Correvo. Respiravo male velocemente.
Non potevo fermarmi o sarei morto.
Cercai di ripensare a come potevo difendermi, senza perdere tempo o sprecare fiato.
Un incantesimo sarebbe stato utile, ma ormai avevo perso tempo, tempo prezioso e capire cosa fare me ne avrebbe fatto perdere troppo di più, era più veloce di me, non sapevo cosa fare. Poi realizzai.
Effettivamente era un po' che lo sentivo, sentivo la sua voce.
Una presenza estranea, che mi comandava, mi ordinava di fare cose atroci, ma non potevo non ubbidire.
Sentivo la mia volontà più debole e le mie ginocchia non più mie, perché cedettero contro la mia volontà mentre cercavo di respingere il pensiero di staccare la testa a Louis, di soffocarlo in maniera atroce o di prenderlo a cazzotti, sapendo che contro di me non si sarebbe difeso.
Dopo poco capii: avevo guardato il vampiro negli occhi e ora ero costretto a fare quello che diceva.
Caddi a terra cercando di sopraffare quell'irrompente pensiero, ma era impossibile.
Provai una sensazione orribile come se il mio cervello si stesse restringendo e i miei occhi rientrando nella testa, le mie orecchie si tapparono e la mia gola si seccó.
Poi il petto si strinse e in quel momento mi fu chiaro che stavo per perdere del tutto la mia volontà e fare qualcosa di cui mi sarei pentito per tutta la vita.
Tutto mi sembró a un tratto molto più confuso capii che correvo verso Louis e sentii la sua voce ovattata che mi chiedeva se stavo bene, che mi intiamava urlando di non correre nella sua direzione perché se no avremmo perso tempo, Dio quanto avrei voluto dargli retta.
Mi fiondai sopra di lui cademmo a terra uno sopra l'altro e lo vidi arrossire leggermente, almeno credo.
Sta di fatto che Louis non é stupido e penso abbia capito al volo che non ero in me così si giró violentemente mettendo me sotto.
Avvertii una violenta pressione alla guancia e Louis che mi diceva di tornare in me.
Lo buttai a terra mi rialzati e gli tirai un calcio in piena faccia mentre tentava di rialzarsi, ma non sembrava importargli perché di alzò e mi spinse con violenza contro il muro rimase a fissarmi ansiamando qualche secondo poi si voltó cauto ma in quel momento commise il mio stesso errore.
Mi ritrovai a prendere a pugni il mio migliore amico che stava a terra, come me, poco prima, evidentemente per mantenere il controllo della sua persona.
Bladim stava giocando con noi si stava divertendo vedendoci combattere l'uno contro l'altro dopo aver rischiato la vita per salvare l'altro.
Sentivo che sferravo colpi, unghiate, calci e altrettanti ne ricevevo.
Era palese che non potevamo fare nulla, eravamo solo spettatori di una scena orrenda. Tutto questo putiferio non mi aiutó: nella mia testa volevo fermarmi perché i miei colpi potevano ucciderlo seriamente o ferirlo gravemente, sinceramente non mi sembrava che avrei mai potuto dichirarmi con un incidente così.
Poi caddi a terra e da lì ricomincia a vedere e sentire normalmente.
Oh no, Bladim ora aveva smesso di far lottare me e Louis continuava a menarmi come se non mi riconoscesse, ma io non avrei fatto nulla, non a Louis.
Quanto ero idiota, capisco bene il me del passato, ma ho rischiato di morire solo per i suoi colpi. Ricordo che non mi alzavo da terra. Trovo ironico il fatto che ho rischiato di morire quando ora non potrà succedere mai più.
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Vampires in love
VampireLa ship migliore di sempre la Gictor Premessa, è un po' complicata in alcuni punti, sorvolate e vi assicuro che la amerete. Volete capire dove nasce tutto ciò? Sinceramente non lo so il mio cervello è una macchina per fanfiction, comunque leggete l...