano ad esclamare. -Ok,ok scusate. Ma non trovavo il mio specchio- dice in segno di difesa. Scoppiamo tutte a ridere -Sei sempre la solita!- dico abbracciandola -Non cambierai mai!- esclama Fran mordendosi il labbro inferiore. -Ok,ma adesso proviamo. Su,su- dice Camilla salendo sul palco. Facciamo partire la base ed iniziamo tutte insieme. -Chicas,amigas de verdad. Haciendo realidad los suenos y las fantasias-. Poi partono Fran e Ludmilla -Con decision y sin dudar,con los pies sobre la tierra.. - poi io,Camilla e Nata -Hasta el cielo vuelo,oh,oh,oh-,poi ripartono loro -Tocando el sol,volando voy no hay nada que me detenga..- dopo noi -Serè lo que quiero,oh,oh,oh-. Dopo tocca di nuovo a loro -Que importa que piensan de mi,yo voy dejando mi huella..-. La canzone è venuta davvero bene,e sono felice che Pablo abbia deciso di inserirla nel prossimo show,ora tocca di nuovo a noi -Hasta el cielo vuelo,oh,oh,oh- e poi a loro -Todo està en el corazon,somos las chicas guerreras! Conquistando,luchando voy por lo que quiero,no me detiene un 'no puedo'!-. Poi ripartiamo tutte insieme -Chicas,amigas de verdad. Haciendo realidad los suenos y las fantasias. Chicas,amigas de verdad. Tenemos el poder,podemos encender nuestra luz! El destino està afuera,y no puedo esperar-. Il ritornello mi piace molto,ed il balletto è ancora meglio. Pablo dice che siamo migliorate moltissimo. Ne sono felice. Ora tocca a me e Camilla -Mi vida es lo que yo soy,una aventura que empienza..- poi è il turno di Fran,Lud e Nata -Hasta el cielo vuelo,oh,oh,oh-. Poi a noi due -El mundo entero por andar,tengo las alas abiertas...- poi di nuovo a loro -Si es lo que quiero,oh,oh,oh-. E' di nuovo il nostro turno,e per poco non cado mentre faccio una piroetta -No busco una explicacion,se que no tengo fronteras..- e di nuovo a loro -Hasta el cielo vuelo,oh,oh,oh-. Ed a me e Camilla -Porque nos mueve el corazon somos las chicas guerreras. Avanzando,luchando voy por lo que quiero,no me detiene un 'no puedo'!-. E alla fine attacchiamo tutte insieme -Chicas,amigas de verdad. Haciendo realidad,los suenos y las fantasias. Chicas,amigas de verdad. Tenemos el poder,podemos encender nuestra luz. El destino està afuera. El destino està afuera,el destino està afuera!-. Segue una pausa con solo musica. Sull'uscio della porta vedo Federico,Brodway e Maxi che ci spiano. Sembra che anche a loro piaccia molto la canzone. Riattacchiamo tutte insieme -Luchando voy por lo que quiero. No me detiene un 'no puedo'. Chicas,amigas de verdad. Haciendo realidad,los suenos y las fantasias. Chicas,amigas de verdad,tenemos el poder,podemos encender nuestra luz. El destino està afuera,el destino està afuera. El destino està afuera,y no puedo esperar!- finiamo. Ho un fiatone incredibile! Vediamo i nostri amici battere le mani,ma si è aggiunta un'altra persona insieme a loro. Lui. Vedendolo mi si blocca il cuore,le gambe e le mani mi tremano e smetto di respirare. Francesca,Camilla e Nata corrono dai loro rispettivi fidanzati. Avrei tanto voluto farlo anch'io,solo che non eravamo fidanzati.
La vita è cattiva. Le persone di cui hai più bisogno di lacerano dentro,ti uccidono,fino a farti sentire una nullità. Ti senti trapassare dal dolore,ed ogni cellula del tuo corpo muore,lasciandoti soffrire. Non sei più in grado di far nulla,non hai né forza né volontà di affrontare,il mondo,la vita,o anche solo la persona che ami. La persona che presto diventerà il padre del tuo bambino. Come previsto,papà non l'ha presa affatto bene. Quando mi sono seduta sul divano,accanto ad Angie che mi stringeva le mani,mi sono sentita per la prima volta,libera di un peso. Inizialmente,papà,non ha detto una parola,è rimasto fermo,con i gomiti sopra le ginocchia e il mento sopra i pugni delle mani. Non guardava nulla di preciso,fissava il vuoto. Era bianco,in viso,e avevo paura che gli fosse preso un attacco di cuore. E' rimasto in quella posizione per parecchio tempo,poi finalmente dopo dieci minuti abbondanti,si è alzato senza dire una parola e si è chiuso in ufficio. Non ha voluto far entrare nessuno,né Olga,né Roberto,perfino Angie. Ho provato decine di volte a bussare ed entrare,ma ha chiuso la porta a chiave. E' ancora lì dentro. Sarà passata più di un'ora. Quello che avevo previsto si stava avverando. Come pensavo,non ne vuole più sapere di me. Ma vorrei tanto,poter parlare con lui,per spiegargli come stanno le cose. A cena proverò a parlare,sempre che venga a cenare. Ho paura. Come farò adesso? Non voglio perdere mio padre,non potrei continuare a vivere senza i suoi consigli,le nostre battute,gli scherzi ad Angie. Ci divertiamo moltissimo,insieme;o meglio,ci divertivamo moltissimo. Ormai quei tempi sono finiti. Non vorrà più stare con me,passare del tempo insieme. Mi dispiace molto,papà. Davvero. Prendo il computer dalla scrivania,e mi risiedo sul letto,con il plaid sopra. Sorseggio un po' di tè verde,ed accendo il computer. E' abbastanza veloce,ed in meno di un minuto sono su Facebook. Quindici notifiche e due messaggi. Clicco sulla casella dei messaggi,e vedo che uno è da parte di Andres:chiede i compiti che ha assegnato Beto. Gli risponderò più tardi. Un altro è di Maxi:chiede quando ci possiamo vedere per iniziare a scrivere la canzone,quella per l'esercizio che ci ha assegnato Pablo. Apro la nostra chat e comincio a scrivere:- Puoi venire quando vuoi. Non ci sono problemi-. E' onile,visualizza subito e risponde -Tra dieci minuti?- chiede. -Perfetto. Ti aspetto,a tra poco!- rispondo,per poi chiedere la chat ed aprire l'icona delle notifiche. Dieci richieste di giochi:Farmville,Candy Crash Saga,Castelville e altri che non ne conoscevo neanche l'esistenza. Apro una notifica che in particolare mi interessa. Una,sua,notifica. E' stato taggato in una foto,e indovinate da chi? Dafne Gomez. Ovvio. Nella foto ci sono loro,seduti su una panchina. Lui le circonda la spalla con un braccio,mentre lei è accoccolata contro il suo petto. Ricordo quando anche noi ci scattavamo foto così,le conservo ancora,gelosamente,in una scatola. Nell'armadio. Stanno davvero bene,insieme. Anche noi eravamo belli come l'inverno e la neve. Solo che l'inverno prima o poi passa,e la neve si scioglie. Mi scappa una lacrima,leggendo la didascalia: 'Podemos volar,sin tener alas. Ti amo,amore mio!'. Com'è possibile? Perché gliel'ha permesso? Come ha potuto fare una cosa del genere? Perché,Leon! Era la nostra canzone! Le nostre parole! I nostri sentimenti! Scorro sotto,novantasette 'mi piace' e qualche commento. -Siete bellissimi!- scrive Andres,ma non era mio amico una volta? -Grazie,amico- risponde lui con un emoction felice -Grazie,Andres!- scrive lei,seguendo con una sfilza di cuori. -Bellissimi!- scrive Marco. Anche lui era mio amico,o mi sbaglio? Improvvisamente leggo un commento insensato. Perché? -Belli!- scrive Ludmilla,con un paio di cuori. Ora è chiaro: Ludmilla nasconde qualcosa. Ma cosa? Poi seguono vari commenti di gratitudine. Chiudo internet,sentendo il campanello suonare. Già sono passati dieci minuti? Guardo l'ora: si. Maxi è sempre puntuale. Poso di nuovo,il computer sulla scrivania e mi rimetto sotto le coperte,sorseggiando del tè. Un attimo dopo,sento bussare -Entra,Maxi!- grido,e un secondo dopo la maniglia si abbassa,e sbuca la testa del mio amico. -Ehi!- esclama entrando e chiudendosi la porta alle spalle. Mento sorridendo falsamente,mentre lui si toglie lo zaino dalle spalle e lo butta ai piedi del letto. Si siede di fronte a me e sorride -Tutto bene,Vilu?- mi chiede. Annuisco schietta,non voglio che anche lui sappia. Continua a scrutarmi,ho ancora gli occhi rossi e gonfi di lacrime,sicuramente. -Sicura? Sembra che tu abbia pianto- dice prendendo un quaderno e la penna,dallo zaino. -Si,si. Tutto... bene- balbetto,per poi sorridere,di nuovo falsamente. -D'accordo- risponde,aprendo il quaderno su di una pagina con qualche scritta. Sicuramente avrà già buttato giù qualche parola. Io invece non ho scritto niente. Con tutti questi problemi. Come posso concentrarmi sullo Studio,se intanto devo pensare a come crescere mio figlio? E',matematicamente,impossibile. -Io ho iniziato a scrivere qualcosa,ma non è niente di che- dice mostrandomi il quaderno. Lo afferro e leggo ad alta voce. -Algo suena en mi,algo suena en vos. Està tan distinto y fantastico. Suena distinto,baila tu corazon,mueve el tù cuerpo,muevelo.. -. Rimango a bocca aperta,è spettacolare! Come gli sono venute in mente,queste parole? -Maxi,è... è davvero fantastica!- esclamo guardandolo con la bocca spalancata. Scoppia a ridere -Grazie,ma non è niente. Mi sono venute di getto. Ecco tutto- risponde,con un sorriso sulle labbra. Gli porgo il quaderno,e mi torturo le dita. -Io non ho scritto niente- dico abbassando la testa -Scusa,è che.. sono stata impegnata- mento. In realtà non ho avuto molto da fare. Dovevo solo parlare con papà. -Tranquilla,Vilu. Abbiamo moltissimo tempo a disposizione- mi rassicura accarezzandomi il braccio. Alzo la testa,sorridendogli. Ho proprio bisogno di un abbraccio. -Maxi,mi fai un favore?- gli chiedo,sentendo pizzicare gli occhi. -Certo!- esclama stupito,come se non fosse necessaria una domanda del genere. -Abbracciami- sussurro con voce spezzata e facendo scendere le lacrime. Si sporge verso di me,e mi stringe forte,tra le sue braccia. E' incredibile quanto ne abbia bisogno. Mi sento tutta vuota,dentro. Il cuore mi fa male,e sto passando il più brutto periodo della mia vita. Mio padre non ne vuole sapere di me,Leon non ha accettato il bambino,per di più ha lasciato Ludmilla,la quale si dimostra molto felice. E la sua nuova-vecchia ragazza è quella per cui ha lasciato anche me,due anni fa. Maxi mi accarezza la schiena,mentre io lo stringo forte,e stringendomi a lui. -Io non penso che vada tutto bene,Vilu- sussurra al mio orecchio. Non rispondo per alcuni secondi,poi sciolgo l'abbraccio e lo fisso negli occhi. -Hai voglia di parlarmene?- chiede tranquillo e gentile. Abbasso la testa,giocando con i pelucchi del plaid. Tiro su con il naso -Vilu,ti puoi fidare di me- sussurra ancora,cercando il mio sguardo. Ormai lo sanno tutti,quale motivo c'è di non dirlo anche a lui. Alzo la testa,incrociando il suo sguardo,e faccio un respiro profondo. Strano,dopo tutte le volte che l'ho detto dovrei esserci abituata. Insomma,Angie,papà,Francesca,Diego,Federico,Camilla.. Leon. Sette persone. Anche se a Lud non l'ho ancora detto. -Sono incinta- dico,e sento il cuore fermarsi. Lui si irrigidisce e sbianca,spalancando gli occhi. Non parla per alcuni secondi,poi si riprende,sbattendo più volte le palpebre. -Tu.. tu.. tu.. tu.. -lo interrompo -Maxi,sei un telefono? Tu-tu-tu-tu!- esclamo,facendogli uscire una risata. -Tu.. sei.. sei.. incinta?- chiede sussurrando. Annuisco,abbassando di nuovo la testa. Il silenzio fa da padrone per qualche altro secondo,poi continua -E' per questo che.. che.. Diego ti ha lasciata?- chiede confuso. Alzo la testa di scatto,e mi acciglio. -Che c'è? Non è per questo?- domanda ancora. -No! E' questo quello che vi ha detto?! Che LUI mi ha lasciata?!- esclamo,scandendo chiaramente la parola 'lui'. Non posso credere che abbia detto a tutti che è stato lui,a lasciarmi. -No,no. Ci ha solo detto,che avete rotto. Non ha specificato chi è stato a chiudere,per primo- spiega,alzando le mani. -Ah- dico,facendo uscire l'aria che avevo accumulato. -Sei stata tu,a lasciarlo?- chiede curioso. Annuisco,tartassandomi le dita. Dopo il discorso che gli ho fatto oggi,spero proprio che mi perdoni. Anche se so che non vorrà,o non sarà facile,ci spero proprio con tutto il cuore. E' stato,e continua ad essere molto importante per me; e non smetterà mai di esserlo. Perdono o non perdono. -Si- sussurro -Sono stata io. Ma non immagini quanto sto male- continuo. Mi prende le mani -Ma perché lo hai lasciato? Non vorrai crescere.. il bambino.. da sola!- esclama,spalancando gli occhi. Scuoto la testa,e mi scappa un sorriso amaro. Mio caro,carissimo Maxi,non è lui il padre del bambino. -Non ne ho la minima intenzione,credimi. Ma devo farlo. Dovrò crescerlo da sola- spiego. -Vilu,ma perché! Diego è il padre! Perché non vuoi che gli stia accanto!- esclama lasciandomi le mani. Un altro sorriso amaro,si stampa sulle mie labbra. Non so perché sorrido,con tutto quello che mi sta succedendo. Ormai non ho più nessun controllo sul mio corpo.. né sulla mia vita. -Perché ridi!- esclama,sempre più confuso. -Maxi- faccio una pausa,tornando seria -Non è lui il padre del bambino- ammetto,facendo uscire,nuovamente,le lacrime. Si paralizza di nuovo,restandomi a fissare. -Oh..- dice finalmente. Ancora un sorriso amaro. Non ne posso più. Mi passo una mano sul viso,e chiudo gli occhi sperando che tutto questo sia solo un incubo.. uno dei più terribili. -E chi..- inizia,per poi bloccarsi,e rimanendo a fissare il mio polso. Cos'ho che.. Oh. -No,Vilu. Dimmi che non è vero. Dimmi che è solo un brutto scherzo. DIMMI CHE STO SOGNANDO!- dice,gridando l'ultima frase. Chiudo gli occhi,sospirando. -No,Maxi. Non è un sogno. E' vero..- sussurro,lasciando che le lacrime mi righino il viso. Fisso il mio polso,facendoci cadere una lacrima. Fisso il suo nome,scritto da me,con una penna nera. Leon. -Perché,Vilu?- chiede tranquillo. Quando alzo lo sguardo,vedo che anche il suo viso è stato rigato dalle lacrime. Alzo le spalle -Perché lo amo- rispondo semplicemente. Già,lo amo; nonostante tutto,nonostante tutti. Sulle mie labbra si stampa un sorriso,dolce. Un istante dopo lo vedo sorridere e si getta si di me,abbracciandomi ancora. Maxi da' dei bellissimi abbracci.
ANGOLO AUTRICE:
BUONSALVE BELLA GENTE!!!! Innanzitutto scusate per il temendo ritardo. A scuola ci stanno riempendo di compiti. IL PRIMO SUPERIORE E' DAVVERO DIFFICILE. Poi,come se non bastasse,la Professoressa di conversazione in spagnolo,ci ha detto che dobbiamo preparare una canzone da cantare in spagnolo. Io e due mie amiche abbiamo pensato subito a VIOLETTA (OVVIAMENTE *------* ),e siamo indecise tra Alcancemos las estrellas,Aprendì a decir adios e Supercreativa. Verrà benissimo comunque,perché una delle mie amiche suona la chitarra e l'altra il piano. Io faccio schifo a cantare ma le ragazze del gruppo di whataspp dicono che sono brava. VIVOGLIOUNCASINODIBENE,RAGAZZE! Bhè,scusate se vi ho annoiato con la mia storia. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto,lo trovate corto? Se si ditemelo,così la prossima volta cercherò di farlo un po' più lungo. Che ne pensate di Ludmilla? Secondo voi nasconde qualcosa? Se si,cosa? Spero di avervi incuriosito. Scusatemi se non ci sono scene Leonettose (*-----------*) ma dovevo far apparire anche gli altri personaggi. Che ne pensate del rapporto di Vilu e Maxi? German l'ha presa davvero male,da come lo descrive Vilu. Chissà se saprà ascoltare sua figlia. Non vi resta che scoprirlo nei prossimi capitoli,che spero continuerete a leggere! Ora vado. Un bacione e alla prossima!

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