45th

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OGGI È IL GRANDE GIORNO.

DEVO DICHIARARMI A REGULUS!

Mi sto preparando da oggi, quindi ecco ciò che farò: lo saluterò, gli farò dei complimenti, faremo un giretto e poi lo riporterò al campo, adora quel posto.
Poi mi dichiarerò, e se accetterà lo bacerò e ci metteremo insieme.

Non vedo l'ora che sia l'orario prestabilito, non riesco nemmeno a concentrarmi sul libro che stavo leggendo fino a due secondi fa.

Vado a fare una passeggiata per schiarirmi le idee va.

Aggiornamento:

Ora devo andare a prepararmi.

Sono stato fuori quasi tutto il pomeriggio, ed incontrarlo al Lago Nero non ha aiutato.

Stava facendo il bagno, il B A G N O

Era con Elisabeth, la migliore amica di Remus, ed il fatto che lui fosse nudo dalla vita in su non aiutava per nulla.

L'ho guardato un po', ed a ripensarci mi sento un maniaco, ma non è ciò che sono?
Insomma, la tipa era a riva e stava leggendo mentre Regulus sguazzava nell'acqua come un bambino.

Ad un tratto lui è scappato via dicendo che c'era un coso strano nell'acqua, ed Elisabeth da brava mamma com'è gli ha tirato un asciugamano raccomandandogli di non prendere freddo perché avrebbe avuto un appuntamento con me e non doveva prendersi il raffreddore.

Lui ha annuito e si è avvolto nel telo, ed avrei voluto abbracciarlo, ma nel contempo avevo un problemino tra le gambe e mi sono dovuto allontanare.

Cazzo è quasi ora, devo andare a prepararmi.

Altro aggiornamento:
Ok, ho appena ritrovato la forza di scrivere.

È tardissimo e dovrei essere già a dormire ma non me ne fotte un cazzo.
Comunque all'appuntamento Regulus era stupendo, sul serio ogni volta che indossa abiti babbani rischia di uccidermi sul posto!
In ogni modo, abbiamo comprato delle caramelle e siamo andati in questo benedetto campo.
Ci siamo seduti vicini e mentre Regulus mangiava gli ho detto di dovergli confessare una cosa.
"Dimmi pure" mi ha risposto.

Così gli ho detto che era un po' difficile da dire così su due piedi ma comunque doveva saperlo ed era importante. Quando poi gli ho detto le due paroline fatali, ovvero "ti amo", ha sbarrato gli occhi e mi ha guardato.
"Se stai scherzando non sei divertente" è stata la prima cosa che ha detto.
Io ho cercato di rassicurarlo del fatto che i miei sentimenti per lui siano sinceri, ma mi ha guardato storto ed ha respinto la mia mano.

Gli ho chiesto perché facesse così e lui ha detto che pure se fossi stato sincero io e lui non potevamo stare insieme, anzi non dovevamo.
Giuro che non sapevo che fare o che dire, non avevo pensato che la situazione potesse svoltare così.

Così ho provato a riprendergli una mano (notando come fosse piccola rispetto alla mia) e mentre la accarezzavo gli ho chiesto spiegazioni.
E lui sembrò scoppiare: mi disse che erano anni che mi guardava e non capiva perché si sentisse una strana morsa al petto o perché se mi vedeva ridere rideva anche lui. E quando aveva realizzato il motivo (ovvero che fosse gay) lo aveva detto solo a sua cugina Andromeda, perché se lo avesse detto ad un'altra persona qualsiasi la notizia sarebbe giunta ai suoi genitori che l'avrebbero diseredato e probabilmente ucciso. Aveva detto che sì, mi amava anche lui, ma proprio per quello non voleva avere una relazione con me perché non voleva ficcare né me né se stesso nei guai.

Ero strafelice che ricambiasse, ma era il momento meno indicato per sorridere quello.
Così ho allargato le braccia e lui ci si è buttato di nuovo dentro come altre volte prima, e come sempre gli ho subito accarezzato la testa e la schiena, so che sono il suo punto debole e lo fanno rilassare.
Gli ho detto che invece saremmo dovuti andare avanti insieme e che avevo intenzioni serie con lui, perché sennò altrimenti non mi sarei ficcato in questa situazione, e lui ha ridacchiato quando l'ho detto.
In ogni modo, gli ho promesso che l'avrei aiutato in ogni cosa e l'avrei messo al primo posto sempre e comunque.

L'ho sentito sorridere sulla mia maglietta e gli ho lasciato un bacio sulla testa.
Dopo qualche secondo poi si è scostato rimanendo ancora tra le mie braccia.

Ho avvicinato un po' la testa e lui ha fatto lo stesso finché poi non è successo.
Ci siamo baciati.
Non so se è stato lui a farlo a me o io a lui, ma so solo che è stato il migliore bacio di tutti.

Poi siamo rimasti un altro po' abbracciati finché poi non stava diventando tardino e siamo dovuti tornare al castello.

Prima di andarsene gli ho dato un bacio sulla guancia e lui ha sorriso, e mentre tornavo in dormitorio mi stavo trattenendo dall'urlare dalla gioia.

Ora la mia vita è ufficialmente completa.

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