Chiedemmo all'infermiera di non lasciare che nessun altro ci potesse fare visita. Già vedere lei ci provocava una fortissima sete, ma a lei dicemmo che non volevamo farci vedere malati.
I problemi seri iniziarono circa due giorni dopo, fummo dimessi.
Sapevamo che si sarebbero chiesti dove potesse trovarsi Violet, ma trovarsi dentro quella sensazione fu terrorizzante.
Inizialmente ci dirigemmo ai dormitori, poi a seguire regolarmente le nostre lezioni come sempre.
A lezione di Aritmanzia mi preoccupai terribilmente di poter essere rimasto nel labirinto, ma sfatai questo dubbio calcolando i numeri dei miei compagni (ovviamente il professore provedette a togliermi 10 punti perché ero distratto, ma avevo le mie ragioni).
Ogni professore all'inizio delle lezioni chiedeva se avessimo visto Violet, era vietato girare da soli per la scuola, ogni lezione al di fuori del castello o nel labirinto fu sospesa, era vietato uscire in cortile e giocare a quidditch.
Era opprimente non poter vivere l'anno a scuola come sempre, oltre a queste restrizioni io e Louis dovevamo far fronte alla nostra condizione. Il cibo squisito che ci servivano non ci saziava più e il sapore che prima sapeva di casa ora era insignificante e lo sarebbe stato per sempre. La luce era una tortura costante e la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure provocava un dolore come di pugnalata ad ogni incantesimo, poiché la magia sembrava sempre contro di noi.
Era impossibile non impazzire dalla sete di sangue, la gola sembrava seccarsi ogni secondo di più e ogni persona che avevo accanto sembrava una potenziale brelibatezza. I nostri sensi erano super affinati, percepivo le emozioni, il battito del cuore, il respiro e la collocazione di ogni persona.
Emotivamente la situazione era devastante. Ogni due minuti sentivo il suo nome. Mi sembrava di sentire il suo sangue ancora sulle mie mani e i miei vestiti. Ogni volta che passavo davanti ad una finestra che dava sul giardino, guardavo quel punto del giardino, sotto al nostro albero, che sarebbe cresciuto nutrendosi del nostro delitto. Non mi sarei mai potuto sedere sotto la sua ombra senza pensare a quell'orribile giorno.
Sentivo la sua risata in mezzo al vociare dei più piccoli. Vedevo ancora il suo viso quando chiudevo gli occhi, non c'è giorno che passi senza che io me ne ricordi e che quindi mi ricordi perché sono chiuso qui dentro.
Quella sera la professoressa di Trasfigurazione ci prese da parte: "Mi è stato riferito da suo fratello minore che Violet non si vede d giorno in cui sono venuti a trovarvi."
"Victor l'ha mandata nel suo dormitorio perché mi ero addormentato." rispose calmo Louis. Non capivo come facesse.
"I suoi compagni non l'hanno vista tornare in dormitorio."
"Non so dove sia andata, so solo che le ho chiesto di andare via."
"L'infermiera non ha visto uscire nessuno! Dov'è finita?!" urlò l'insegnante.
"Non ne ho idea! Crede che non sia preoccupato da morire? Crede che la notte riesca a dormire tranquillo? Crede che se sapessi qualcosa non glielo direi?!"
"Professoressa, le ho chiesto io di uscire, Lawrence mi ha già chiesto tutto ciò che potrebbe essere utile, ma non so niente di più di quello che lei sa ora. Non abbiamo idea di dove si trovi Violet perché l'abbiamo rimandata indietro." chiarii io, Louis non ce la faceva più.
" Potete andare, grazie. " rispose lei.
Uscimmo dall'ufficio e non parlammo.
Louis non sorrideva più. Non mi guardava più.
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Vampires in love
VampireLa ship migliore di sempre la Gictor Premessa, è un po' complicata in alcuni punti, sorvolate e vi assicuro che la amerete. Volete capire dove nasce tutto ciò? Sinceramente non lo so il mio cervello è una macchina per fanfiction, comunque leggete l...