Dire che sto ripercorrendo in modo maniacale nella mia mente tutte le possibili cose sbagliate che posso aver fatto nella serata è dire poco. Il corridoio che porta all'ufficio di Charles mi sembra molto più lungo del solito e i miei passi rimbombano in tutte le pareti, creando una sorta di melodia ansiogena.
Tentenno per qualche secondo prima di abbassare la pesante maniglia in ottone e poi la forte luce dei neon nell'abitacolo mi invade la vista.
Charles è seduto alla sua scrivania, probabilmente ha corso per arrivare prima di me in ufficio in modo tale da potermi accogliere come un datore di lavoro che si rispetti, il colletto della camicia è sbottonato e rivela una catenina oro con una B come ciondolo.
"Accomodati." Dice non facendo trapelare nessuna emozione.
Annuisco e mi siedo su una delle due poltroncine nere di pelle situate davanti alla grossa scrivania."Non volevo parlartene davanti agli altri per evitare di far fare figuracce a mia figlia." Anticipa, schiarendosi la voce subito dopo.
Aggrotto le sopracciglia e rimango in silenzio aspettando che continui la frase.
"Appena finito il turno, Beth è corsa da me per parlarmi." Ha deciso di uccidermi con tutta la suspance che sta lasciando.
"E?" Dico, cercando di fargli capire che ogni goccia di pazienza ha definitivamente abbandonato il mio corpo.
"Ed era entusiasta perché era riuscita finalmente a gestire il lavoro senza intoppi! Tutto per merito tuo." Sul serio? Tutto questo teatrino solo per dirmi che ho svolto il compito che mi aveva assegnato? La prossima volta gradirei ricevere una mail, piuttosto che venire convocata nel suo ufficio.
"Sono felice." Accenno un falso sorriso. In questo momento vorrei solo uscire dal ristorante e ritornare a casa per potermi riposare, non sentire il mio capo che elogia sua figlia.
"Ieri sera ha avuto molte difficoltà, non si ricordava il numero dei tavoli, faceva fatica a porsi con il cliente seguendo le giuste maniere. Mentre oggi, grazie alla tua presenza, si è comportata in maniera eccelsa." Continua, mentre un radioso sorriso gli ricopre il viso.
"È stato un piacere per me aiutarla." Dopo questa frase si crea un silenzio del tutto imbarazzante, Charles non fa altro che fissarmi con un sorriso soddisfatto in volto, mentre io tamburello con le dita sulle mie cosce.
"Dunque posso.."
"Andare? Certo! Ti meriti del sano riposo! A domani." Si alza catapultandosi alla porta, aprendomela e invitandomi ad uscire con un gesto plateale della mano.
"A domani." Lo saluto, tirando un sospiro di sollievo appena rimango da sola."Ti sto aspettando nel parcheggio." Neymar mi ha inviato questo messaggio. Alzo gli occhi al cielo sorridendo, rimanendo piacevolmente sorpresa dalla protezione che rivela nei miei confronti.
"Prendo la borsa e arrivo." Digito velocemente e invio.
Quando entro nello spogliatoio aggrotto le sopracciglia vedendo che tutti erano ancora lí dentro, mi aspettavo di essere rimasta l'unica nel locale, a parte Charles, ovviamente.
"È successo qualcosa?" Chiedo ad Harry, impegnato a giocare a qualche giochino stupido sul telefono.
"Credo di sì, insomma, Natasha ci ha detto di rimanere qui." Natasha era la donna che si occupava di chiudere la cassa del ristorante. Lavorava prettamente in ufficio ed era colei che, dopo aver chiuso il locale, si occupava di controllare che i conti quadrassero.
"Finirà mai questa giornata?" Chiedo sospirando, dando una piccola spinta ad Harry, invitandolo a farmi spazio nella panchina.
"Io voglio solo andare a casa e farmi un bagno caldo." Si lamenta esasperata Lily, controllando dalla piccola finestrella che dava sulla sala ogni movimento della donna.
"Sta arrivando." Ci informa correndo a sedersi, facendo finta di rimanere sorpresa appena Natasha irrompe nella stanza."Ragazzi. Ho controllato sette volte e nella cassa mancano cento euro." Ci informa con un tono di voce misto tra il deluso e l'arrabbiato.
"Ho appena avvisato Charles e ora controllerà personalmente i video delle telecamere per vedere se non ci sono stati eventuali errori." Continua, facendo saettare i suoi piccoli occhi verdi tra tutte le persone presenti nell'abitacolo.
"Io non ho toccato i soldi." Si difende un ragazzo, alzando le mani al cielo, come se fosse minacciato da dei poliziotti.
Il mio sguardo incontra quello di Beth, era tranquilla, non lasciava trapelare nessun segno di agitazione. Mi tranquillizzo, immaginando che quindi quei soldi mancanti non fossero quelli che doveva consegnare a suo padre.
"Ti hanno rapita?" Altro messaggio da Neymar.
"C'è un piccolo problema che dobbiamo risolvere, appena esco ti racconto. Se vuoi andare a casa io poi chiamo un taxi." Non mi va di farlo stare fuori per così tanto tempo, inoltre non so neanche quando finirà questa sorta di sequestro che hanno messo in atto.
"Non ci pensare neanche. Finirò di guardare la seconda stagione di Friends nel frattempo." Una piccola risata lascia le mie labbra, ovviamente tutti girando la testa nella mia direzione, e Natasha mi fulmina con lo sguardo, facendomi capire che non è per niente appropriato divertirmi in un momento del genere.Il suo telefono suona, la suoneria fa sobbalzare Harry, che sembra parecchio teso.
"Va bene, lo faccio subito." Sono le uniche parole che pronuncia, prima di riattaccare e lasciare un lungo e profondo sospiro.
"Natalie. Vai nell'ufficio di Charles." Dice, per la seconda volta in un minuto, gli sguardi di tutti sono canalizzati su di me.
"Posso sapere il perché?" Chiedo udendo la mia voce come un leggero sussurro.
Non posso essere io la responsabile di quel casino, insomma, i soldi li ho presi per lui.
"Te lo spiegherà lui. Gli altri sono liberi di andare." Ora il suo tono è tornato quello dolce e gentile di sempre.
"Ti aspetto qui." Mi dice Harry, dandomi una leggera carezza sulla spalla e accennando un sorriso.
"Vai a casa e stai tranquillo, sistemo questa questione e poi ti chiamo per aggiornarti." Lo rassicuro, voltandogli le spalle per dirigermi per l'ennesima volta nell'ufficio del mio capo.
Il corridoio ora è diventando molto più corto di prima, in due passi sono già davanti a quell'odiosa porta, non ci metto molto ad aprire, decisa a voler tagliare corto la faccenda.
"Da quanto tempo." Scherzo prendendo posto sulla stessa poltrona di prima.Charles non sorride. Ogni emozione ha lasciato il suo viso, perfino la sua carnagione sembrava più pallida del solito.
"Ho visto i video delle telecamere. E una scena mi ha lasciato veramente di stucco." Inizia il discorso, giocando nervosamente con il cappuccio di una penna. "Ti ho vista prendere cento euro dalla cassa. I cento euro mancanti, Nat." È deluso, come un padre lo sarebbe se scoprisse che la propria figlia ha rubato in qualche negozio. "Posso sapere il perché?" Cerca di mantenere la calma.
"Erano per te! Me l'ha detto Beth! Ti servivano e li ho presi e lei te li avrebbe portati." Parlo alla velocità della luce, alzando di qualche tono la mia voce. Le mani gesticolano freneticamente.
"Io non ho mai chiesto di prendere quei soldi a nessuno. Se avessi avuto bisogno di soldi li avrei presi io personalmente." Mi informa più confuso che mai.
"Chiedi a Beth! Lei saprà dirti di più riguardo tutto questo. Ho fatto solo quello che mi ha chiesto!" Indico con la mano il suo cellulare, perdendo completamente la capacità di rimanere calma e tranquilla.
"Va bene. Lo farò. Tu rimani qua." Si alza dalla poltrona ed esce dalla stanza, mentre digita il numero della figlia.
Lo sento parlare, ed ogni secondo che passa sento il respiro mancare sempre di più dai miei polmoni. Cerco di origliare la conversazione, ma tutto è ovattato dalla pesante porta che non lascia passare i rumori.
Dopo circa due minuti, l'uomo ritorna nea stanza, le labbra sono ridotte ad una sottile linea e stringe talmente forte il telefono da avere le nocche della mano bianche.
"Quindi?" Chiedo impaziente. Pronta a sentire delle scuse provenire dalla sua parte.
"Beth giura di non averti mai chiesto di prendere quei soldi."E in quel momento perdo completamente la capacità di formulare qualsiasi parola.
Rimango in silenzio. Gli occhi e la bocca spalancati.
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Let's hurt tonight
Romance"Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano." Natalie vive felicemente a New York, cercando di dimenticare Neymar, ma il destino ha in serbo per lei molte sorprese. Amori, gelosie, bugie e tanto altro. Questa è "let's hurt ton...