capitolo 11

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L'odore della terra bagnata, il braccio mi fa male, sento voci attorno a me ma non le conosco per questo non riesco a distinguerle.
"ei...ei ti senti bene?" questa voce mi sembra tanto lontana, invece apro gli occhi e mi ritrovo una ragazza davanti accovacciata accanto a me che sono sdraiata lì sull'erba del parco. La metto bene a fuoco, ha i capelli rosa e il viso...il suo viso ispira fiducia. Cerco di mettermi seduta e lei mi aiuta "ei" ripete. Mi guardo attorno e mi tocco la testa "io..." lei mi posa una mano sul braccio "sei confusa, immagino" io annuisco guardandola e lei sorride e mi aiuta ad alzarmi.
Mi da una bottiglietta d'acqua "nono grazie sto bene" non accetto dagli sconosciuti, soprattutto in questo periodo che sembra che vogliano tutta la mia famiglia morta, lei annuisce "ok capisco che non ti fidi, vuoi essere accompagnata al bar?"
La sua disponibilità mi puzza "sto bene, credo dovrei andare a casa adesso"
"non mi fido a lasciarti sola...lasciati aiutare per favore"
Mi faccio accompagnare al bar e lei mi prende dell'acqua, bevo mentre raggiungiamo la fermata del bus più vicino.
"io mi chiamo Beth" dice carina mentre mi sorride
"Sissi" odio il mio nome, menomale che papà ha pensato a questo nomignolo, le porgo la mano e lei la stringe con un tocco dolce. Tutto di quella ragazza è dolce e rassicurante, le chiederei un abbraccio.
"mi dai il tuo Instagram Magari...parliamo" probabilmente per avere il coraggio avrò preso una bella botta alla testa. Mi da il suo instragram e inizio a seguirla subito.
"ciao Beth"
"ciao Sissi"
Salgo sul bus e vedo che inizia a piovere, le goccioline della pioggia scorrono lente sul finestrino mentre indosso le cuffie. Come sono andata a finire in tutt'altra parte del parco?

𝑎 𝑤𝑖𝑛𝑑𝑜𝑤 𝑜𝑛 𝐿𝑒𝑒𝑑𝑠 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora