capitolo 15

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Arrivata a casa mi butto per terra a sedere con la schiena attaccata alla testiera del letto. Le ginocchia strette al petto e la testa bassa a piangere fino a perdere aria. Ma non per quello che è successo stasera, per tutto quello che ho sulle spalle da settimane. Solo adesso forse mi sto rendendo conto che sono sola. Ho bisogno d'aria, ho bisogno che qualcuno mi dica che andrà tutto bene, ma non andrà mai tutto bene di questo passo.
La vedo davanti a me. Sta seduta accanto a me. Mi accarezza la testa.
"tu non sei reale, non sei reale" sussurro senza guardarla
"sentirti piangere mi fa male"
"tu sei morta, sei morta"
"io non sono morta sissi, non ancora"
Alzo lo sguardo, ho le allucinazioni, cosa c'era in quei cocktail?
"mamma" sussurro "mamma torna da me ti prego"
"devi trovarmi sissi...trovami amore e andrà tutto bene" mi accarezza dinuovo e l'allucinazione scompare. Mi porto le mani sulla testa stringendo nei pugni ciocche di capelli. Piango a lungo e a dirotto.
Quella casa, quel parco. Due posti importanti per me che improvvisamente sono diventati strani e paurosi, due posti dove mi sentivo al sicuro sono diventati l'opposto di protezione e sicurezza per me. Quella ragazza, lei ha innescato qualcosa in me, qualcosa di irrefrenabile. Penso che se l'avessi davanti la bacerei dinuovo.
Il giorno dopo esco alla ricerca di indizi al parco e successivamente alla casa. Ma scopro che era meglio non muovermi dalla mia camera.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 02, 2021 ⏰

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