Qualche mese più tardi...
Panico.
Oh sì, tanto panico.
CHE DOVEVO FARE?
"Taehyung-ie?! Che ci fai ancora qui fuori?!" urlò Jimin correndomi incontro.
"I-io..." sono pietrificato e non so cosa fare! Non riuscivo nemmeno dire quello, figuriamoci entrare in quella stanza!
"Taehyung-ie, hai spaventato a morte il padre di Jungkook e hai letteralmente massacrato un uomo mesi fa ed ora non hai il coraggio di andare da lui??".
Deglutii, guardai la porta e presi un bel respiro. Aveva ragione: avevo letteralmente passato di tutto, questo non era nulla in confronto. Non potevo avere paura di questo, giusto?
Entrai nella stanza per sentire i sospiri straziati di Jungkook. Mi avvicinai velocemente a lui buttato sul lettino circondato da infermieri.
Mi guardò e sorrise dolorante: "T-Tae" "s-sono qui". Presi una delle sue mani tra le mia e la baciai dolcemente. Il medico entrò tranquillo e ci sorrise.
CHE CAZZO SORRIDEVA COME UN EBETE QUESTO, STAVA LETTERALMENTE PER NASCERE MIO FIGLIO!
Guardò Jungkook e lo tranquillizzò spiegandogli tutto ciò che avrebbe dovuto fare.
Purtroppo tutte quelle parole di consolazione non servirono a molto. La vittima principale fui io o meglio, la mia mano.
Dopo minuti di dolore, si udì un pianto. Guardai Jungkook, gli accarezzai dolcemente il viso e lo baciai dolcemente con gli occhi lucidi: "Sei stato bravissimo amore mio".
Jungkook però non sembrava stare affatto bene. Restai a guardarlo fino a quando non iniziò ad urlare straziato dal dolore.
I medici si avvicinarono velocemente a lui spostandomi lontano. "Che succede?! Che state facendo?!".
Il dottore che era entrato con un sorriso da ebete stampato in faccia alzò la maglia di Jungkook fino a scoprirgli il ventre e posò al suo disopra uno stetoscopio.
Sbarrò gli occhi e richiamò tutti i medici, lasciando che mi avvicinassi.
"Che sta succedendo?!?"
"signore, sono due gemelli. Gemelli digozigoti"
Restai in silenzio.
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He Was Scary
FanfictionJungkook è un Omega che finge di essere Alpha. L'arrivo di un nuovo ragazzo sconvolgerà non solo la scuola, ma anche la sua vita