Il giorno seguente mi svegliai presto con una gran fame. Andai in cucina e aprii il frigo. Dopo aver bevuto un po' di latte con i biscotti mi precipitai in bagno a sistemarmi. Allo specchio parevo uno zombie. I miei capelli erano scompigliati e pieni di nodi. Aprii il rubinetto dell'acqua e mi lavarmi velocemente la faccia. Feci davvero presto, tanto che la strana sostanza collosa sulle mani non ebbe il tempo di ripresentarsi. Mi asciugai bene il viso e mi guardai allo specchio. Mi stropicciai gli occhi piú volte dallo stupore. Le mie guance avevano assunto vita ed erano piú rosee, gli occhi erano leggermente piú chiari e la luce del sole ne faceva emanare luce. Sorrisi. Mi sgroppai i capelli che peró restavano sempre gli stessi; ovvero cupi e tristi. Decisi di raccoglierli in un ordinaria coda. Ero davvero stupita da tutto ció. Ma cosa mi stava succedendo? Mentre pensavo a queste cose udii suonare il campanello. Ero ancora in pigiama e dormivano tutti. Decisi di fregarmene e aprire. Sulla soglia lo vidi, splendido come la sera prima, con i raggi del sole che gli scompigliavano i capelli dorati:Daniel.
"Ciao".Lo salutai io allegramente.Lui sembró fissarmi intensamente per un millesimo di secondo e disse:"Ho portato dei pesci per i signori.Tu sei la nipote immagino".
"Si, e tu sei il bravo ragazzo di cui mi parlava la nonna ieri sera a cena".Risposi io divertita. Poi lo invitai a entrare e mettemmo i pesci dentro un secchio in cucina. Erano solo le sette e immaginai che suo padre si fosse alzato notevolmente presto per pescare. Lui tornó a fissarmi.
"Che c'è?"Chiesi io.
"Niente".Rispose lui:"Sei solo molto bella".
"Mi prendi in giro?"Dissi io ridendo.
"No".Sentenzió lui:"Sei davvero incantevole".
Ero molto imbarazzata. Per fortuna a salvare la situazione ci fu mia sorella che comparve sull'uscio della cucina con un sussulto. Spostó lo sguardo da me a lui e poi scoppió a ridere. Che irritazione.
"Ciao sorellona, cosa ci hai portato a casa?"
"Hey...". La sgridai io.
Lei non mi fece proseguire. Il suo sorriso si spense immediatamente e divenne serio, intenso. Mi fissó dritto negli occhi e quasi gridó:"Ció che ti riserva il domani non è mai stato cosí lontano. E dopo che questo sará accaduto il tuo mondo e il suo cambieranno intrecciandosi".
Si bloccó di colpo. Il suo sguardo pareva vuoto, fissava un punto indefinito davanti a se mentre incominciarono a sgorgarle delle lacrime. La presi per le spalle preoccupata. "Rosa che ti succede?". Lei non rispose. Continuava a fissare un punto invisibile piangendo. La scrollai piú forte mentre Daniel mi chiedeva:"Ma che ha?"
E io rispondevo:"Non lo so". Poi d'improvviso si riscosse. Il suo sguardo tornó a fissarmi.
"Maureen".Mi sorrise dolcemente.
"Ma che ti è preso".Le dissi in preda alla collera. Lei si fece vaga."Non farne parola con nessuno e tu ragazzo sconosciuto, se oserai aprir bocca saranno guai".Lo fulminó con lo sguardo infuocato.
Lui si limitó ad annuire.
"Non posso parlare ora sorellona, solo tra un po' quando sarai in grado di capire". Detto questo si allontanó da noi e corse via. Guardai Daniel il quale si fece perplesso:"Forse è davvero meglio dimenticare questa bizzara situazione".
"Si, hai ragione". Annuii. Eppure le parole di mia sorella rimbomavano nella mia testa.
"Che ne dici se usciamo un po' sulla spiaggia? ". Propose lui.
Accettai volentieri.
La sabbia era calda sotto i piedi, il vento soffiava sui nostri visi.
"Ci bagnamo i piedi, che ne dici?"Mi intimó lui.
"No".Risposi io fin troppo allarmata.
"Perché? ".
"Io non amo l'acqua".
"Ma è bellissima e ieri sera mi hai detto che ti piaceva il mare".
"Si ma solo guardarlo.Perdonami ma ora devo proprio andare".Mi allontanai da lui a passi veloci mentre nel mio cuore si udiva un tuffo per via della bugia appena detta.Ma non potevo toccare l'acqua per via della colla che si accumulava intorno a me. Mi domandai se valesse lo stesso per l'acqua salata. Mi riparai in un boschetto sotto un albero e restai in ascolto del vento e dei fringuelli. Ma udivo molto di piú. Le onde abbattersi sulla spiaggia, i passi di qualcuno che si avvicinava... cosa? Mi guardai intorno e vidi in lontananza Daniel che veniva verso il boschetto. Ma come facevo ad udire i suoi passi in lontananza? Gli corsi incontro:"Scusa Daniel, non volevo". Mi scusai desolata.
"Non è successo niente".Sorrise lui.
E poi mi abbracció ed io mi lasciai avvolgere dalle sue braccia,il cuore che mi batteva forte. Restammo cosí per un po'. Quel momento era cosí magico. Si trattava di un comune abbraccio tra amici ma era come se in quel momento il mondo si fosse fermato per poi ripartire quando le nostre braccia si allontanarono le une dalle altre. Mi prese per mano. Camminammo in silenzio fino a casa mia."Ora ti saluto".Fece lui."Vado a fare colazione".Mi lasció la mano. Gli feci un cenno sorridente con la mano e lo accompagnai con lo sguardo mentre si allontanava.
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Perla nera
FantasyLe onde si infrangono sulla spiaggia deserta al chiaro di luna, mentre mi lascio avvolgere dal mare e dai suoi canti.