8.

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Dopo aver salutato Ney, entro in casa e mi butto sotto la doccia. Oggi pomeriggio devo andare al ristorante per "un appuntamento importante", o almeno così lo aveva definito Charles. Probabilmente si tratta della solita riunione di Teambuilding a cui partecipavamo sempre e solo io e i miei due amici.
Mentre il getto d'acqua lava via i residui di shampoo dai miei capelli, mi ritrovo a pensare alla serata precedente, a quanto, in pochissime ore, io e Neymar ci siamo riavvicinati, portandomi a sorridere come un'ebete da sola.
Dire che sono al settimo cielo è riduttivo, non so neanche quali parole usare per descrivere la sensazione che provo in questo momento, è come se, finalmente, tutto si fosse riallineato, come se ogni cosa fosse andata al suo posto: avevo un lavoro che mi piaceva, degli amici fantastici, stavo per diventare zia e avevo finalmente chiarito con lui. Cosa volevo di più?

Esco dalla doccia e, dopo essermi asciugata, infilo una maglietta abbastanza grande e mi fiondo in salotto, accendendo la tv e gustandomi una puntata di Lucifer, serie tv che ho scoperto da poco, ma che amo alla follia. Ad ogni scena scandalosa faccio partire una registrazione per commentare con Harry, ricevendo le sue classiche risposte da fan pazzo scatenato di serie tv. Probabilmente ha visto tutta la libreria di Netflix, non perché non ha nulla da fare nella vita, ma perché, per lui è proprio una vera passione, adora immergersi nelle trame dei vari film o altro.
Purtroppo il tempo passa in fretta e in men che non si dica mi ritrovo già a camminare per andare al ristorante. La mia voglia di assistere ad un'altra riunione noiosa di Charles è pari a zero, ma se non mi fossi presentata, me l'avrebbe fatta pagare facendomi pulire il bagno dello staff per minimo un mese.
Sto attraversando velocemente la strada, almeno una ventina di macchine è ferma al semaforo, lanciando qualche maledizione a quell'oggetto luminoso, pregando che diventi verde il prima possibile. Un difetto di New York? La troppa fretta che hanno tutti.

Quando sono quasi al marciapiede, mi giro verso la prima macchina ferma, lanciando un breve sguardo alla ragazza alla guida. Era quella che era con Neymar ieri sera.
Ha un aspetto molto curato, i suoi capelli sono raccolti ordinatamente in una coda alta, mentre sul suo viso porta un sottile strato di trucco, che rende il tutto molto naturale e professionale.
I nostri sguardi si incrociano e lei mi lancia un piccolo sorriso, accennando un saluto con la mano, che però viene interrotto dal clacson della macchina dietro di lei. Il semaforo è verde da circa due secondi contati, troppo tempo per un newyorkese.
La guardo sfrecciare via con un'espressione confusa in viso, non capendo molto bene la situazione.
Non è un segreto il fatto che sono l'ex fidanzata di Neymar, la nostra storia è finita molto spesso su vari giornali e riviste, ma, ammesso che lei sia una sorta di "fiamma", speriamo ormai spenta, di Neymar, che senso ha salutarmi?
E, soprattutto, sa del nostro riavvicinamento? Neymar ieri le ha detto qualcosa?

Con mille dubbi in testa entro nel locale, venendo investita dal classico profumo delle focaccine di Jordan, facendomi sorridere. Ogni volta che ci riunivamo lui ci viziava preparandoci qualche stuzzichino, dicendo che solo così saremmo riusciti a sopportare i monologhi infiniti di Charles.
Ovviamente per ora siamo solo io e i miei due amici, che fremono dalla voglia di sapere cosè successo tra me e Ney.
"Dai, tanto arriverà in ritardo. Sputa il rospo!" Dice Lily addentando una fetta di prosciutto crudo, riferendosi al fatto che il nostro capo, in queste occasioni, ama farsi aspettare come una sposa all'altare.
"Ve lo dirò quando avremo finito. È lunga da spiegare." Mi giustifico evitando di guardarli, so perfettamente che mi stanno fulminando con lo sguardo, infastiditi dal mio comportamento.
Ad un certo punto la porta si apre, rivelando Jillian e Gregor, persone che non si sono mai degnate di venire ad una riunione. Jillian è una ragazza molto simpatica, ma odia socializzare a lavoro, dice che un'amicizia potrebbe rovinare il suo lavoro, evitando di presentarsi a qualsiasi evento che comporti parlare più del dovuto con i suoi colleghi.
Gregor, invece, non ha mai spiccicato parola con nessuno di noi, limitandosi a salutarci e basta, sembra che vive in un mondo tutto suo, posto in cui noi non siamo evidentemente presenti.
Voci di corridoio, però, dicono che i due hanno una specie di flirt in corso, cosa che andrebbe contro la teoria della ragazza e che, però, dimostrerebbe che il ragazzo è capace di provare sentimenti umani, perché sì, c'è chi è convinto che lui sia un robot.

I due ci rivolgono un sorriso sfuggente, sedendosi in un tavolo abbastanza lontano da noi, ma abbastanza vicino al cibo preparato da Jordan.
"Secondo me hanno dormito insieme." Commenta Harry alzando e abbassando a ritmo le sopracciglia.
"Non credo che Gregor si possa accoppiare con noi umani." Commenta Lily facendoci scoppiare a ridere, portando Harry a sputare un pezzo di focaccia, gesto che attira l'attenzione dei due, che ci rivolgono una sguardo abbastanza infastidito.
Dopo circa cinque minuti, Charles fa capolino nella stanza, seguito da una ragazza che non ho mai visto in vita mia.
È abbastanza alta, i capelli sono biondi e gli occhi di un verde acceso. Indossa una camicetta azzurra e un paio di pantaloncini bianchi. Sembra molto fine ed educata.
Ci saluta con un breve sorriso, guardando l'uomo al suo fianco, pronta per sentirlo parlare.
"Ragazzi." Si schiarisce la voce Charles. "Sono molto contento di verdervi. Vi ho riuniti per presentarvi una persona che farà parte del nostro staff!" Annuncia molto euforico, lasciandoci abbastanza perplessi. Di solito è molto scettico riguardo le nuove assunzioni, tratta i nuovi arrivati con sufficienza e non mostra mai segni di apprezzamento, non fidandosi delle loro capacità.

"Visto il gran numero di clientela che facciamo ogni giorno, ho deciso di assumere qualcuno, e lei mi sembrava la ragazza perfetta. Si chiama Beth Forbs, e da oggi lavorerà con voi." Ci informa indicando la ragazza al suo fianco. Io e i miei due amici ci lanciamo un veloce sguardo d'intesa: Forbs è il cognome di Charles. Ci sono troppe coincidenze e la prova finale è la grande somiglianza che ho notato solo ora fra i due: lei è sua figlia.
"Natalie." Mi chiama facendomi raddrizzare sulla sedia, deglutendo rumorosamente.
"Da adesso lei sarà la tua ombra. Le dovrai spiegare ogni minima cosa, da questo istante diventerete inseparabili. Anche in pausa sarete insieme, ha bisogno di qualcuno che la aiuti ad ambientarsi e fare amicizia e tu sei quella che fa al caso suo." Sorride come se mi stesse dicendo che mi affiderà un cucciolo di panda da accudire.
Annuisco senza emettere una parola, ricambiando il sorriso che Beth mi ha appena rivolto, ansiosa dell'incarico che mi è stato appena assegnato.
È la figlia del capo, devo trattarla come una regina.

Let's hurt tonight Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora