Cap 13: La verità dietro il Busto

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18:20

Ho finalmente finito il turno in farmacia e posso andarmene a casa, mi tolgo il camice e lo appendo nel mio appendiabiti con tanto di nome e cognome.

Hermann: te la senti di tornare a casa da solo?

Mi chiede Hermann con tono preoccupato, dopo la questione di Annika sembra una mamma chioccia e io il suo pulcino incapace.

Stai tranquillo, Villa Brünnen non è tanto lontana, ma grazie lo stesso Herm.

E lo liquido con un semplice gesto di mano.

Tornando a casa mi accoglie il silenzio, non c'è nessuno a casa o almeno tranne Heinrich che appena mi vede sussulta.

Heinrich: chi è?? Ah sei tu Flix

Scusami non volevo spaventarti, vedo che stai lucidando il Busto che avete in corridoio

Heinrich: questo è mio padre, hai letto la targa si?

Aspetta, quindi quel Busto è di suo padre?? Quindi quel Caspar che avevo trovato in un libro della Biblioteca Civile dove venivano citate le persone che hanno dato una mano alla comunità ebraica locale... è suo padre?

Quindi.... c'entra anche quest'uomo?

Timidamente tiro fuori dallo zaino una foto antica, raffigura un'uomo che pare leggermente simile a Caspar.

Questa infatti mi è spuntata fuori da un libro invece proveniente dalla biblioteca di Klaus, dal colore degli occhi capisco che il primo a sinistra è appunto Caspar, ma chi è invece l'uomo alla sua destra?

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Questa infatti mi è spuntata fuori da un libro invece proveniente dalla biblioteca di Klaus, dal colore degli occhi capisco che il primo a sinistra è appunto Caspar, ma chi è invece l'uomo alla sua destra?

Heinrich: questo qui è mio zio Uwe, il fratello più piccolo di mio padre, si volevano molto bene sai?

Immagino, ma come mai sono presenti fra coloro che hanno dato manforte alla comunità ebraica?

Heinrich: Mio padre era un rabbino, gli volevano bene in molti anche perché i suoi sermoni erano molto divertenti, Uwe di solito faceva tutte le rappresentazioni bibliche a modo suo!

Almeno mi ha dato una mano a capire il perché se ne parlasse così tanto, anche perché li ho sentiti dovunque mentre la gente parlava, ma non riuscivo a capire perché.

Heinrich: io sono prossimo ad essere rabbino, devo finire il seminario e poi diverró come il mio caro papà

Heinrich sembra felice di diventarlo, scommetto fosse molto affezionato al padre.

Scusami la domanda, ma com'è morto?

Heinrich: Bruciato vivo nell'incendio che incentró la sinagoga che vedi tutti i giorni quando vai a lavoro Flix, difatti c'è una targa che dice che è stata ricostruita, mio padre morì lambito dalle fiamme, non riuscì a salvarsi..... ed.... va be lasciamo stare dai

E si asciuga gli occhi

Io gli do una pacca sulla spalla, forse non dovevo fargli spiegare un fatto per lui ovviamente così delicato come la perdita del padre.

Scusami Heinrich, non volevo farti piangere

Heinrich: tranquillo, sono io che mi sono emozionato, mio padre era una persona fantastica, infatti mi manca tanto, però sono sicuro che ovunque lui sia lui è orgoglioso di me e dei miei fratelli!

E sorride.

//Ringrazio Invictus_908 in quanto si è offerta come illustratrice, i crediti per il disegno vanno tutti a lei

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