3.

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          Do you know each other?

Mi dirigo verso il famigerato tavolo 10 cercando di non scontrarmi con i miei colleghi, il ristorante è già pieno e stiamo lavorando parecchio.
Sorrido quando vedo la chioma rosso fuoco di Lily sfrecciare tra i tavoli, mentre Harry ha intrapreso una conversazione con una coppia di anziani e a giudicare da come gesticolano l'argomento sembra molto serio.
Sorrido a Jillian, una mia collega, e lei mi sussurra un "quanto ti invidio" con l'aggiunta di occhi sognanti, facendomi capire che quel famoso ospite è più interessante di quanto immaginavo.

Ovviamente Lily mi affianca facendo finta di dover andare a prendere le ordinazioni al tavolo di fianco al mio, in realtà è solo curiosa di vedere il VIP.
"Magari è Zack Efron." Annuisce convinta delle sue parole.
"Con la fortuna che ho sarà sicuramente qualche personaggio di poco conto che neanche conosco." Mi lamento mentre accelero il passo, questa sala è troppo grande per i miei gusti, dovrebbero rimpicciolirla o almeno farci lavorare con dei pattini a rotelle.

Quando arrivo al tavolo non guardo subito in faccia ai due clienti, prima voglio servirli e rimanere professionale, ripetendomi, nel mentre, di non urlare se mi fossi trovata davanti Chris Evans.
"Ed ecco qua i vostri antipasti, spero siano di vostro gradimento." Sorrido appoggiando i piatti.
Quando alzo lo sguardo, però, quasi non mi viene un mancamento, mi appoggio con la mano al tavolo per cercare un minimo di equilibrio e i miei occhi si incatenano ai suoi.

"Neymar." Sussulto non riuscendo a formulare frase migliore, in questo momento lo stupore non mi permette di fare granché.
"Natalie." Risponde con il mio stesso tono, i suoi occhi vagano per una frazione di secondo in tutto il mio corpo, come se stesse cercando di capire se sono veramente io.
"Oppure è il tuo ex storico." Faccio quasi fatica a percepire il commento di Lily, sono più concentrata a guardare il ragazzo di fronte a me, a chiedermi come sia possibile che in tutti i ristoranti di New York lui sia venuto proprio in questo.

"Vi conoscete?" La voce di una ragazza mi fa capire che Neymar non è ad una semplice cena con un amico, ma bensì a quello che sembrerebbe un appuntamento.
"Si, siamo..."
"Abbiamo degli amici in comune." Interrompo Neymar e sorrido cordialmente alla ragazza.
È molto bella, i lineamenti sono minuti e sottili, ha due grandi occhi azzurri e i capelli sono di un biondo scuro, quasi marrone. Quello che, però, colpisce la mia attenzione è il grosso brillante che porta al collo, è probabilmente più grande di un mio occhio e a giudicare da quanto luccica deve valere molti soldi. Ovviamente è abbinato a dei vestiti eleganti e firmati, questa ragazza ha molto stile. Neymar ha migliorato i suoi gusti.
"Buon appetito." Dico prima di dirigermi alla svelta verso la cucina, ho bisogno di uscire da questa sala il prima possibile, devo allontanarmi da lui.

Quando entro mi appoggio al muro, mi guardo intorno e noto che nessuno mi ha ancora vista, meglio così.
"Ti da fastidio se gli chiedo un autografo?" Harry compare al mio fianco, appoggiandosi anche lui.
"Sei un suo fan?" Chiedo guardandolo e cercando di sdrammatizzare questa situazione, non voglio fare scenate qui dentro.
"Chi non lo è?" Quasi urla in preda all'euforia, sembra una ragazzina di quattordici anni al concerto del proprio idolo.
"Io." Commento ironica mentre vedo Jordan venire verso di me.

"Era a proprio agio? Hai visto se ha guardato schifato il piatto? E se odia i salumi? Oddio che casino!" Se Harry sembra una ragazzina, lui ora assomiglia ad una sposa il giorno prima delle sue nozze.
"Adora i salumi, fidati." Lo tranquillizzo sorridendogli.
"Come fai a saperlo?" Chiede visibilmente confuso, in effetti per uno che non sa che conosco Neymar questa risposta deve sembrare molto strana.
"Ehm... l'ho notato dallo sguardo che ha lanciato al prosciutto, sembrava vero amore." Fingo una piccola risata mentre sento il sudore scendere dalla mia fronte, spero beva questa bugia.

"Sono così felice! Tra poco partiamo con i primi, ok?" La tranquillità e la determinazione ora prendono il sopravvento su Jordan e afferra una padella sventolandola in aria come se fosse un premio molto ambito.
"Il dolce glielo da Nat." Ho mai detto quanto voglio uccidere Harry? La risposta è: tantissimo.
"Harry, vai in sala a servire i tuoi amici anziani." Lo spingo fuori scuotendo la testa, facendo capire a Jordan che il mio amico aveva appena avuto un momento di mancata lucidità mentale.
Ovviamente capisco che per quella serata avrei dovuto servire solo il tavolo di Neymar, visto che abbiamo una sorta di "codice" all'interno del ristorante: ai clienti importanti verrà assegnato un solo cameriere che si occuperà di loro per tutta la serata, evitando di distrarsi portando altri ordini ad altri tavoli. È una piccola regola creata dalla mente perfezionista di Charles.

"Ecco i primi! Vola al tavolo." Jordan quasi mi spinge fuori dalla cucina, facendomi sbuffare sonoramente, non volevo ritornare da lui, volevo starmene nascosta per tutta la serata, sperando che Neymar e la sua nuova fiamma se ne andassero il prima possibile.
Arrivo a grandi passi al loro tavolo, sfoggiando uno dei miei sorrisi falsi migliori, mascherando quello stato di ansia mista a rabbia che riempiva le mie vene.
"Ecco qua." Appoggio con estrema delicatezza i piatti, afferrando quelli ormai vuoti dell'antipasto.
Neymar, da bravo gentiluomo, prende il suo e me lo porge, la pelle mi freme quando le nostre mani si toccano e quasi ho la sensazione che lui faccia apposta a non lasciare subito il piatto, per poter continuare a toccarmi. Probabilmente è solo la mia fantasia.

"Gli antipasti sono stati di vostro gradimento?" Recito la domanda di rito, cercando di non balbettare.
"Assolutamente sì." Mi sorride cordiale la ragazza, assaggiando la pasta che le avevo appena portato ed emettendo un piccolo gemito di piacere. "Anche questa è ottima, fai i complimenti al cuoco." Sembra una persona molto dolce e simpatica, e questa cosa mi infastidisce ancora di più, se fosse stata più sgradevole sarebbe stato più facile far finta di niente, ma, ovviamente, il destino ce l'ha con me.
"Anche il servizio è molto gradevole." Questa volta è Neymar a parlare, capisco subito che si riferisce a me, e per questo sento le guance andarmi a fuoco e lotto con tutta me stessa per cercare di nascondere il piccolo sorriso imbarazzato che vuole a tutti i costi uscire.
"Grazie, sei molto gentile. Ora vi lascio mangiare in pace."

Questa serata sarà molto lunga.

Let's hurt tonight Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora