Capitolo 8

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Purtroppo per me di problemi ce n'erano troppi.
Il primo era che uccidere un vampiro é quasi impossibile, anzi é una creatura già morta, quindi sommando questo anche a gli incantesimi e alla scarsa conoscenza che avevamo di queste creature per noi era impossibile.
Problema numero 2 i poteri dei vampiri sono pazzeschi: guardandoti negli occhi ti ipnotizza, toccandoti ti toglie i poteri per 24 ore e mordendoti nella migliore delle ipotesi muori, nella peggiore diventi un vampiro.
Alla scoperta di questo potere, a lezione, Louis reagì dicendo:
"Che figo!", ma ovviamente il professore lo guardo male alzò un sopracciglio e disse:"Le pare il caso di fare un'esclamazione del genere durante una lezione cruciale per la vostra incolumità, specialmente se entrerete nel labirinto, cosa che probabilmente avverrà stasera."
Grifondoro quel giorno perse venti punti, noi quella notte persimo molto di più. Forse quella differenza gli avrebbe fatto vincere la coppa delle case e se noi non fossimo entrati nel labirinto forse... saremmo diventati ciò che avremmo sempre voluto... saremmo stati felici.
"Siamo troppo vicini." feci.
"Abbiamo quasi superato il cancello, manca poco."
"Come sai che é la strada giusta?"
"Non lo so, ma spero..."
"Ma perché allora non stiamo qui ad aspettare i professori?" lo interruppi, "Perché non torniamo indietro? Stiamo facendo una cosa inutilmente, é spericolata e sbagliata."
"Io...Giù!" urlò.
Aveva visto l'ombra del vampiro.
Sentivamo i suoi passi e più si facevano vicini meno respiravo.
Non parlavamo, non guardavamo in alto, solo il pavimento, respiravamo poco e molto piano.
"Cosa facciamo?" sussurrai.
"Non lo so... Io..." rispose con un filo di voce, era visibilmente preoccupato.
Ok, eravamo nei guai se anche un grifondoro era spaventato, io non ero da meno, ma eravamo insieme e questo per noi era tutto.
Sentimmo che si avvicinava.
"Protego!" lanciò impulsivamente Louis.
"Non urlare!" feci io.
Si sentì sghignazzare. Persi un battito.
Poi il cuore iniziò a battere all'impazzata, mi sentivo come se non potessi tenerlo fermo nel petto, come se non riuscissi a contenerlo.
L'aria doveva passare altrettanto velocemente e iniziai ad ansimare.
Continuavamo ad avanzare finché non ci trovammo davanti al cancello.
"Ahia!" avevo sbattuto contro il cancello nel punto esatto in cui sentivo il mio cuore uscire, mi diede un fortissimo senso di nausea.
" Apriamo." disse Luois.
"No! Sei impazzito?"
"È l'unico modo per passare!"
Aveva ragione, ma non aveva senso rischiare così tanto, non avremmo dovuto essere lì.
Louis prese il catenaccio che legava il cancello, eseguì un Finite Incatatem e Alohomora.
"Non si apre!" fece lui.
Così presi una forcina dalla camicia e scassinai il lucchetto.
"Era così facile?"
"Tu hai tolto le difese magiche e io con una forcina incantata ho aperto il lucchetto."
"Dove l'hai comprata?"
"Diagon Alley."
Entrammo e cercammo di arrivare all'altro cancello piano piano.
"Cosa volete?" sentii da una presenza oscura. "So che ci siete non negatelo professoressa."
"Professoressa?" chiesi incredulo in un sussurro.
"Stiamo al gioco," rispose Luois: neanche lui capiva come aveva fatto a confonderci con un insegnante.
"sono venuta per verificare le vostre condizioni" continuò alzando la voce in modo che potesse sentirlo.
"Vuole controllare che la benda sia giusta, vero?" chiese Bladim.
Ci scambiammo uno sguardo confuso: era per quello che non ci vedeva?
"Penso di aver capito: ti ricordi Robbie Williams?" spiegai a bassa voce. "Quel ragazzino che era stato ipnotizzato dal vampiro avranno preso misure precauzionali per non avere altri incidenti."
" Sì," continuó Louis alzando il tono "sono qui apposta per questo e..."
"Chi vi siete portata dietro?"
"Ehm il professore di pozioni."
"Beh non sarò locuace e nemmeno docile, ma potete venire."
"Noi... Dobbiamo solo scavalcare il cancello di là..."
"Quale cancello?"
Oh no. Il labirinto poteva cambiare, il cancello opposto era sparito.
Ciò significava che eravamo appena entrati nella cella del vampiro, senza poterne uscire.

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