Parte 3

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"Sei in ritardo di 20 dannati minuti Malfoy! Dove diavolo sei stato?" Urlai mentre mi precipitai infuriata in mezzo al campo verso di lui. Non aveva nemmeno addosso la sua uniforme da quidditch, stava semplicemente lì nel suo dolcevita nero e la giacca appoggiato al muro, facendomi un sorrisetto.

"Si, Dagon, a proposito di questo. Oggi dovrò saltare l'allenamento. E domani in realtà ho cose più importanti di cui occuparmi, inoltre sappiamo entrambi che sono abbastanza bravo da non aver bisogno di venire a tutti questi allenamenti extra" infilò le mani in tasca, guardandomi dall'alto al basso. La mia vista si è arrossata dalla rabbia mentre mi avvicinavo a lui.

"Col cavolo che lo sei Draco. Non ti metterai a fare tutta quella confusione su di me facendoti diventare cercatore e senza nemmeno disturbarti a presentarti agli allenamenti. Sei parte di questa squadra Draco e non ti lascerò rovinarla con qualsiasi dramma hai con te stesso in questo tempo okay? Quindi vai a cambiarti e ti aspetto fuori nel campo tra 5 minuti." Sibilai, serrando i pugni ai lati pronti a dargli un pugno.

"Mi dispiace veramente Olivia, ma non posso fare allenamento oggi." In realtà aveva avuto coraggio di sembrare colpevole. "Prometto che rimedierò e farò del mio meglio per eseere qui domani ma devo andare, sono già in ritardo." Le mie mani stavano tremando, ero furiosa con lui.

"Se te ne vai ora non disturbarti a tornare indietro. Mai. Troverò qualcuno che ti rimpiazzi!" alzò solamente le spalle e se ne andò. Spesi i successivi 40 minuti spingendo me e il resto della squadra attraverso esercitazioni intense, che non hanno fatto niente per sobbollire la rabbia nel mio intestino. Restai lì a lungo dopo che il resto della squadra se ne andò, andando solamente quando i miei muscoli erano molto rigidi e doloranti, potevo camminare a malapena fino alla mia stanza.

"Brutta giornata?" mormorò Lola, notando la porta che ho sbattuto dietro di me.

"Io non SOPPORTO Malfoy. Sono andata contro il mio buon senso e l'ho messo in squadra e ora non si preoccupa nemmeno a presentarsi agli allentamenti il che significa che il resto di noi pagherà per la mia stupida decisione!" Stavo camminando su e giù per la stanza mentre continuavo a blaterare. "E la nostra prima partita è contro Mia e la sua squadra per l'amor di Merlino, il che significa che dobbiamo vincere perché non umilierò me stessa in quel modo davanti a lei. Non so cosa fare, non troverò mai un cercatore migliore ma se non si presenta mai agli allenamenti questa squadra non funzionerà mai!" sbuffai mentre collassai sopra il mio letto, con le mie mani che correvano sul viso.

"Olive, ti voglio bene, ma stai prendendo tutto questo un po' troppo seriamente. Siamo tornati qui da una settimana, nessuno ha avuto ancora il tempo di sistemarsi. Probabilmente ha avuto un buon motivo per mancare all'allenamento, dagli un'altra possibilità prima di buttarlo fuori dalla squadra. Poi, puoi andare a farti una doccia prima che tu stia qui un altro po' perché puzzi assolutamente di sudore." Rispose Lola, a cui ho tirato un'occhiata. Aveva ragione, ma non stavo per farglielo sapere. Presi il mio asciugamano e la cuffia da doccia e andai verso le docce senza dire una parola. "Ora mi odi soltanto perché sai che ho ragione" mi urlò cantando.

Sono sgattaiolata nel bagni dei prefetti e mi lasciai andare nell'acqua bollente fino a che la mia mente non si intorpidì. Nel tempo in cui mi feci strada verso la mia stanza, Lola era crollata nel letto, russando rumorosamente. Sospirai mentre indossai una felpa e i miei pantaloni grigi e mi misi gli occhiali, preparandomi per arrampicarmi sul mio letto e leggere il mio libro. Un foglietto scivolò sotto la porta facendomi sobbalzare.

Olivia, mi dispiace veramente per prima oggi. Che ne dici di un allenamento privato per rimediare?

Incontriamoci al campo alle 23.

The Boy Who Had a Choice (D.M) - traduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora