Quando aprii gli occhi credetti realmente per un attimo di aver avuto un incredibile sogno. Eppure ero sdraiata sulla spiaggia e le onde si scagliavano contro di me. Mi turbai. Era tutto molto strano. Mi alzai per quel che potevo rimirandomi la coda ancora presente. Mi stropicciai gli occhi, mi pizzicai più volte. Mi presi addiritura a sberle. Era tutto reale,io ero reale. Allontanai le pinne dal contatto con l'acqua e le lascia inzuppare di sabbia. Mi guardai intorno. Non era ancora l'alba ma il cielo già era più chiaro rispetto a quando è notte inoltrata. Il mio pensiero si volse subito alla mia famiglia. Per quanto ero scomparsa? Evidentemente mi saranno venuti a cercare. Immaginai la preoccupazione di mia madre che era di natura molto protettiva nei confronti di me e Rosa. Ero ritornata al punto di partenza. Riconobbi gli scogli con i miei vestiti incagliati(con grande soglievo). Sentii un leggero fastidio alla coda che stava riassumendo la forma delle gambe. La mutazione fu una cosa davvero spettacolare. Se ci fosse stata qua Sasha. Non la sentivo da un po'. Non le avevo ancora fatto le registrazioni. Quando le gambe ricomparirono e le squame se ne andarono mi misi in piedi con cautela augurandomi che non ci fosse nessuno a quell'ora sulla spiaggia date le mie condizioni. Ovviamente sia io che i vestiti eravamo fradici. Li raccolsi e li indossai noncurante. Mi diressi verso casa con una strana ansia.Cosa avrei detto ai miei?E a Sara?E ai nonni? Avrei davvero potuto raccontare così la verità su un simile evento che già a me sembrava assolutamente pazzesco? Forse conveniva inventarsi una scusa. Sulla soglia di casa le luci erano accese e questo era segno che mi avevano cercata e che restavano ancora in attesa di mie notizie. Forse avevano anche chiamato la polizia. Suonai il campanello. la porta si aprì quasi subito e udii un urlo di gioia. La nonna mi abbracciò forte e mi fece entrare.
"Maureen è qui e sta bene!". Urlò tutta allegra ed eccitata. Vidi mia madre e mio padre corrermi incontro. Lei era in lacrime e mi abbracciò forte. Lui era sempre stato l'autorità e nascondendo le sue emozioni più profonde mi domandò: " Ma dove sei stata? Cosa è successo?"
Rimasi un momento perplessa e poi raccontai una bugia, la raccontai davvero bene.
" Avevo bisogno di riflettere,stare un pò per conto mio, mi sono diretta verso la spiaggia e sono salita sugli scogli. MI sono sporta troppo e sono scivolata bruscamente. Sono finita in acqua ma ora sto bene".
" Ma è passato un sacco di tempo mia cara!". Disse la nonna con una certa premura.
"Che ore sono?" Chiesi io con un tono di voce leggermente tremante.
Lei rispose con una sottile angoscia:" Sono le tre del mattino e la festa è finita all'una. Come mi spieghi tutto ciò?"
"Nonna" Iniziai io:" Sono stata un'ora credo sulla spiaggia, mi sono quasi addormentata. Forse è passato più tempo di quel che credevo, non lo so. Forse mi sono addormentata,non ricordo. So solo che dopo un pò che ero li mi sono arrampicata sugli scogli e sono scivolata".
L'anziana si calmò un momento sedendosi in una sedia li vicino. Mia madre le accarezzò un riccio ribelle in quell'ammasso rosso di capelli che portava. La rassicurò con parole dolci mentre mio padre mi intimava ad andarmi a cambiare e sistemare dato che ero fradicia. Ubbidii anche se sapevo che ne avrei pagato le conseguenze per la preoccupazione causata. Mentre salivo la scale per raggiungere il piano superiore mi venne in mente che mio nonno e mia sorella non c'erano. Mi voltai e chiesi a tutti i presenti in sala:" Dove sono Rosa e il nonno?".
" Sono usciti a cercarti e con loro c'è anche un ragazzo di nome Daniel che alloggia al villaggio dove si è tenuta la festa". DIsse mamma.
"Il figlio di CArl". Esclamò la nonna. Sentii il mio cuore battere più forte, temevo di stare arrossendo e girandomi verso le scale dissi semplicemente:" Avvisateli che sto bene e che li ringrazio di cuore". Scappai in camera mia senza attendere risposta. Lui mi stava cercando. Si preoccupava per me. Dal mio petto si diffuse una sensazione calda e avvolgente, avrei voluto averlo vicino a me in quel momento. Dopo essermi sistemata scesi e trovai sulla soglia mia sorella, il nonno e lui. Daniel quando mi vide si avvicinò sorridendo e mi abbracciò forte."Temevo ti fosse successo qualcosa". Mi disse dolcemente. Allora io gli sussurrai in un orecchio:" E' tutto a posto, io sto bene". Sentire il calore del suo corpo, la sua vicinanza,la sua voce, era come raggiungere un luogo incantato. E lui era quel posto. Mi guardò dritto negli occhi:"Davvero stai bene?". "Si". Risposi io sorridendo. Mi accarezzò i capelli con una leggerezza ed un tocco unici, come lui. Fu solo allora che mi resi conto di essere osservata. Mi staccai da lui quasi di scatto. Lui sembrò cogliere al volo. " Grazie Daniel sei stato gentilissimo". Dissi un poco rigida."E' stato un piacere". Ricambiò lui avviandosi fuori dalla porta ma non senza avermi fatto un occhiolino. Sorrisi debolmente sentendo le guance in fiamme. Rosa mi fissava silenziosa, i nonni e i miei ridacchiavano tra di loro. Che imbarazzo. Me ne fregai e senza dire niente corsi in camera mia. Tremavo eppure ero felice.
Dormii un bel po' ma poi mi alzai per colazione verso le 11 del mattino. La mia vita stava prendendo una svolta pazzesca. Non vedevo l'ora di provare a immergermi in acqua per vedere di nuovo le reazioni del mio corpo e la mutazione. Ma mio padre rovinò i miei progetti per la giornata." Sei in punizione". Mi disse nonappena arrivai in cucina:" Per averci fatto prendere un bello spavento ieri sera ti proibisco di uscire di casa fino a domani mattina". Annuii. Me lo sarei dovuto aspettare. I progetti sarebbero cambiati. Eppure sentivo dentro di me un forte richiamo. Era il mare con la sua dolce melodia selvaggia.
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Perla nera
FantasyLe onde si infrangono sulla spiaggia deserta al chiaro di luna, mentre mi lascio avvolgere dal mare e dai suoi canti.