Tornai verso la spiaggia. Le onde del mare s'infrangevano violente sulla riva con un moto potente e armonioso.Quello spettacolo mi aveva da sempre incantata. Non c'era ancora nessuno in giro cosí mi avvicinai a piedi nudi verso il mare. Li lasciai accarezzare dall' acqua salata chiudendo gli occhi e sentendo il vento che mi scompigliava i capelli. Attesi e poi tornai a fissare i miei piedi. La sostanza collosa sembrava piú consistente, come se avesse reso i piedi piú morbidi. Uscii immediatamente dall'acqua scivolando in modo ridicolo come un bambino che non sa camminare. I miei piedi erano piú molli e flessibili. Non sapevo che pensare ed ebbi un po' di timore. Aspettai che tornassero normali e presi la via di casa. Sgataiolai in camera mia e mi distesi sul letto. I miei pensieri si spostarono da Daniel a Rosa. Mi stavo intrigando il cervello. Aprii la finestra lasciando entrare i raggi del sole. Mi sentivo viva. Dalla mia postazione godevo di un bel panorama. Udii dei passi e la porta che si apriva alle mie spalle. Mio padre entró esitando:"Ciao, Maureen, oggi pensavamo di nolleggiare delle bici per fare il giro della zona, tu che ne pensi?"."Ottimo".Risposi io.
"Partiamo dopo colazione allora".
"Ho giá fatto colazione e Da...cioè il figlio di Carl ha portato dei pesci".
"Eccellente".
Mi infilai le scarpe da ginnastica e mi risistemai la coda. "I miei capelli".Esclamai.Erano sempre neri ma luminosi. E avevano i riflessi blu alla luce solare."Wow".Pensai dentro di me. Al pianterreno salutai i nonni che facevano colazione con i miei e Rosa a cui rivolsi uno sguardo interrogativo al quale mi rispose con uno sguardo serio e facendo l'occhiolino. Nessuno dei presenti ci fece caso. Non le parlai. Quando ebbero tutti finito ci incamminammo verso un nolleggiatore di bici li vicino. La giornata corse veloce. Seguimmo un sentiero lungomare che portava ad un accumulo di graziose abitazioni colorate, probabilmente abitate da turisti piú che da residenti. Mi ricordai, non appena ci fermammo, del caffè dove tutti gli anni passavamo le serate in compagnia. Il locale aveva anche un palco per fare Karaoke e ricordo tutte le volte che ci salí mia sorella con la sua voce melodiosa. Mentre io parevo una cornacchia. La cosa era deplorevole. Da quando a dieci anni avevo fatto la figura della bimba stonata che si crede una star, mi ero detta che non sarei mai piú salita su un palco. Dopo il bar, dove ci fermammo per il pranzo, continuammo a seguire il sentiero fino ad uno spiazzo dove c'era il mercato. Mamma ne approfittó per fare un poco di spesa per i nonni. Quando tornammo alla villetta esausti stava calando il sole.
"Stasera c'è una festa al villaggio del Sole d'Oro, balli e musica. Possiamo andarci papi???".Lo imploró Rosa. Lui acconsentí suo malgrado non amasse gli eventi mondani. Ero elettrizzata. Scelsi un comodo abitino nero lucente e decisi di lasciarmi cadere i capelli in libertá. Mia sorella era stupenda, con un abitino verde smeraldo e un grosso fiocco dietro bianco. La festa prometteva bene. Il DJ andava alla grande e c'erano un sacco di ragazzi che si scatenavano nella pista a cielo aperto. Mi stavo divertendo da matti con mia sorella. Ma poi fui colta da un brivido. Mi allontanai involontariamente dalla folla festosa mentre Rosa era distratta. Andai verso un boschetto immerso nell'oscurità e poi oltre,verso la spiaggia. E le udii. Le onde sembravano chiamarmi. Mi avvicinai con il cuore che non so per quale motivo palpitava forte. Quando immersi i piedi fui colta dalla foga e corsi in mezzo all'acqua. Stavo bene. Mi immersi vestita di tutto punto. La colla mi circondó intensamente. Sentii un leggerissimo fastidio alle mani e ai piedi mentre diventavano palmati e le gambe si univano a trasformarsi in una coda blu e sgargiante. Dietro le orecchie mi si aprirono delle branchie. Mi studiai attentamente, colpita. Mi tolsi il vestito e mi lasciai trascinare dal mare.Era una sensazione unica. Non mi ero mai sentita a quel modo.
Avvertivo l'acqua intorno a me con una tale intensità che non avrei potuto descrivere a parole. Ció che feci in seguito fu talmente istintivo che quasi persi il controllo completo di me. Sfrecciai nel fondale riempiendo l'anima di quella libertà che non avevo mai provato, nuotai come non credevo di essere in grado di fare, la vista sott'acqua era ottimale e semplicemente incantevole. Non so per quanto andó avanti, so solo che non mi ero mai sentita cosí bene con me stessa. Era come se tutto si trasformarse in pura energia ed andrenalina. Talvolta riemergevo con la testa e mi guardavo attorno per poi essere riattratta verso il fondo del mare. La luna rifletteva la sua luce sull'acqua spumosa e salata da cui traevo tutta quella gioia di vivere. E fu cosí che mi abbandonai a sensazioni che non avevo mai provato prima e mi sentii per la prima volta una ragazza radiosa.
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Perla nera
FantastikLe onde si infrangono sulla spiaggia deserta al chiaro di luna, mentre mi lascio avvolgere dal mare e dai suoi canti.