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-VIP-

"Che ne dite di mangiare da Roses?" Chiede un Harry totalmente spaparanzato sul divano, occupandone più della metà.
"Io ci sto, ho proprio voglia di un suo hot dog." Lily ha già gli occhi sognanti, immaginando il pranzo che avrebbe mangiato in quel locale.
"E me lo chiedi pure?" Rispondo staccando gli occhi un attimo dal telefono e sorridendogli complice.
Sto parlando con Noah, mi sta raccontando di quanto gli manchi lavorare con me e di come, ora che la voce che è gay si è sparsa in giro, quasi ogni ragazzo omosessuale in zona va a provarci con lui, cosa che a Cody non va molto a genio. Inoltre la nuova barista tra qualche mese si trasferisce in Irlanda, così lui dovrà cercare nuovo personale, mestiere che lui definisce "estenuante".

"Con chi stai parlando?" Percepisco il viso della mia amica a pochi centimetri da me e la cosa viene confermata quando sento alcuni ciuffi di capelli rosso fuoco solleticarmi la guancia.
"Noah." Le dico, aspettandomi qualche suo commento che non tarda ad arrivare.
"Cosa non farei a quel ragazzo." Risponde mordendosi il labbro in modo scherzoso. Ha una specie di cotta per lui, ogni tanto mi obbliga a chiamarlo per potergli parlare, dice che la sua voce è troppo sensuale e che dovrebbe lavorare come doppiatore o in radio.
"Direi che non puoi fargli proprio un bel niente, dal momento che è gay." Harry ama prendersi gioco di Lily, sono la tipica coppia cane e gatto, anche se l'affetto che provano l'uno per l'altra è evidente.
"Potrei fargli cambiare idea." Fa spallucce la rossa afferrando successivamente il telecomando e iniziando a cambiare canali, fermandosi, poi, su un programma di musica pop.
"Non ci sperare, tante ragazze ci hanno provato e hanno fallito miseramente." Appoggio una mano sulla sua spalla dandole ironicamente conforto.

È ora di andarmi a preparare se voglio mangiare ad un orario decente e soprattutto se non voglio beccare una fila infinita da Roses, è un locale molto gettonato in città.
Indosso una camicetta nera con qualche fiorellino rosa e un paio di jeans chiari, corro in bagno e mi trucco velocemente, applicando solo il mascara e un po' di fondotinta.
Quando esco i miei due amici sono già pronti davanti alla porta d'ingresso e, mentre mi infilo le scarpe, Harry inizia a lamentarsi di quanto abbia fame e di come, se non ci fossimo sbrigati, lui sarebbe svenuto in strada, rischiando di farsi investire da qualche taxi.

Quando arriviamo davanti a Roses notiamo che c'è già qualche tavolo occupato, sono quasi tutti ragazzi giovani e Lily si fionda nell'unico posto rimasto vicino alla vetrata.
"Prendetemi Hot dog e patatine!" Urla lanciandosi sulla sedia e sorridendo a una ragazza alla quale aveva appena rubato il posto.
"Non cambierà mai." Commenta Harry scuotendo la testa.
"Pericolo a ore due." Lo avverto nascondendo un sorriso per evitare di essere vista dal soggetto in questione.
"Non dirmi che.."

"Harry!" Megan, la cassiera, saluta il mio amico con un sorriso a 32 denti, rivolgendo, invece, a me uno sguardo di fuoco.
È una sua vecchia fiamma, sono stati insieme una notte e ora lei lo perseguita, convinta che un giorno lui si innamorerà di lei.
"Ciao." Risponde semplicemente il castano con un piccolo sorriso imbarazzato. È troppo un bravo ragazzo per dirle esplicitamente che non è interessato a lei, così si limita a risponderle normalmente, mantenendo la situazione nella norma.

"Fammi indovinare: prendi un bacon menù. Giusto?" Rimango impressionata quando capisco che ha imparato a memoria anche cosa prende Harry a pranzo, lui ha un piatto per ogni periodo della giornata e molto spesso evita di venire da Roses quando sa che lei è in turno.
"Già, e un hot dog con patatine." La ragazza annuisce non chiedendomi minimamente il mio ordine, cosa su cui non mi soffermo particolarmente.
È risaputo che prova un odio profondo nei miei confronti, è convinta che io sia innamorata di Harry, cosa più che impossibile, lui è come se fosse mio fratello.
Aspetto il mio turno guardandomi intorno, adoro l'arredo anni '80 di questo posto.

Quando finalmente riusciamo a prendere le nostre cose raggiungiamo Lily al tavolo e pranziamo chiacchierando del più e del meno.
Come già mi aspettavo rimaniamo insieme anche durante il pomeriggio, decidendo che saremmo andati direttamente a lavoro insieme, cosa che facciamo molto spesso, è per questo che nel ristorante siamo conosciuti come "i tre moschettieri".
"Io prima di attaccare devo passare al supermercato a prendere il latte di soia da portare al Crystal." Avverto i miei amici quando mi rendo conto che ormai erano le cinque passate.
"Ti accompagno." Risponde Lily facendo spallucce.

"Io invece è meglio se mi presento almeno dieci minuti prima, ci metto sempre un'eternità a cambiarmi, quella camicia ha i bottoni strani e non riesco mai a chiuderli." Si lamenta Harry sbuffando, lui odia quella divisa.
"Allora ci vediamo là." Lo saluto svoltando a destra, in direzione del piccolo negozio di alimentari della zona.
"Porca vacca." Io e Lily rimaniamo di stucco quando ci accorgiamo del gran numero di persone presenti nel supermercato, se non ci fossimo date una mossa saremmo sicuramente arrivate in ritardo a lavoro.
Iniziamo a correre per i reparti, facendo saettare la testa tra i vari scaffali in cerca del prezioso latte di soia che sembrava sparito.

"Eccolo!" Urla la mia amica indicandolo, facendo girare una coppia di anziani.
Afferro due confezioni rischiando di far cadere un'intera scatola piena di bottiglie di vetro di latte, ma per fortuna Lily ha i riflessi pronti e riesce a fermarla.
Corriamo verso le casse e impreco quando vedo la fila immensa che c'è.
"Potremmo rubarle." Mi giro verso di lei fulminandola.
"Stavo scherzando, adoro stare in fila due ore e camminare alla velocità di una tartaruga decrepita." Alza gli occhi al cielo sbuffando, guadagnandosi una piccola spinta da parte mia.
Finalmente, dopo circa mezz'ora, arriva il nostro turno, per fortuna il ragazzo è molto veloce e in pochissimo tempo siamo già per strada a correre come due pazze verso il ristorante.

"Questa vita non fa per me!" Mi lamento mentre la mia amica, data la sua piccola statura, fatica a stare al mio passo.
"Stai zitta, barcellonese." Scherza con la voce spezzata per via della fatica.
Ovviamente arriviamo in ritardo, ci fiondiamo nella porta sul retro e quasi ci schiantiamo contro un Charles decisamente contrariato.
"Smith, è il tuo secondo ritardo nella settimana, e siamo solo a mercoledì!" Si rivolge alla mia amica, non prima di avermi schioccato uno sguardo di disappunto.

"Il meglio si fa sempre aspettare!" Risponde mentre corriamo nello spogliatoio.
Ci cambiamo alla velocità della luce, non sono neanche sicura di aver indossato la camicia in maniera decente ed entriamo a grandi passi nella cucina, pronte a servire i primi clienti con gli antipasti.
"Questo lo devi portare al tavolo 10. Fai veloce! È un cliente molto importante, non deve aspettare!" Jordan, il capocuoco, mi piazza in mano due piatti pieni di salumi e quasi mi spinge verso la sala.

Appena esco mi ricompongo un attimo, sfoggio il mio miglior sorriso pronta per servire quel famigerato "cliente importante" di cui parlava Jordan, curiosa di sapere chi sia.

Let's hurt tonight Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora