Seven

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Millie's pov




<<Piacere, Finn>> mi disse ma io ero andata in una specie di trans.

Il finto sordo, stronzo e arrogante?

Non riuscivo ad accettarlo. Non per il fatto di aver perso, ma per il fatto che uno come lui mi avesse battuto, credendosi un Dio.

Ci fissavamo in modo totalmente contrari: lui mi sorrideva in modo beffardo e stronzo, mentre io gli volevo solo dare un pugno sul quel sorrisetto da ragazzo viziato.

Sadie mi guardò con una faccia divertita e mi diede una gomitata per riprendermi.

<<Millie>> risposi seria.

Ci furono 5 minuti di silenzio imbarazzanti, quando Caleb salvò la situazione.

<<Bene, ora che vi siete conosciuti direi che è inutile stare ancora qui a fissarci>>disse Caleb.

Ma non lo ascoltai, mi ero persa a guardare Finn, ha una faccia troppo curata per essere un ragazzo che guidava così bene ad una gara clandestina.

<<Ci vediamo al bar>> disse Finn con un sorrisino e posso giurare che sono diventata rossa come i capelli di Sadie.

Quando Caleb e Finn andarono via Sadie mi richiamò.

<<Stai bene?>>disse ridendo <<Non so, questo Finn ha una faccia già vista...>>dissi pensierosa.

<<Ci credo, lo hai visto al bar>>mi rispose scettica Sadie.

<<No, non per quello, ha un viso troppo perfetto per essere un ragazzo normale>>dissi mentre lo guardavo salire in auto.

<<È il figlio del proprietario del Circuito più famoso al mondo>>intervenne Jacob da dietro le nostre spalle.

<<Ecco dove lo già visto>>dissi.

<<Forse ora è meglio che vada, prima che i miei genitori sospetteranno>>mi disse Jacob dandomi un bacio.

<<Andiamo anche noi che sono stanchissima>>disse Sadie.

Andammo tutti a casa.



Ore 23:30



Finn's pov



<<Stai bene?>>mi chiese Caleb.

<<Si, perché?>>gli domandai.

<<Perché magari stavi spogliando quella ragazza davanti a tutti>>disse ridendo.

<<Non la stavo spogliando, la stavo...
esaminando>>conclusi.

<<Certo>>guardai Caleb con la faccia di chi non ha voglia di parlare di queste cose.

<<Capito, non parliamo più di Millie. A proposito tuo padre ti ha lasciato il via libera alla pista?>>mi chiese.

<<Sai che è molto difficile convincerlo quando si parla di auto>>

<<Lo so lo so>>mi dispiaceva vedere Caleb triste.

<<Però questo weekend non c'è per una gara in Canada, e magari potrei fregagli le chiavi per la pista>>mi abbracciò come un bambino con il suo gelato<<Grazie amico>>.

<<Prego, non potevo dire di no a quel musetto che mi ritrovo>>ridemmo.

<<Grazie per il passaggio a casa>>mi disse Caleb
<<Per questo esistono gli amici... per farti da tassista>>risi.

<<Ah ah molto divertente, ci vediamo>> mi salutò ed entrò in casa, ripartii per andare a casa mia.


                                    
Ore 12:00 p.m.



Quando arrivai a casa le luci erano spente.
Mio padre a delle regole severe e arrivare prima che scada il coprifuoco è una di quelle.

Purtroppo certe volte essere figlio di un padre famoso e ricco ha i suoi svantaggi.

Aprii la porta con calma, superai il soggiorno, e quando stavo per salire le scale la luce si accese di colpo.

<<Com'è andata la serata?>> mi vennero i brividi a quella voce senza amore che devo sopportare ancora.

Mia madre morì in un incidente stradale quando ero piccolo. Dopo la sua morte mio padre inizió a bere e non fu più lo stesso. Dopo un po' il suo avvocato gli disse di smetterla sennò perdeva tutti i suoi averi e il circuito, dopo quella volta non lo vidi più con una bottiglia in mano, e ne fui felice.

Ma l'ombra scura che ho in testa ogni volta che tornava a casa ubriaco quando io ero solo un bambino, non andrà mai via

Quando alla sera usciva e ritornava ubriaco mi dava la colpa della morte di mia madre perché c'ero anche io sul quell'auto, però solo io mi salvai, tirava fuori la cintura e mi diceva "tira fuori le mani" e lo feci sempre, perché avevo paura, ma quando inizia a crescere e lui ebbe smesso di bere le cose migliorarono un po', ma non cambiò il fatto che non parlavamo mai.

<<Bene>>dissi, stavo per salire le scale quando mi richiamò.

<<Finn...possiamo parlare?>>disse calmo, con un briciolo di tristezza.

<<Non ora, sono stanco>>gli risposi secco.

<<Buonanotte>>mi disse<<Buonanotte>>risposi mentre salivo le scale

Lo leggo negli occhi di mio padre che gli dispiace di come mi trattava e delle accuse che mi faceva.
Però ero ancora troppo arrabbiato con lui per perdonarlo per quello che mi aveva fatto.

Il dolore non sarebbe mai andato via, nemmeno con tutte le scuse o suppliche de mondo.






Inizio ad avere dei dubbi su questa storia, però siccome non piace lasciare le cose metà la continuo.

Comunque spero che vi stia piacendo.

𝐃𝐫𝐢𝐯𝐞 𝐦𝐞 𝐲𝐨𝐮//fillieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora