Capitolo 3

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Mi sveglia, mi vestii e me ne andai a fare colazione.
"Ho sentito in giro che qualcuno é entrato nel labirinto di notte." disse un ragazzino del secondo anno. "Davvero?" gli chisde uno
"Non lo so penso."
"Ma sono pazzi." commentò un altro
"Io non ci credo. "disse fermemente uno del primo anno.
Mi faceva ridere che nessuno sapesse che eravamo stati noi.
Mi dava un senso di grandezza.
La mia prima lezione era rune antiche con i corvonero, una lezione noiossissima in cui abbiamo tradotto  tre testi e ci abbiamo messo tre ore.
Dopo avevamo Difesa contro le arti Oscure con grifondoro e devo dire che  loro e noi serpeverde facciamo sempre un'ottima impressione al professore.
Abbiamo imparato a evocare un patronus, siamo stati tutti molto bravi.
Durante la pausa pranzo non successe nulla di particolare, ricordo solo un enorme senso di sconforto, ma cercai di non farci caso.
Poi le ultime due lezioni: pozioni dove abbiamo fatto il "distillato di morte vivente" dove Louis ha vinto di premio una fialetta di Felix Felicis.
"Fortuna liquida eh?" feci.
"Già," disse "ci sarebbe servita ieri sera, vero?"
"Sì" risi.
In giardino rimanemmo sotto un albero a studiare per un'oretta ridendo e cercando di capirci qualcosa di storia della magia per il test del giorno dopo.
Ricordo un senso di enorme felicità, l'uno accanto all'altro guardandoci negli occhi, ridendo e quasi mi venne da baciarlo, ma non sapevo come avrebbe reagito.
"Lo sai, mi piacerebbe che fosse sempre così," dissi "fra un anno smetteremo di venire qui a scuola, come faremo?"
"Non ci separeremo mai questo è ovvio." mi rispose sorridendo.
"Però se mi specializzerò in creature magiche esotiche e tu andrai a fare quidditch a livelli mondiali non ci vedremo mai."
"Io non potrei mai fare una partita senza che tu mi guardi dagli spalti, e non vorrei mai che tu scoprissi una creatura e gli dessi un nome di cui non sono d'accordo."
Risi.
"Come il Kappa?"
"Come il Kappa," disse "il suo nome non mi incute timore come Gargoyle ad esempio."
Lui era il mio Louis: quello che non volevo perdere e che credevo di amare.
"Devo chiederti una cosa" dissi.
Era il momento sentivo che era ora di farmi coraggio, dovevo farlo immediatamente.
"Cosa?"
Era il momento glielo dovevo chiedere veloce e indolore, senza pensarci.
Esitai.
"Erm..." dovevo decidermi in fretta, non potevo più tirarmi indietro, però... "fa niente, me lo sono dimenticato." dissi ridendo, lui mi venne dietro.
Come potevo fare? L'unica cosa che volevo era continuare a essere il suo migliore amico, ma non volevo essere solo quello.
"Ti va di fare uno scherzo a quelli del primo?" chiese.
"Certo, allora io mi travesto da Gargoyle e tu fingi di essere stato colpito, ok?"
"Menomale che sei creativo."
Archittettammo tutto un piano assurdo e lo scherzo riuscì alla perfezione.
"Bambini scappate!" urlò Louis, correndo verso di loro.
Io inizia a fare dei versi mostruosi per spaventarti e loro scapparono mentre mi levavo il costume di dosso e io e Louis ridevamo a crepapelle.
Poi arrivò il momento dei guai.
Dietro di noi qualcuno si schiarì la gola e ci fece sobbalzare. Era la professoressa di Babbannologia.
"Quante volte vi devo dire di non spaventare i ragazzini in questo modo?"
"Ci scusi professoressa." dissimo insieme.
"Un serpeverde dovrebbe migliorarsi, non fare disastri e un grifondoro si prende le sue responsabilità, non dovete fare queste cose stupide, piuttosto studiate, domani vi interrogo."
"Io di Babbannologia non ci capisco un tubo." mormorai a Louis quando se ne fu andata.
"Non preoccuparti Victor, anch'io sono una frana, ma infondo che ci dovrà mai chiedere, l'uso corretto di una paperella di gomma?" disse con un sarcasmo che solo lui sapeva fare così bene.
Eravamo molto felici, nonostante tutto.
"Fratellone!" chiamò una bambina.
"Ehi guarda c'è Violet."gli feci notare.
" Ciao sorellina! " le urlò Louis di rimando.

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