Avresti Dovuto Dirmelo Prima

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"S-sul serio?" "sì" risposi abbassando lo sguardo. "Perché non me l'hai detto subito!" "i-io-" "Questa è una cosa che riguarda anche me! Avresti dovuto dirmelo subito! L'avremmo affrontato insieme!" "a-avevo paura che ti arrabbiassi" "perché dovrei?" domandò.

"I-io lo voglio..." dissi. "Ci spero che tu lo voglia". Mi sentii sollevato: "Quindi...va bene anche per te??" "certo, che domande stupide fai? È nostro figlio". Mi posò una mano sulla guancia: "Avresti dovuto dirmelo però...sto per avere un mancamento d'aria" "c-cosa? Sul serio?".

Mi sorrise e mi pizzicò: "Ahy! Perché l'hai fatto?!" "era la punizione per non avermelo detto subito". Sorrisi felice. "Come dovremmo fare con mio padre? Se lo viene a scoprire..." "ci penseremo poi, okay? Però se proverà a toccarti un'altra volta se la vedrà con me".

Restò un attimo a pensare: "Aspetta...il giorno in cui sono sparito, ti ha picchiato...Sei andato a fare un controllo?! Sta bene il piccoletto lí dentro!?" "in realtà n-" "DOBBIAMO ANDARE IL PRIMA POSSIBILE!" "O-okay, p-però ora siamo qui, dobbiamo rimandare a quando saremo tornati a casa..." "dovremmo aspettare tre giorni?" "non riusciremmo a scappare dai prof...".

Lui annuí pensieroso: "Okay, però appena torniamo a casa andiamo dritti dal medico" annuii. "Copriti" "cosa?" "metti una maglia, non vorrai prendere freddo, no?" "ma fa caldo" "metti una fottuta maglia a maniche corte o te la metto io" "okay..."

°°°°

"Ora ti senti meglio?" mi chiese. Avevamo preso dei lettini sulla spiaggia. C'erano anche molti altri nostri compagni di classe. "Sì, mi sento un po' meglio" "vuoi qualcosa?" disse sedendosi sul lettino su cui mi ero buttato. "Va bene così, grazie" "d'ora in avanti se ti sentirai male o se avessi bisogno di qualcosa, chiamami subito, okay?". Anuii. Era così carino il modo in cui si preoccupava per me.

Mi scompigliò i capelli e si alzò. Mi porse la mano: "Vieni in acqua?" "mi fa ancora un po' male in realtà e non voglio entrare in acqua...". Si risedette: "Sali sulla schiena, almeno andiamo a fare un giro". Sorrisi e feci come detto. "Dimmi se ti faccio male" "sì" dissi felice.

Camminava lungo il bagnasciuga: "Non sono pesante?" "no, nemmeno un po'" "sei sicuro?". Lui annuì: "Anche se fossi pesante, ti porterei lo stesso" affermò ridacchiando.

Ad un tratto si fermò. Lo guardai: "Che fai?". Lui sorrise e iniziò ad entrare in acqua: "NO! NO! NON VOGLIO ENTRARE IN ACQUA!". Ovviamente non mi stava ascoltando: "DAI! IDIOTA!". Iniziò a ridere divertito. La sua risata era così bella. Di solito rideva poco in pubblico. Quel sorriso era favoloso. Stavo pensando che fosse quasi impossibile che mi sarebbe appartenuto per sempre.

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