Sirius e Star entrarono di corsa nel dormitorio mentre i loro corpi riapparivano, lui stringeva ancora lo specchietto che James aveva usato per chiamarlo. Nel frattempo erano arrivati altri gufi e James, Remus e Peter avevano posizionato tutti i pacchetti a terra al centro della stanza.
"Cos'è questa roba?" Chiese Sirius, James gli aveva detto di venire velocemente per un'emergenza e niente altro, e ora che nella stanza non c'era altro che della innocua posta a Sirius veniva quasi da sorridere per il sollievo.
"Sirius..." Cominciò James. "I miei genitori mi hanno scritto... seguivano ancora le tracce di tuo zio, volevano capire..."
Il volto del giovane Black si rabbuiò.
"Mi hanno scritto che hanno trovato un suo rifugio sicuro e che analizzando la sua bacchetta sono riusciti a capire come entrare. Lui teneva questi... non li hanno aperti, su un foglio c'era scritto che erano per te, era evidente che sapeva di essere seguito. Questo biglietto è indirizzato a te, come tutto il resto." James passò a suo fratello un biglietto un po' sgualcito.
Sirius lesse ad alta voce senza nemmeno sapere perché, forse perché tutti lo stavano fissando e sentiva che gli avrebbero comunque chiesto cosa diceva: "Non posso essere con te quando diventerai un uomo, ma ho raccolto diciassette regali che potranno esserti utili in questo percorso. Diciassette come i tuoi anni, sei così giovane, vivi la tua vita appieno." Dopo un attimo di silenzio il ragazzo lanciò il biglietto che, non avendo molto peso, volteggiò a terra, ma la rabbia di Sirius compensò quel fatto. "Diciassette regali, dice! Diciassette regali! Già sapeva che non poteva venire a vedermi, e chissà perché poi? Cosa lo teneva sempre così distante da me? Così impegnato a girare il mondo quando potevamo stare insieme. Diciassette Bolidate, ecco cosa mi ha mandato. Diciassette immense cazzate senza valore. Fatele sparire."
"Ma..." Provò Remus.
"SUBITO! Non voglio più vedere queste Bolidate in giro!" Agitato com'era il ragazzo colpì il muro con un pugno per cercare di sfogare la sua rabbia, ma invece di farsi male sentì la parete incrinarsi sotto il peso del suo colpo. Quando ritirò la mano notò che le nocche erano sporche di cioccolato al caramello, il suo preferito. Si voltò verso Star che lo guardava tranquilla, mangiò un pezzetto di muro, poi andò in bagno. "Vi prego, metteteli via." Disse prima di chiudersi la porta alle spalle.
Fu Star ad occuparsene, disse di averli riposti in un luogo sicuro. Quando Sirius uscì dal bagno la vide nel suo letto a leggere al chiarore di una piccola bollicina di luce. "Chi ti scrive?" Le chiese sedendosi accanto a lei. "Jack e Michael." Rispose lei, poi ripose la lettera e ricercò subito il contatto con il corpo di lui. Non era niente di sexy o altro, era semplicemente un modo per stargli il più vicino possibile, per cercare di portargli via un po' di tristezza dal cuore. Sirius dormì bene quella notte e riuscì a fingere che la questione delle Bolidate fosse stato solo un brutto sogno.
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La penultima partita della stagione, Corvonero contro Serpeverde, si giocò domenica 24 aprile. James aveva accolto la proposta di Al di andare ad assistere tutti insieme come squadra, così mentre indossava la divisa quella mattina pensò a quanto gli piaceva avere un capo di abbigliamento che lo rendesse parte di qualcosa. La divisa scolastica lo rendeva parte di Hogwarts, quella da Quidditch della squadra, ovviamente più era ristretto il gruppo più forte era il suo senso di appartenenza. Era per questo che adorava sentirsi bravo a Quidditch; perché così diventava un elemento essenziale di qualcosa di speciale che si doveva muovere con una certa sinergia per raggiungere un obiettivo. James non si era mai sentito parte di qualcosa prima di Hogwarts; i suoi genitori gli volevano bene ma non erano molto presenti, come molti bambini magici non aveva frequentato la scuola babbana poiché aveva un insegnante privato, e anche se aveva incontrato spesso altri bambini figli di amici o conoscenti e aveva preso parte a delle feste non era mai stato parte di un gruppo specifico. Ma ora quella divisa dimostrava la sua importanza in quanto membro della squadra di Quidditch di Grifondoro, e poi faceva parte anche dei Malandrini, che era un gruppo ancora più speciale, anche se questo non poteva dimostrarlo molto.
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Legami Indistruttibili - 6° anno
Fanfiction"TI AMO" Gridò Le cose cambiano, nuovi legami si creano e vecchi si rafforzano. I Malandrini resteranno insieme? O qualcosa si romperà?