Capitolo 3

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MARTINA'S P.O.V.

"E' occupato?" la voce di un ragazzo sopraggiunge alle mie orecchie, obbligandomi a voltarmi verso di lui.

"No, credo di no" tiro un sorriso, abbassando lo sguardo sullo sgabello, per poi riportarlo sul mio drink.

"Un Manhattan" si riferisce al barista, mentre prende posto accanto a me. "Piacere, sono Jorge" si gira a guardarmi. So bene chi è il ragazzo in questione. Non si potrebbe non riconoscerlo visto che è sulla bocca di tutti.

"Martina" mi volto a guardarlo. E così è questo l'imprenditore più giovane e famoso di tutto il paese, non posso contraddire le voci che girano su di lui. E' bello si.

"Bene Martina, posso offrirti il drink?" mostra il suo sorriso ammagliante, accompagnato da uno sguardo che mi mette abbastanza in soggezione.

"E perché mai?" sollevo un sopracciglio, continuando a scrutare lo scapolo più ambito dell'America Latina, che pensa solo a farsi tutte le ragazze che incontra.

"Per conoscerci e fare amicizia" scrolla le spalle. Afferra il suo bicchiere e inizia a mandare giù il liquido rossastro.

"E se non volessi fare amicizia con te?" se crede che io assecondi i suoi giochetti, ha sbagliato di grosso.

"Tutte vogliono fare amicizia con me" ghigna sicuro di sé.

Sospiro, cercando di trattenermi dallo spaccargli una di queste bottiglie in testa.

"Beh... io no, conosco quelli come te" mando giù l'ultimo sorso del mio drink, poi scendo dallo sgabello, ritornando con i piedi per terra.

"Quelli come me? E che tipo sarei io? Sentiamo" sussurra rauco.

"Mm... non sei mica il tipo che vuole solo sfilare le mutandine a tutte le ragazze che incontra? No, vero?" domando ironica. Odio le persone che si comportano così, quelle che pensano solo al divertimento di una notte.

"Ma no dai. Mi piace divertirmi, si, ma non faccio nulla contro la volontà delle mie accompagnatrici" strizza l'occhio. "Nessuna si è mai tirata indietro quando si tratta di me" si pavoneggia.

Resto in silenzio a fissarlo, basita dalle sue parole. Penso che essere sicuri di sé sia un pregio, sempre se questa sicurezza non sfoci poi in una sorta di fanatismo.

"Mi spiace deluderla allora, non sono quel tipo di ragazza" storco le labbra, giocando freneticamente con una ciocca dei miei capelli.

"Ah si? Eppure sono sicuro che io e te insieme faremmo scintille" si mette in piedi anche lui, avvicinandosi a me, fin troppo per i miei gusti.

Socchiudo gli occhi, respirando lentamente e cercando di mantenere la calma.

"Sei molto attraente, lo ammetto" sfiora il mio collo.

"Con me non funziona" riesco a dire, mantenendo la calma. "Vorrei poter dire che è stato un piacere conoscerla, ma non è così" sputo acidamente, girando i tacchi e allontanandomi dal bancone e da lui.

Individuo la mia amica Mercedes tra la folla; mi affretto a raggiungerla, stringendo i pugni mentre cammino. Ma come cavolo si permette? L'unica cosa che vorrei fare è tornare indietro e prenderlo a parole, magari spaccargli anche il muso o tirargli un calcio nelle palle.

"Mercedes" richiamo la mia migliore amica, che parla amabilmente con un'altra ragazza bionda, mentre sorseggiano dello champagne da due calici di cristallo.

"Si?" si gira verso di me, sorridendo a trentadue denti.

"Voglio andarmene" borbotto, facendo crollare il suo entusiasmo e il suo sorriso.

"Ma... ci stiamo divertendo, dai" si allunga verso un cameriere, che ci passa di fianco, per prendere un altro calice di champagne e passarmelo.

"Ho avuto uno scontro con Jorge coglione Blanco" roteo gli occhi, bevendo un sorso dal mio bicchiere.

"Ah" respira profondamente.

"Già... ci stava palesemente provando" ridacchio, coinvolgendo anche lei.

"E' coglione, l'hai detto anche tu" scrolla le spalle, facendomi annuire.

"Si ma... lasciamo stare" mormoro infastidita. "Io chiamo un taxi e torno a casa, ci sentiamo" frugo nella mia borsetta, cercando il cellulare.

"Vengo con te, detesto ammetterlo ma mi fanno male i piedi... chiamo Javier" scoppiamo a ridere e poi, a braccetto, usciamo dalla sala.

JORGE'S P.O.V.

"Vorrei poter dire che è stato un piacere conoscerla, ma non è così" mi volta le spalle e si allontana.

"Blanco perde colpi?" raggiunge il bancone, Diego. "Sangria" dice poi al barista.

"Non ci pensare nemmeno" punto il dito contro il moro.

"Ti ha rifiutato" ridacchia con il suo solito fare da stronzo.

"Smettila, cretino" gli batto una pacca sulla spalla.

Continuo a guardare la ragazza di poco fa, quella Martina, mentre cammina per la sala, muovendosi sinuosamente. I suoi fianchi ondeggiano a ritmo dei suoi passi e quel vestito nero le calza a pennello.

"Si è sexy, ma ti ha rifiutato" continua a prendermi in giro, aumentando la mia frustrazione.

"Ci sentiamo" lo saluto, allontanandomi verso il centro della sala, dove una ragazza dai lunghi capelli neri e un vestito blu si guarda intorno spaesata. "Ciao" la saluto.

"Ciao" ricambia il saluto.

"Sono Jorge" strizzo l'occhio, ammiccando alla giovane che ho dinanzi a me.

"E io sono Sarah" imita il mio modo di fare e non è niente male.

"Come mai qui, Sarah?" mi avvicino a lei, poggiandole una mano sul fianco.

"Ho accompagnato un'amica, che si è appena appartata con un tizio" poggia le sue esili mani sulle mie spalle.

"Bene, potremmo farlo anche noi, non ti pare?" propongo, avvicinandomi ancora di più a lei e facendo aderire i nostri corpi.

"Direi di si" ridacchia, prendendomi per mano. "Andiamo nel mio appartamento, non c'è nessuno che ci disturba" mi conduce fuori dalla sala.

Saliamo nella mia auto e guido seguendo le sue indicazioni. Durante il tragitto continua a provocarmi, eccitandomi ancora di più.

"Siamo arrivati" sussurra, poggiando una mano sulla mia coscia, vicino al cavallo dei pantaloni.

"Andiamo" scendiamo dall'auto e, troppo preso dal momento, non mi curo nemmeno di parcheggiarla correttamente.

In questo momento la mia mente è offuscata, penso solo a sfogare il mio desiderio, a divertirmi, senza pensare a tutto il resto. Ora come ora non ricordo nemmeno il nome della ragazza con cui sto 'giocando', conta solo quello che facciamo ora, tanto non la rivedrò mai più.

Passiamo la serata insieme, divertendoci e abbandonando fuori da questa porta i problemi della vita quotidiana. Sfogo tutta la frustrazione che ho in corpo, lo stress del lavoro, la pressione della famiglia e persino il rifiuto di questa sera. Per un attimo mi viene in mente quella ragazza e forse ci rimane per tutta la sera, mentre faccio sesso con questa sconosciuta.

Angolo Autrice:
Eccomi qua, di ritorno dopo qualche giorno in compagnia della mia amica del cuore.🙃

Non uccidetemi, siamo solo all'inizio.

emmewriter amigaaa... grazie per l'ospitalità e per tutto, ti voglio bene. Mi manchi già e non vedo l'ora di rivederti e di tornare a fare le pazze insieme, da vivo.❤️❤️

Alezamp ecco a te quello che avevi chiesto. Ora tocca a te regalarmi un abbraccio e un nuovo capitolo, sai già cosa fare, muvt!!🧡🧡

RossellaMallardo0 attendo il tuo nuovo capitolo amica, vedi di finirlo senza ansia, grazie.❤️❤️

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la storia vi stia interessando✨

All'improvviso tu// JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora