Quando aprii gli occhi ero stesa sul divano. Rosa era accanto a me e mi teneva una mano. "Cosa è successo? ". Le chiesi un po' storna. "Allora, prometti che non svieni di nuovo?". Mi fece lei.
"Sono svenuta". Esclamai io. In quel momento entró nella stanza Juan. Mi sentii impallidire e tremare. Rosa se ne accorse. "Maureen, no. Guardami...". Chissà che faccia orribile dovevo avere. "Tu sei morto". Urlai.
"No". Ribadí lui. "Stavo solo tornando agli abissi". Il mio cervello andó in un semicortocircuito. "Tu sei...come me?". Dissi con voce alquanto nevrotica. "Maureen, anche tua madre era una sirena, è stata richiamata dal mare perché questo è il destino che ci spetta, il mare ci vuole per se". Si sedette accanto a me. La mia testa vorticava. "Come? Tu sei ancora qui". Lui sorrise un po' beffardo ma sempre dolce:"Il mare mi ha parlato, tu sei una perla a cui tiene molto, quella nera. Vuole che io ti aiuti a tornare negli abissi perché i tuoi legami terreni sono troppo forti e pericolosi. Sai chi è davvero Daniel? ".
Ci fu una pausa di riflessione. Poi domandai:"Dimmi allora chi è". Il mio sguardo si fece improvisamente truce. "È un cacciatore, Maureen. È un cacciatore di sirene". Ero allibita. Juan continuó:"Non puoi fidarti ne di lui ne della sua famiglia". Notai il braccialetto fosforescente di Juan, il luccichio che avevo visto quando avevo baciato Daniel e l'onda ci aveva investito. Era tutto chiaro. "Sei stato tu a lanciarci addosso quell'onda e a chiamarmi per nome sulla scogliera vero?". Rosa ascoltava in silenzio. "Si". Ammise lui. "L'unione con il mare ci puó conferire dei poteri". Era serio ma sorrideva. Lo trovava divertente, comparire improvvisamente dopo essere scomparso all'improvviso?.
Peró ero sollevata nel sapere che era almeno vivo e stava bene.
"La mamma dov'è?" . Chiesi.
"Maureen lei sta bene, nel mare". Disse Juan. Rosa uscí dalla stanza in preda ad una crisi di pianto. Tornai a rivolgere la mia attenzione a Juan. "Parlava di una malattia, la mamma". Dissi con un certo contegno e fermezza. "Si tratta di un virus che colpisce le sirene che non ritornano agli abissi. Ci trasforma lentamente, si inizia con piccoli gesti immotivati, come trascinare, voler trascinare le persone in acqua e poi vengono i veri attacchi di cannibalismo.Diventi una specie di mostro. Non si sa quanto ci voglia. Mesi.Anni. Non puoi fuggire al mare che ti chiama". Mi spiegó lui. Mi resi conto che in me stava già avvenendo, che cercavo di trascinare Daniel con me nel mare. Ero confusa. Mi alzai bruscamente e corsi via. Lui cercó di fermarmi ma io lo scansai e corsi fuori. Corsi lontano. Solo allora mi resi conto che avevo la perla con me. Non riuscivo a separarmene. Era dentro la mia tasca. Ritornai verso il mare per riflettere. Mi sedetti su uno scoglio a piangere. Sentivo di già la mancanza della mamma. Piansi amaramente. Non sapevo cosa fare. Mi stavo ammalando, dovevo assecondare il mio desiderio di seguire il mare. Ma c'era Daniel. Non potevo abbandonarlo. Ma lui era un cacciatore. Questa cosa era troppo atroce da sopportare. Sentivo di amarlo sul serio. Sentii dei passi dietro di me. Voltarmi e vedere il mio angelo mi fece sussultare, tremare. Mi sentivo in trappola, come una preda di fronte al predatore. "Ti ho trovata finalmente". Mi disse. Avrei voluto scappare ma non lo feci. Rimasi a fissarlo seria.
"Mia zia, la dottoressa Fox, mi ha detto tutto". La sua voce era neutrale. La donna aveva detto che non voleva farmi del male. Era anche lei una cacciatrice? Mi stava mentendo?
"In proposito a cosa?". Feci io vaga, mascherando la mia agitazione.
Lui estrasse fulmineo un coltello e me lo puntó al collo:"Dimmi che non hai ancora contratto la malattia Maureen. Cosí potremo concederti di andartene". I suoi occhi erano addolotati. Caddi in ginocchio piangendo. Non doveva finire cosí. Lui mise via il coltello e mi prese per le spalle."Nessuno vuole farti del male, se sei all'inizio della malattia o se non ce l'hai. Sono i malati avanzati che non si possono curare. Se ti unisci al tuo elemento e sei malata da poco puoi guarire". Lo guardai con gli occhi lucidi:"Cosa stai dicendo?". Gli domandai. "So che sei una sirena,mi hai salvato la vita e mia zia ha trovato delle tracce tipiche su di te. Non puoi mentirmi". Singhiozzai:"Mi dispiace, io non lo sapevo ma... mi sto ammalando". Lui mi guardó stupito ed incredulo. "Maureen,mi hanno detto che devo ucciderti solo se hai raggiunto lo stadio in cui desideri carne umana. Ucciderti. Lui poteva farlo. Mi sentii sprofondare a quelle parole.
"Daniel, non ci sono ancora arrivata".
"Allora puoi andartene". Disse freddo lui. "La terraferma non è il tuo posto". Mi sentii morta, uccisa. Quindi non mi amava piú? I suoi occhi erano impassibili. Era giorno ormai, mattino presto. "Daniel, ho paura". Ma non serví a niente. "Ti do tempo fino al tramonto". Detto questo se ne andó lasciandomi in una valle di lacrime.

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Perla nera
काल्पनिकLe onde si infrangono sulla spiaggia deserta al chiaro di luna, mentre mi lascio avvolgere dal mare e dai suoi canti.